Ambiente

ALLARME NUTRIE

Emergenza nutrie, argini fragili e a rischio Tomezzoli: «C’è una paralisi normativa , ma in caso di alluvione chi sarà chiamato a risponderne?»

Emergenza nutrie: nessuno sa più cosa fare.

Dopo che i roditori sono stati oggetto di un provvedimento normativo voluto dal Governo, che ha eliminato le norme che ne rendevano più facile l’uccisione, ora si è allo stallo.

Le iniziative che erano state adottate per combattere la proliferazione di questi animali, ritenuti un pericolo per la sicurezza idraulica e fonte di perdite economiche per gli agricoltori, sono state bloccate.Anche i sindaci che avevano promosso a colpi di ordinanze la realizzazione di battute di caccia si sono dovuti fermare. E se da una parte gli animalisti esultano, dall’ altra chi gestisce i corsi d’acqua pone una questione di responsabilità. (altro…)

Viviamo sott’acqua. Tranquilli, c’è la bonifica. Ma cos’è e come funziona?

Venerdì 29 gennaio, alle ore 20.45 nella sala Palladio del Pala Arrex di Jesolo Lido, il Presidente del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale Giorgio Piazza e i dirigenti del Consorzio incontreranno la cittadinanza in un’iniziativa di divulgazione sull’essenziale ruolo dell’Ente di bonifica nel campo della difesa idraulica, della salvaguardia della risorsa idrica e della difesa ambientale in un’area morfologicamente particolare come il Veneto Orientale in generale e il territorio di Jesolo in particolare.

L’incontro è organizzato dall’Associazione culturale Mons. Giovanni Marcato, con il patrocinio della Città di Jesolo – Assessorato alla Cultura.

Locandina Bonifica

Siccità,bacini ai minimi

Si aggrava la crisi idrica che sta colpendo non soltanto il Bassanese ma anche le montagne e a sud la pianura. Una situazione molto difficile, anche perché all’orizzonte non si vedono precipitazioni di una certa consistenza in arrivo. L’attuale stato delle riserve idriche, con poche piogge in pianura e niente neve in montagna, fa presagire un 2016 che rischia di copiare uno degli anni più catastrofici, il 2003. Gli enti che gestiscono fiumi e canali fanno il possibile per preservare i quantitativi minimi d’acqua.

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POZZI BEVITORI ED AREE FORESTALI DI INFILTRAZIONE LE SOLUZIONI “MADE IN VENETO” PER SCONGIURARE IL PERIODO SICCITOSO

Bacini idrici ai minimi, non piove da fine ottobre e l’indice neve al suolo è il più basso dal 1990 ad oggi. Secondo dati Arpav oltre il 60% delle stazioni pluviometriche ha registrato precipitazioni nell’ultimo mese pari a 0. Uno scenario da danza della pioggia per i Consorzi di bonifica.I bacini dei laghi di Santa Croce, Centro Cadore e Mis sono ai limiti, con valori che rasentano la metà del volume massimo invasabile. Più grave ancora la situazione sul PO, più basso di due metri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sull’Alto Bacchiglione con dati inferiori alla media storica del 75%. Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto (Unione Regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) mostra la sua preoccupazione “Si tratta di uno dei periodi più siccitosi della storia. L’attuale anomala fase climatica, caratterizzata da un caldo record per la stagione e dalla perdurante assenza di precipitazioni, non solo sta fortemente danneggiando l’economia montana invernale, ma rischia di avere pesantissime ripercussioni sul prossimo andamento agrario, nonché per lo stesso approvvigionamento ad uso umano”. 

In questo momento di estrema emergenza idrica, che ha ormai una ciclicità ravvicinata negli anni, con l’abbassamento record della falda acquifera (a Caldogno è passata dai 54,68 del 2014 ai 50,42 metri odierni), Romano ha ricordato che i Consorzi di bonifica hanno già avviato da tempo alcune iniziative che dovranno diventare strutturali per contribuire a ricaricare la falda e rinvigorire la fascia delle risorgive: i “pozzi bevitori” e le “A.F.I. – Aree Forestali di Infiltrazione”. 

I “pozzi bevitori”, installati nell’alta pianura vicentina, dall’omonimo Consorzio, sono pozzi di infiltrazione in cemento di forma cilindrica completamente interrati e ricoperti di ghiaia, costituiti da anelli in calcestruzzo forati di diametro interno pari a 200 cm ed altezza complessiva di 4 metri che, inseriti nel terreno, permettono di “abbeverare” il sottosuolo con flussi idrici da 8-10 milioni di metri cubi d’acqua all’anno (un totale di 11 pozzi gestiti dal Consorzio). 

  
Le Aree Forestali di Infiltrazione, esperienza dei Consorzi Piave e Brenta, sono invece terreni su cui vengono scavate a pettine delle trincee, affiancate da alberature, in cui viene immessa acqua nelle stagioni di abbondanza. L’acqua introdotta nelle “scoline” (canali) all’interno dell’Area Forestale di Infiltrazione si infiltra così nel terreno, molto permeabile, e va quindi a ricaricare la falda e le risorgive. I numeri parlano di 1 milione di metri cubi d’acqua infiltrati all’anno per ettaro (un totale di 10 impianti per 10 ettari dedicati totali). Si tratta di un progetto LIFE della Comunità Europea messo in atto per rigenerare le risorgive.

“Servono interventi strutturali per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per far fronte ai momenti siccitosi come quello che stiamo paradossalmente vivendo ora. È per questo che ormai è necessario creare una rete di bacini interaziendali a supporto dell’agricoltura in fasi di emergenza.”  

 

Romano, conclude: “Dobbiamo agire con la mentalità di trattenere l’acqua nei periodi di abbondanza, in ogni stagione, senza dover rincorrere ogni volta situazioni di emergenza”.

 

ANBI, Collegato Ambientale: nuova pagina per il territorio

“Particolare soddisfazione esprimiamo per il Fondo di Rotazione destinato alla redazione di progetti per la riduzione del rischio idrogeologico”

“Natale sarà più bello, perché sarà più verde”: è questa la soddisfazione, con cui l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e di Tutela del Territorio (ANBI) saluta l’approvazione del Collegato Ambientale, riconoscendo merito all’impegno dei Ministri, Galletti ed Orlando. (altro…)

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È allarme per le falde ko

CLIMA PAZZO. Le paure del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta per i dati di pozzi e risorgive
La siccità ha prosciugato 300 milioni di metri cubi. In due mesi caduti solo 9 millimetri di pioggia contro i 250 della media.

«Al Centro idrico di Novoledo livello sotto di quasi 4 metri e mezzo» “L’estate che non c’è” scriveva il Giornale nell’agosto 2014, quando sul Vicentino pioveva come in un monsone indiano. Questo invece è l’inverno che non c’è. Perché di acqua e di neve in questo clima balordo non c’è traccia. Parla la quantità di pioggia caduta a dicembre, anche senza la registrazione delle centraline meteo: zero. (altro…)

Emergenza idrica se non piove

Il Consorzio Piave: «Bacini senz’acqua, scorte ai minimi»
«Inutile nasconderlo, siamo preoccupati. Dobbiamo solo pregare che il clima ritorni normale. Se serve, andrò in pellegrinaggio al Santuario della Madonna del Caravaggio».

Al Consorzio di bonifica Piave si è arrivati agli scongiuri. Quella del presidente Giuseppe Romano non è più solo una battuta. Il cielo da oltre un mese (44 giorni) non fa cadere pioggia, e le temperature sono quasi un grado oltre le medie stagionali. Si guarda verso le vette e si trema. Neve assente, ghiacciai ridotti all’osso, risultato: i bacini montani sono vuoti, da qui a febbraio l’assenza di precipitazioni costanti potrebbe portare all’emergenza idrica nella Marca. (altro…)

Natale a secco

Siccità d’inverno: il Consorzio di bonifica Brenta attua la messa in asciutta straordinaria, con recupero della fauna ittica, della Roggia Rosà e derivate. Il presidente Sonza: “Una siccità del genere a dicembre non si ricorda a memoria d’uomo” (altro…)

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“Heritage of Water – Architetture, infrastrutture e paesaggi di bonifica”

Il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale al Convegno internazionale.

Giovedì 10 dicembre, presso la sede di Santa Marta, ha avuto luogo il convegno internazionale Heritage of Water – Architetture, infrastrutture e paesaggi di bonifica, organizzato dal Dipartimento di Culture del progetto dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia).

La giornata di lavori era incentrata sulla presentazione di uno studio, realizzato dallo stesso Dipartimento, sul paesaggio di bonifica, e sul suo valore intrinseco come patrimonio da riconoscere pienamente e su cui basare una nuova cultura della progettazione sostenibile. (altro…)

UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSORZI E UNIVERSITA’

Chi critica il modello dei Consorzi di bonifica, vuole in realtà attaccare il modello di sviluppo, di cui sono espressione ed al cui centro c’è il territorio ed i suoi valori, elementi di distintività ed originalità, su cui investire per il rilancio economico del nostro Paese, affermando l’identità territoriale come elemento di competitività sui mercati mondiali. Per questo, per fermare chi continua a perseguire un futuro basato sul consumo di suolo, serve un’alleanza tra il sapere accademico e la cultura dell’esperienza, rappresentata dai Consorzi di bonifica. A tal proposito, proponiamo un Protocollo d’Intesa ad iniziare dall’Università IUAV di Venezia, espressione di una visione dell’architettura inserita nello sviluppo equilibrato del territorio.” (altro…)

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