Irrigazione

SETTIMANA DELL’AMBIENTE VENETO 2014 – CONSORZI DI BONIFICA PROTAGONISTI

I Consorzi di bonifica del Veneto sono stati protagonisti alla Settimana dell’Ambiente Veneto 2014, in scena presso Padova Fiere dal 10 al 18 maggio, in occasione della celebre Fiera Campionaria. Unione Veneta Bonifiche, in collaborazione con la Regione del Veneto, ha organizzato all’interno del padiglione 8, uno stand multimediale estremamente innovativo chiamato “Spazio Ambiente”.

I temi trattati, veri e propri contenitori di iniziative sono stati così  suddivisi: ACQUA – ARIA – EDUCAZIONE AMBIENTALE – RIFIUTI E TERRA.

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“La terra chiede aria. L’acqua cerca spazio” – Settimana della bonifica e dell’irrigazione 2014

Torna la “Settimana della bonifica e dell’irrigazione”, edizione 2014, che, come consuetudine, si svolgerà nella terza settimana di maggio, dal 17 al 25 maggio.

L’iniziativa che, nel corso degli ultimi anni, è divenuta occasione di significative relazione fra Consorzi e comunità locali grazie a diversi momenti di comunicazione (dai convegni alle passeggiate ecologiche, dalle visite guidate ai concorsi scolastici…), assume quest’anno ancora maggiore rilevanza, stante il dibattito politico in corso.

Il tema dell’edizione 2014 è:

LA TERRA CHIEDE ARIA

L’ACQUA CERCA SPAZIO

A breve sarà disponibile il programma con tutte le iniziative. Potrai seguirci ed essere sempre informato anche tramite i social network Facebook, Twitter e Google Plus. #settimanadellabonifica

E’ possibile scaricare qui la locandina:

locandina Bonifica 2014

 

 

BONIFICA, UN BENE DI TUTTI, CITTADINI E IMPRESE

Coldiretti, la sicurezza idraulica non si scambia col populismo

 

LENDINARA (RO) – Bonifica è sicurezza del territorio per tutti, non di alcuni. E in materia di spending review i consorzi di bonifica veneti, i due polesani in primis, hanno già attuato tutte le misure di cui altri parlano soltanto.

Una sintesi laconica, ma efficace, del messaggio che è arrivato forte e chiaro ieri sera (24 aprile) dal convegno su “I Consorzi di bonifica, tra sicurezza del territorio ed irrigazione”, che si è svolto a Lendinara, per l’organizzazione di Coldiretti Rovigo, col supporto della sezione e della zona dell’organizzazione agricola, ed il contributo di Cassa di risparmio del Veneto ed Agriventure.

Il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, ha sottolineato che: “Il nostro territorio è diverso perché paga l’abbassamento per subsidenza: i nostri consorzi pompano acqua quotidianamente per permettere ai cittadini e a tutte le attività produttive, non solo all’agricoltura di stare all’asciutto. Ma la sicurezza idraulica di cui adesso godiamo, non è un dato scontato: va conquistata con le risorse opportune”. E sulle propose di abolizione dei consorzi di bonifica ha detto: “Più che sforbiciate, siamo al populismo. Bisogna avere il coraggio di dire che la bonifica che garantisce la sicurezza del Polesine, non funziona allo stesso modo che nel resto d’Italia. E mi meraviglio di altre organizzazioni agricole che sostengono l’inutilità dei consorzi”.

In platea anche il sindaco Alessandro Ferlin, che ha aperto i lavori, con parte della giunta, e il sindaco di Lusia Luca Prando, a sottolineare la rilevanza pubblica del tema trattato e le radici agricole del territorio, ove si sta svolgendo l’edizione 408 della fiera di San Marco, nell’ambito della quale il convegno di Coldiretti è divenuto un appuntamento fisso. Al tavolo dei relatori, i vertici della bonifica veneta, col presidente dell’Uvb (Unione veneta bonifiche) Giuseppe Romano, e quelli del Consorzio di bonifica Adige Po, il direttore Fabio Galiazzo ed il presidente Giuliano Ganzerla. Ganzerla ha dato il là alla serata affermando che: “Per noi polesani, è abbastanza normale parlare di bonifica collegata alla salvaguardia del territorio e alla gestione delle acqua irrigue, ma nel resto d’Italia, il luogo comune è che in Polesine ci sia acqua a volontà e che non ci sia bisogno di alcuna irrigazione”.

