«Non c’è più tempo da perdere: bisogna scendere in piazza non solo per protestare, ma per ribellarsi alla decisione presa dal Tar del Veneto che ha accolto il ricorso proposto dalla Northsun Italia contro il diniego della Regione sull’effettuare ricerche di idrocarburi in terraferma».
È sbigottito Giancarlo Mantovani, direttore del Consorzio di bonifica Delta del Po. «Si dice che la Northsun sta “solo” facendo ricerca della presenza di metano nel sottosuolo con masse vibranti e non con trivellazioni. Il Tar avrebbe dovuto leggere con maggiore attenzione i progetti proposti e avrebbe capito che la ricerca di idrocarburi prevede oltre che indagini geognostiche (anche se tutto il mondo sa che in Polesine e nel Delta in particolare il metano c’è da sempre, ndr.), anche un pozzo esplorativo».
Il direttore aggiunge che «l’articolo 30 della legge del Parco recita che è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi. Dovrebbe bastare questo per evidenziare l’impossibilità di autorizzare la ricerca e la coltivazione del metano».
«Il fatto che il Tar non abbia approfondito l’analisi del progetto e abbia di fatto autorizzato la ricerca di idrocarburi e la conseguente realizzazione di un pozzo esplorativo è gravissimo, significa superare il punto di non ritorno. Il progetto di ricerca presenta aspetti di superficialità, lacunosi e fuorvianti, e non tiene conto di tutta una serie di norme. Se qualcuno avesse provveduto ad analizzare con competenza il progetto, probabilmente avrebbe evitato di decidere senza sapere. Ho la sensazione che il nostro territorio sia diventato terra di conquista, dove è inutile perdere tempo a ragionare. È indispensabile e urgente fare quadrato attorno alla Regione sostenendone la posizione. Solo una forte sinergia tra politica, senza alcuna distinzione di colore e territorio possono evitare che la subsidenza si mangi soprattutto il Delta vanificando, tra l’altro, montagne di miliardi della Regione e dello Stato per la sicurezza idraulica. Il coinvolgimento dei politici polesani e veneti di ogni livello, dalla Comunità europea, alla Camera, al Senato, ai consigli Regionali, provinciali e comunali, è indispensabile per creare i presupposti necessari a impedire un disastro ambientale preannunciato e costituire una class action utile allo scopo».
LE OSSERVAZIONI
ALLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE PER PROCEDURA V.I.A. INTERREGIONALE PRESENTATA DA
North Sun Italia S.p.A.
relativo a
PERMESSO DI RICERCA IDROCARBURI IN TERRAFERMA “LA RISORTA”