Il presidente Silvio Parise: “un’opera dallo straordinario valore viene resa attuale

grazie alla buona gestione del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta”

 

San Bonifacio, 6 giugno 2016. Ad oltre settant’anni dalla sua creazione, il pozzo irriguo Benincà di Montecchio Precalcino (via Scamozzi) torna ad avere una straordinaria funzione per il territorio e va a servire ben 300 ettari nelle mani di circa seicento utenti tra i comuni di Dueville e Montecchio Precalcino.

L’origine dell’opera è decisamente interessante: nel 1954, attraverso una comunione irrigua, più proprietari hanno finanziato la realizzazione del pozzo, in misura proporzionale agli ettari dei terreni posseduti. La struttura consente il sollevamento dell’acqua dalla falda, da circa 40 metri di profondità, per alimentare la roggia Montecchia ed una serie di condotte in calcestruzzo che consentivano la distribuzione dell’acqua tra i soggetti in comunione.

“Una storia avvincente – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – che rappresenta in modo chiaro la capacità del Consorzio di presidiare il territorio e custodirlo.

L’esigenza di fornire acqua per l’irrigazione oggi non è diversa da molti decenni fa, ma sono mutate profondamente le condizioni climatiche e la stessa tecnologia che ha consentito di realizzare sistemi di irrigazione più evoluti ed oggi in grado di ridurre lo spreco d’acqua”.

Nei primi anni 2000 il Consorzio di bonifica Medio Astico Bacchiglione, con il compianto presidente Francesco Lazzaretti, ha acquisito dalla comunione irrigua il pozzo nella sua struttura, con l’intento di rimodernarlo e renderlo utilizzabile, con una funzione di soccorso, in caso di ridotta portata dell’Astico e del canale Mordini.

Il pozzo Benincà, quindi, è stato collegato alla rete irrigua gestita dal Consorzio, per servire i territori dove era stata costituita la comunione, per un’area complessiva di 300 ettari e circa 600 utenti beneficiari del servizio. “Nel 2015 il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, utilizzando avanzi di bilancio, frutto di un’oculata gestione – sottolinea il presidente Parise – con un progetto complessivo di 350.000 euro, è riuscito a finanziare il primo stralcio, per l’importo di 150.000 euro.

L’intervento prevede la terebrazione (perforazione, ndr) di un nuovo pozzo, fino a 60 metri di profondità, la costruzione di una nuova cabina elettrica e la ristrutturazione di quella esistente, la chiusura di un tratto di roggia Montecchia ed opere di recinzione e messa in sicurezza dell’area. Con il secondo stralcio verranno completate le opere, in particolare quelle elettroidrauliche, indispensabili a rendere del tutto operativa l’opera, che garantirà una portata di 180 litri al secondo”.

Il primo stralcio sarà concluso prima dell’estate 2016, mentre per la conclusione dell’opera occorrerà attendere la stagione irrigua 2017. Dal punto di vista urbanistico e paesaggistico il progetto ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie.