L’Associazione Triveneta Dirigenti della bonifica, l’Unione Regionale Veneta Bonifiche e la Fondazione Ca’ Vendramin hanno organizzato nei giorni 2 e 3 maggio un Seminario di studio sul tema “ Architettura e Paesaggio della Bonifica “. Un’occasione di riflessione e formazione culturale per dirigenti e tecnici dei Consorzi di Bonifica che ha avuto il patrocinio scientifico degli atenei veneziani Ca’ Foscari e Iuav.
Il paesaggio della bonifica è stato costruito nei secoli tramite interventi in sintonia con le priorità economico-sociali e con le vicende storico-culturali del nostro Paese. L’area veneta è sempre stata una regione capofila in fatto di bonifica e gestione idraulica. Dai tagli e dalle conterminazioni lagunari della Serenissima fino alla bonifica integrale del Novecento, la nostra regione ha visto conformarsi un paesaggio costruito basato sul controllo e sulla gestione delle terre e delle acque.
Oggi il paesaggio della bonifica rimane fondamentale e, anzi, acquista nuove funzioni, essendo chiamato a rispondere a esigenze agricole, ambientali e idrogeologiche. Come coniugare queste esigenze? E come far conoscere le peculiarità e le funzioni del paesaggio di bonifica all’opinione pubblica e, in particolare, alle giovani generazioni?
I due giorni di riflessione sono stati concepiti proprio per esplorare nuove opportunità per restituire al paesaggio di bonifica un’identità forte, che includa nuove funzionalità senza dimenticare la vocazione alla gestione idraulica ed irrigua.
Vari sono stati i contributi apportati dai relatori intervenuti, professionisti e studiosi del paesaggio di bonifica. Tra gli spunti di riflessione si segnalano la valorizzazione del patrimonio di archeologia industriale costituito dai manufatti (tra cui spiccano alcune splendide idrovore monumentali), la promozione di un turismo sostenibile lungo le ciclovie e le vie d’acqua minori, la possibilità di progettare nuove architetture di bonifica che le generazioni future possano apprezzare come noi oggi apprezziamo le idrovore storiche.
Per tutte queste ragioni il seminario è stata una preziosa occasione di confronto tra il punto di vista dei tecnici, che lavorano ogni giorno sui territori, e lo sguardo di architetti, storici e geografi che studiano il paesaggio di bonifica.

 

FONDAZIONE CA’ VENDRAMIN