Brenta e Naviglio in secca e raccolti dei territori posti a sud della Riviera del Brenta in seria difficoltà idrica. Arriva in soccorso l’acqua dall’Adige. «Altri cinque giorni come questi e i raccolti della Riviera del Brenta saranno compromessi»: il grido d’allarme arriva dalla Coldiretti di Venezia. Se non piove, l’unica risorsa disponibile è quella di pompare l’acqua dei fiumi negli scoli consorziali. Se Brenta e Naviglio sono in secca, ecco la soluzione: far giungere nei due fiumi l’acqua dell’Adige. A risolvere il problema ci hanno pensato il Consorzio di bonifica Bacchiglione e il Consorzio L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico). Tramite un percorso di 70 chilometri, realizzato in parte con condotte interrate, vengono pompati nel Bacchiglione 6.500 litri d’acqua “veronesi” al secondo. Tramite un complesso sistema di chiuse, l’acqua viene successivamente immessa nel Brenta e in Naviglio. Le acque dell’Adige vengono convogliate a Belfiore (Vr) e immesse nel Bacchiglione a Montegaldella (Vi), per poi raggiungere il nodo idraulico di Stra tramite i canali regionali di San Gregorio e Piovego. Nel nodo idraulico di Stra l’acqua è poi prelevata per essere pompata negli scoli consorziali Galta e Cornio. A causa di lavori in corso ad opera della Regione, l’acqua ha un basso livello di pescaggio. Per ovviare all’inconveniente, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha installato una pompa elettrica e giovedì scorso in aggiunta anche una motopompa, con grande soddisfazione delle aziende agricole di Stra, Vigonovo, Galta, Fossò, Sandon, Premaore e Campagna Lupia, che ora possono attingere dagli scoli consorziali tutta l’acqua che serve per i raccolti.

 

Gazzettino