Problemi idraulici, lavori per un 1,8 milioni e intanto la Regione ne mette a disposizione uno. Ma c’è preoccupazione per il canale Cavrato a San Michele. Questi gli argomenti discussi all’incontro nella sede del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale. Ancora non si è spenta infatti l’eco della drammatica alluvione del 12 novembre scorso che ha messo in ginocchio metà del centro urbano di Portogruaro. Qui, nei prossimi mesi, saranno avviati dei lavori per la messa in sicurezza del centro città, compresa la zona abitata di Viale Trieste, la più colpita dalla bomba d’acqua dell’autunno 2014. I lavori prevedono la sistemazione della linea fognaria esistente, con l’allargamento delle linee attuali. Le opere saranno eseguite in due stralci per un importo complessivo di circa 1,8 milioni di euro.
Il primo stralcio di opere prevede un contributo, da parte della Regione, di circa un milione e i lavori saranno da subito resi operativi da parte del Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale.
Il secondo tema discusso, relativo al presunto ma preoccupante progetto presentato da uno studio fiorentino (Technital SpA), incaricato direttamente dal Consiglio dei Ministri, per redigere vari progetti definiti nel programma di “Italia Sicura” e relativo, in questo caso, al canale Cavrato. Attualmente il canale può essere interessato da un‘onda di piena massima di 1000 – 1300 metri cubi d’acqua al secondo, e dopo i lavori invece potrebbe sostenere un’onda di piena di circa 2250 metri cubi al secondo. Questa onda di piena non potrà attraversare la foce di Baseleghe e rischia di inondare Bibione Pineda, Valle Vecchia e le aree agricole ed urbane della laguna di Caorle.

Nuova Venezia