A preoccupare non è solo il fatto che non piove da tre mesi, ad esclusione di una breve parentesi a febbraio e dei pochi millimetri d’acqua caduti domenica scorsa. Scorte d’acqua non ce ne sono perché sulle montagne venete durante l’inverno è caduto appena un metro di neve, del tutto insufficiente per affrontare la stagione calda. Intanto i grattacapi arrivano dai fiumi che solcano la provincia, il particolare il Brenta nell’Alta Padovana e, nella Bassa, l’Adige.

Quest’ultimo è già al di sotto della portata media stagionale, fatto che suona come un sinistro campanello d’allarme per le irrigazioni, di cui già ci sarebbe bisogno. «A Boara Pisani la portata attuale è di 70 metri cubi al secondo» spiega l’ingegner Giuseppe Gasparetto del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo «quando invece la media stagionale dovrebbe essere intorno ai 100 metri cubi, con punte minime di 80mc.

Questo significa che siamo già in una situazione molto critica, alla quale si aggiungono la siccità di questi mesi e la mancanza di scorte di neve in montagna che ci lasciano a secco nei prossimi mesi». Per far fronte alle necessità di irrigazione il Consorzio Leb, ha aperto già da diversi giorni le paratie dell’omonimo canale che consentono all’acqua dell’Adige, prelevata tramite il canale ex Sava a Belfiore, nel Veronese, di irrigare quasi 83 mila ettari di terreni fra Verona, Vicenza e soprattutto la Bassa Padovana. Ma con l’Adige ai livelli minimi sarà un problema anche garantire l’approvvigionamento al Leb.

«Attualmente il Leb pesca 15 metri cubi al secondo» aggiunge Gasparetto «mentre in estate può arrivare anche a 34 metri cubi. Male prospettive sono molto incerte». La siccità di queste settimane pone infatti la questione dell’impiego delle poche risorse idriche a disposizione e riapre il capitolo dello sfruttamento dei fiumi, Adige compreso, dalle centrali idroelettriche. Prima di tutto si deve soddisfare il fabbisogno umano, ricordano i tecnici, poi quello dell’agricoltura e successivamente gli usi industriali, energetici e commerciali.

Il Consorzio Leb ha anche chiesto di aumentare a 45 metri cubi al secondo la portata del canale artificiale che garantisce l’irrigazione, anche per portare più acqua pulita nelle aree interessate dal problema Pfas. Intanto dalle previsioni meteo arrivano notizie poco incoraggianti.

«L’alta pressione e quindi il bel tempo ci accompagnerà ancora per diversi giorni» spiegano da Il Meteo.it «e si attenuerà solo nel fine settimana per leggero disturbo che porterà qualche pioggia solo in montagna e un po’ di aria fresca. Poi all’inizio della settimana prossima tornerà il sole».

 

Il Mattino di Padova