Il Contratto di Fiume come strumento per combattere le avversità climatiche

I recenti eventi alluvionali e le cosiddette bombe d’acqua che negli ultimi anni hanno sempre più flagellato la nostra Regione, ed in particolare la bassa padovana, hanno messo in luce la necessità di intervenire rapidamente nella risoluzione di queste problematiche. Per questo si è pensato ad uno strumento di concertazione tra i soggetti interessati alla salvaguardia del territorio, ovvero il Contratto di Fiume per il comprensorio di bonifica Adige Euganeo.

La mattinata del 4 luglio, presso la sala convegni del Consorzio Adige Euganeo ad Este, si è tenuta la prima assemblea per l’avvio del Contratto di Fiume. La partecipazione è stata ampia, con 50 rappresentanti dei 70 comuni del comprensorio consortile, il settore della Difesa del Suolo della Regione Veneto, il Genio Civile, l’Ente Parco Colli Euganei, i tre GAL presenti sul territorio, alcuni rappresentanti dei pescatori della laguna di Venezia, l’Unione Veneta Bonifiche e gli stakeholders economici ed ambientali.

Lo strumento, che ha incontrato la massima adesione da parte dell’Ass. all’Ambiente della Regione Maurizio Conte, è stato ben accolto dai presenti, e, a detta del Presidente del Consorzio Antonio Salvan, non avrà alcun costo e andrà ad alleggerire la burocrazia, che spesso blocca opere fondamentali nei momenti di estremo bisogno. Salvan: “I presupposti per creare uno strumento di concertazione, in cui vengano coinvolte tutte le parti della società, ci sono tutti. Siamo di fronte ad un metaforico ritorno alla “polis”, che non andrà né ad appesantire la burocrazia, né graverà sui costi dei partecipanti. L’unica condizione da rispettare è la partecipazione agli incontri, che implicherà la responsabilità dell’impegno volontario alla tavola rotonda.

In un territorio (come ricorda l’ing Gasparetto), dalle specifiche criticità idraulica e dalle peculiarità idrologiche come il comprensorio di bonifica Adige Euganeo, l’importanza dello strumento è ancora maggiore. A tal proposito, l’Arch. Laura Mosca, consulente esperta nazionale, ha illustrato quale opportunità rappresenti il CDF sia per le amministrazioni locali che per i cittadini, al fine di una corretta pianificazione dell’uso del suolo, di tutela dell’acqua e dell’ambiente, oltre che per la gestione dei conflitti che in questi ambiti si creano.

Giancarlo Mantovani, Direttore del Consorzio di bonifica Delta del PO, avviatore da ormai due annidel Contratto di Foce, ha sottolineato gli evidenti benefici per i soggetti interessati al progetto.

Il prossimo appuntamento si terrà ad Este, nel mese di settembre. In quella giornata si provvederà a licenziare il documento di impegno con la definizione delle strategie comuni da intraprendere assieme.