In Veneto il maltempo continua a far danni: dopo le forti precipitazioni di metà maggio, altri due episodi estremi hanno colpito la regione a fine mese e a inizio giugno; in un periodo molto delicato per le coltivazioni, interi raccolti sono andati distrutti a causa di pioggia, grandine e allagamenti.

5 giugno 2024 – Maltempo in Veneto: gli ultimi episodi estremi, in ordine cronologico, si sono verificati a macchie di leopardo il 30 e 31 maggio e il 4 giugno con forti piogge concentrate in breve tempo, allagamenti, smottamenti, grandinate, abbattimenti di alberi.

Come sempre più spesso accade, a subirne le conseguenze sono le campagne, con gravi danni alla produzione agricola, ma anche i centri urbani con le strade che diventano torrenti per l’incapacità dei tombini di ricevere e gli scantinati che diventano casse di espansione.

Particolarmente flagellata nell’episodio del 30-31 maggio è stata ancora una volta la zona centrale della Regione – ovvero i territori vicentini e padovani già allagati a metà maggio – , significative precipitazioni si sono verificate anche nella zona del Garda, nel Trevigiano e soprattutto nel Veneto Orientale dove si è registrato il picco di 126 mm di pioggia in poche ore.

Da registrare anche i 60 mm di pioggia in appena 15 minuti registrati dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo (sede a Este, PD) nel pomeriggio di giovedì 30 maggio, a Conà (PD).

Nel comprensorio del Brenta tra la sera del 30 e la mattina del 31 maggio si sono registrate punte di 80mm. In grande difficoltà anche il comprensorio Alta Pianura Veneta (sede a San Bonifacio, Vr) a causa delle forti piogge che nelle Prealpi vicentine hanno sfiorato i 100 mm in poche ore, gravando sui torrenti montani e poi nella rete di pianura. Ove non bastasse il maltempo eccezionale, si segnalano anche danni dovuti all’abusivismo: tra gli aspetti da segnalare, sempre nel comprensorio di Bonifica Alta Pianura Veneta a Monte di Malo (VI) si è registrata un’esondazione di un torrente per un sormonto arginale causato da un tombinamento abusivo.

Oltre al solito problema derivante dal consumo del suolo, in molti territori l’assorbimento dell’acqua nel terreno è stata resa complicata dalla saturazione causata dalle eccezionali precipitazioni del 15-17 e del 20-21 maggio.

Forti precipitazioni anche nei comprensori Veronese, Bacchiglione, Piave e Acque Risorgive. Un po’ ovunque sono entrate in funzione le casse di espansione dei consorzi di Bonifica, In provincia di Vicenza sono entrati in funzione, per la terza volta in meno di due settimane, sia il bacino di laminazione di Montebello che quello sull’Orolo.

Il comprensorio di Bonifica del Veneto Orientale (sede a San Donà di Piave, Ve) è stato particolarmente interessato anche dall’evento del 4 giugno con allagamenti nei centri abitati di Ceggia e Fossalta di Portogruaro a causa di rigurgiti delle reti fognarie.