Son stati presentati questo pomeriggio, presso il Museo delle idrovore Santa Margherita, a Codevigo (PD), i lavori realizzati dai 30 studenti universitari che hanno aderito alla prima Summer School dedicata alle architetture d’acqua e al paesaggio della bonifica, sviluppatasi i primi 10 giorni di settembre dello scorso anno. L’iniziativa è stata promozionata da Unione Veneta Bonifiche e dall’Associazione Triveneta Dirigenti della Bonifica in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia, Politecnico di Milano-Dipartimento ABC, Università di Udine-DICA.All’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Centro Ricerche Eterotopie di Treviso, hanno aderito studenti universitari provenienti da lauree magistrali in Architettura dell’Università Iuav di Venezia, del Politecnico di Milano, Università di Udine e giovani laureati.

La Summer school è stata, inoltre, patrocinata dalla Regione Veneto e dalla Società Italiana di Tecnologia.

I 4 casi studio su cui si sono concentrati i lavori presentati dai ragazzi riguardano la centralina Idroelettrica Venegazzù (Volpago), l’impianto Idrovoro Palù Grande (Concordia S.), l’impianto Irriguo Dobbia (Staranzano) e l’impianto idrovoro Cavanella Po.

Questo “vernissage” architettonico è andato a coronare un percorso che è durato dieci giorni di studio ed elaborazione progetti, che ha previsto un’analisi ed uno studio approfondito sulle architetture di bonifica dedicate alla sicurezza idraulica, alle energie rinnovabili e all’irrigazione, al fine di farne scaturire un’immagine tecnologicamente avanzata e maggiormente visibile al pubblico.
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