Prime giornate realmente autunnali e prime intense avversità atmosferiche.
Le previsioni meteo davano possibilità di precipitazioni medie sull’intero comprensorio di circa 50/60 millimetri tra martedì e venerdì, mentre le maree erano previste sostenute con massimi di + 110/+120 cm e minimi di +10/+20 cm.
I Bollettini evidenziavano però la possibilità di eventi localmente anche a carattere di rovescio.
In effetti nella giornata di martedì 13, dopo un decorso delle piogge sostanzialmente in linea con le previsioni e che si era attestato intorno ai 30 millimetri, tra le 19 e le 23 si è avuto un intenso scroscio che ha colpito le zone nord-orientali intorno al Portogruarese con ulteriori 40 millimetri.
Il pluviometro dell’ARPAV di Lison ha segnato 70 millimetri nella giornata, mentre a Bibione sono stati registrati complessivamente 45 millimetri.
Quantitativi ancora superiori, 110 mm complessivi di cui 70 solo nella serata, sono stati rilevati nell’area più a nordest del comprensorio, intorno a San Giorgio al Tagliamento. A conferma di ciò si ha notizia di allagamenti diffusi nelle confinanti aree del Friuli.
Lo scroscio intenso ha provocato il riempimento di tutta la rete di canali consorziali nelle aree interessate e l’attivazione automatica degli impianti idrovori telecontrollati a difesa delle aree a scolo meccanico.
Il personale reperibile del Consorzio ha seguito l’evoluzione della situazione dalla serata di ieri e per tutta la notte.
Si sono registrati disagi nelle aree agricole dei Comuni di Gruaro, Teglio Veneto, Portogruaro, Fossalta di Portogruaro, San Michele al Tagliamento e Concordia Sagittaria e nelle aree urbane della piazza di Gruaro, di via Oberdan e via Mutterone a Concordia Sagittaria, del centro di Teglio Veneto e altre situazioni puntuali.
Particolare apprensione ha destato l’allagamento dei locali seminterrati di tre abitazioni in via Leonardo da Vinci, laterale di Viale Trieste a Portogruaro.
L’evoluzione degli eventi continua ad essere tenuta sotto controllo dai tecnici del Consorzio in quanto le previsioni meteo lasciano aperta la possibilità di ulteriori rovesci fino alla giornata di domani.

CHIARIMENTI DI CARATTERE GENERALE CIRCA LE CONDIZIONI DI SICUREZZA IDRAULICA NEL COMPRENSORIO

Alle numerose richieste di spiegazione in merito alle cause degli eventi esondativi che spesso si registrano nel comprensorio consorziale, possiamo rispondere in via sintetica e generale che l’Ente mantiene in regolare gestione con fondi provenienti dai contributi dei consorziati, una vasta rete di opere pubbliche di bonifica costituita da canali (2.000 km), argini (500 km), impianti idrovori (n. 88, portata 400.000 l/sec) e manufatti minori (ca. 3.000) a suo tempo progettata e realizzata con fondi dello Stato.
I canali sono stati progettati per riempirsi fino al piano campagna con eventi meteorici che statisticamente si sarebbero potuti verificare una volta ogni dieci anni. Tali eventi, secondo le tabelle dell’epoca, avrebbero avuto questo tipo di andamento: 30 mm di pioggia in un’ora, 43 mm in tre ore, 54 mm in 6 ore, 86 mm in un giorno, 123 mm in 3 giorni, 155 mm in 6 giorni.
Le opere sono rimaste generalmente le stesse dal 1920-1960 (periodo di realizzazione) ad oggi, ad eccezione di interventi di adeguamento e potenziamento in seguito realizzati su alcune di esse.
In alcuni casi, invece, le ipotesi progettuali in base alle quali furono realizzate le opere di bonifica non sussistono più: sia a causa della trasformazione dei territori agricoli, più permeabili ed in grado di rallentare i deflussi di pioggia, in aree urbanizzate caratterizzate da impermeabilità e superfici che accelerano i deflussi di pioggia, che a causa della riduzione degli spazi di possibile invaso delle acque a seguito del tombinamento di grandi canali di bonifica con inadeguate condotte fognarie.
Tali interventi territoriali hanno notevolmente abbassato la capacità di resistenza delle opere idrauliche agli eventi meteorici rendendo il territorio a rischio per piogge anche molto inferiori ai valori sopra esposti.
Per quanto il Consorzio possa gestire, manutenzionare e sorvegliare al meglio questo complesso di opere, le stesse non possono essere in grado di far fronte ad eventi di intensità superiore a quella per la quale sono state progettate.
Non si può quindi pensare di migliorare le condizioni di sicurezza idraulica del territorio senza un complesso di investimenti strutturali che per la loro entità economica e per le norme vigenti sono a carico della finanza pubblica (Regione, Comuni, Stato). Per realizzarli serve anche una forte volontà di azione da parte di tutte le amministrazioni interessate, considerando le difficoltà tecniche e di impatto territoriale che tali interventi comportano.