Il Consorzio sta erogando il massimo dell’acqua che può, situazione critica nella Bassa Veronese
Caldo africano, i campi sono assetati. Il fabbisogno idrico è elevato anche per quelle colture che tradizionalmente non hanno necessità di quantitativi d’acqua importanti, come soia e altri seminativi.
“Stiamo facendo tutto il possibile per portare acqua anche nelle Valli Grandi e nella Bassa Veronese – afferma il presidente del Consorzio di Bonifica Veronese – dove non esiste un sistema di irrigazione strutturato dato che per i seminativi, in condizioni meteorologiche normali, è quasi sufficiente l’acqua dei temporali estivi. Purtroppo il clima non è per niente normale e le aziende agricole della zona sono tutte impegnate nell’irrigazione di soccorso, pompando acqua dalla rete di canali naturali creata dalle risorgive: Tregnon, Sanuga, Tartaro, Tione, Bussè e gli altri corsi d’acqua minori. IL Consorzio ha organizzato i turni di irrigazione strutturata nella parte a nord della provincia in modo da poter raccogliere acqua e deviarla a sud attraverso il canale raccoglitore che taglia la pianura da Valeggio sul Mincio a Pontoncello di San Giovanni Lupatoto, ma il fabbisogno d’acqua è molto”.
La rete dei corsi d’acqua della Bassa Veronese è alimentata dalle falde delle risorgive, a loro volta ricaricate dall’acqua di irrigazione data nella parte alta della pianura veronese.
“IL sistema è semplice. Il Consorzio deriva l’acqua dalla presa di Sciorne: 21 metri cubi al secondo, integrato con altri 8 metri cubi il secondo prelevati dal Canale Camuzzoni – prosegue Tomezzoli – questi sono utilizzati per irrigare i campi nell’area a nord del comprensorio, sulle colline moreniche e nella media pianura veronese fino alla fascia delle risorgive tra Valeggio, Isola della Scala e San Giovanni Lupatoto”.
IL terreno, a nord, è magro, cioè composto in prevalenza da ghiaione che fa filtrare l’acqua in profondità ed essa è raccolta più a sud dalle falde per zampillare nelle risorgive e alimentare la rete di fiumi della Bassa Veronese. IL problema è che questo processo si completa entro fine luglio. In condizioni climatiche normali ciò avviene giusto in tempo per le normali esigenze dell’irrigazione.
“Purtroppo, il clima è assolutamente fuori media stagionale – finisce Tomezzoli – le temperature elevate accelerano moltissimo l’evapotraspirazione dei terreni e le aziende devono irrigare in modo continuato. Il Consorzio sta facendo tutto il possibile per venir loro incontro, ma la situazione è critica. Critica, nonostante quest’anno abbiamo notato una maggior disponibilità d’acqua nella rete, forse frutto anche dei notevoli lavori sulla rete delle risorgive svolti durante l’inverno. Speriamo che piova”.
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CONSORZIO DI BONIFICA VERONESE