“I Consorzi sono creditori di circa 60 milioni dalla Regione per le opere in concessione”. Questo il messaggio lanciato dal Direttore di Unione Veneta Bonifiche Andrea Crestani, in occasione della recente audizione in commissione bilancio del Consiglio Regionale del Veneto. Nel corso dell’audizione hanno partecipato tutte le organizzazioni della società veneta chiamate ad esprimere un proprio parere sulla proposta di Legge di Stabilità regionale e di bilancio regionale 2015.  A tal proposito Crestani ricorda che una delle cause principali è imputabile al fatto che i Consorzi non hanno potuto beneficiare della procedura di pagamento dei debiti scaduti della Pubblica Amministrazione, in quanto la Regione ha ritenuto di saldare solo i cosiddetti debiti commerciali legati ad aziende private fornitrici di beni e servizi, escludendo le partite contabili degli Enti consortili in quanto concessionari di opere pubbliche. Per questo è stato chiesto al Consiglio Regionale di chiarire tali procedure e permettere ai Consorzi di beneficiare delle somme residue pregresse. “Dobbiamo inoltre ricordare che i soldi sono già stati anticipati alle ditte per la realizzazione di importanti opere idrauliche necessarie al territorio ad oggi già completate.”

Crestani, dopo aver riconosciuto e apprezzato lo sforzo e l’impegno della Giunta Regionale e dell’Assessorato all’Ambiente che, negli ultimi mesi del 2014, anche attraverso l’utilizzo di fondi PAR-FSC ha implementato i capitoli di bilancio riguardo gli interventi di natura urgente e indifferibile, le somme urgenze e gli investimenti strutturali, ha chiesto alla Regione del Veneto, a fronte del susseguirsi degli eventi meteorologici estremi, un maggiore impegno per far fronte agli incrementi dei costi energetici per il funzionamento degli impianti di sollevamento, stimabili per il 2014, in circa 8 milioni di euro, che si sommano ai 5 milioni del biennio precedente.

Infine, Crestani ha ricordato l’importanza di implementare le risorse all’area costiero-lagunare per combattere gli effetti negativi della subsidenza, sostenendo che, per quanto detto, i Consorzi veneti sono in prima fila per allentare i vincoli sul Patto di Stabilità per quanto riguarda gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio, anche attraverso azioni congiunte con la Regione nelle Sedi Istituzionali Nazionali.