90 tra i più importanti studiosi in materia di ecologia ed aree umide provenienti da venti paesi europei, si sono riuniti la scorsa sera presso l’impianto idrovoro Cà Bianca di Chioggia (VE), il più grande fra quelli del Consorzio Adige Euganeo di Este (45-50 mc/sec per prosciugare 24.400 ettari) in occasione del convegno realizzato a Padova dall’associazione universitaria internazionale SWS sull’ecologia, funzione e gestione delle aree umide.

In occasione della serata, il Presidente del Consorzio di bonifica Antonio Salvan ha portato il saluto del consorzio e dell’Assessore Regionale all’Ambiente Maurizio Conte e del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e ha poi presentato l’attività dei Consorzi di bonifica veneti e in particolare descritto alcune opere d’idraulica ambientale realizza dall’Adige Euganeo, con finanziamenti regionali, per la riduzione dei nutrienti N e P immessi in laguna di Venezia con i circa ottanta milioni di mc/anno di acque di scolo.

I professori universitari di Padova, Maurizio Borin e Elisabetta Novello con l’ausilio di collaboratori e dei tecnici del Consorzio hanno descritto le peculiarità delle  aree umide realizzate di Cà di Mezzo di circa 35 ha, Barbegara di 8 ha, e le molte altre per decine di ettari realizzate a partire dai primi anni ’90 del secolo scorso dal Consorzio Adige Euganeo.

Particolare curiosità è stata manifestata dall’epopea ed evoluzione della bonifica idraulica del nostro territorio consortile fino ai giorni nostri  (circa 20.000 ha sotto il livello del mare, fino a – 4 metri,  dove già nella prima metà dell’800 furono installate pompe idrovore mosse da motori a vapore).

Alcuni degli studiosi presenti hanno accennato alle problematiche  riguardanti l’importanza della tutela delle aree umide, ambienti ecologici a massima biodiversità, ed alla loro funzione disinquinante delle acque, di influenza sul clima, di produzione di biomassa, della fruizione culturale e ricreativa,  ed economica più in generale.

Ci si è soffermati sulle tecniche di monitoraggio idraulico, chimico ed ambientale delle aree umide naturali e ricostruite.

La serata è terminata con un “momento” conviviale nella suggestiva sala macchine della idrovora, la cui facciata è stata illuminata per l’occasione.