Romano ha ricordato che in Veneto, prima regione italiana a riorganizzare la bonifica con la legge 12/2009: “I consorzi di bonifica sono ridotti da 20 a 10. Gli organi amministrativi sono passati da 600 consiglieri eletti a 200; i presidenti ed i vice da 20 a 10; i revisori da 60 a 10. Il risparmio della riorganizzazione è stata di 5 milioni di euro l’anno. In 4 anni la contribuzione è aumentata solo dell’un per cento e non si sono tagliati servizi. Dei 120 milioni di contribuenza, i consorzi di bonifica ne hanno spesi 50 per manutenzione e 70 per le opere dei Piani irrigui nazionali. I consorzi preservano la sicurezza idraulica e garantiscono l’irrigazione ad un’agricoltura d’eccellenza su 18 mila km di rete di scolo, 8.500 km di rete irrigua, 400 idrovore senza le quali un terzo del territorio regionale sarebbe in costante rischio allagamento. Francamente – ha concluso Romano – i consorzi di bonifica veneti hanno già dato”.

L’ingegnere Fabio Galiazzo, ha illustrato gli attuali cantieri aperti nel comprensorio Adige Po in base al Piano irriguo nazionale: in Altopolesine sul Cavo maestro, sul Ceresolo, a Cavarzere per il ripristino dell’alveo Adigetto. Ha però rilevato che la subsidenza in Polesine ha devastato il regime idraulico costringendo i consorzi ad opere straordinarie per compensare i continui dislivelli tra il territorio ed i principali corsi d’acqua. “Per fare un chiaro esempio – ha detto Galiazzo – il Collettore Padano è stato costruito a fine ‘800 per scolare in modo naturale tutto il territorio tra il Canalbianco ed il Po. Ebbene, questo non è più possibile per l’abbassamento del suolo: ogni goccia che cade in queste zone deve essere pompata fuori. A questo pensano due impianti idrovori, uno a Cavanella Po che pompa 55 metri cubi al secondo, l’altra a Bresparola con un pompaggio di 45 metri cubi al secondo”. “Ma il Polesine – ha concluso – ha raggiunto livelli di sicurezza idraulica non inferiori a quelli delle zone più insediate ed industrializzate d’Italia: pensiamo alle alluvioni in Veneto nel 2010 o a quelle più recenti. Il Polesine non ha praticamente avuto conseguenze. Ma non possiamo fermarci dallo studiare i fenomeni idrici, soprattutto coi cambianti climatici degli ultimi anni”.

 

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L’ACQUA, BENE PREZIOSO, GESTITO DAI CONSORZI DI BONIFICA

Un convegno di Coldiretti, giovedì 24 aprile, a Lendinara

LENDINARA (RO) – “I Consorzi di bonifica, tra sicurezza del territorio ed irrigazione”. E’ un tema di stretta attualità, quello scelto da Coldiretti Rovigo, per l’annuale convegno organizzato nell’ambito della Fiera di San Marco, con la rodata collaborazione di Cassa di risparmio del Veneto ed Agriventure.

L’appuntamento è per giovedì 24 aprile, alle 20 e trenta, al Teatro Mignon di Lendinara. La serata è aperta a tutti gli interessati.

Interverranno come relatori, il presidente dell’Unione veneta bonifiche, Giuseppe Romano su “Il ruolo dei Consorzi di bonifica”, ed il direttore del Consorzio di bonifica Adige Po, Fabio Galiazzo su “Piano irriguo nazionale: stato di attuazione”. I lavori saranno introdotti dal direttore di Coldiretti Rovigo Silvio Parizzi e conclusi dal presidente provinciale Mauro Giuriolo. E’ previsto un intervento di apertura del sindaco di Lendinara, Alessandro Ferlin e del presidente del Consorzio di bonifica Adige Po, Giuliano Ganzerla.

“In una provincia ricca di fiumi importanti come la nostra, – commenta il presidente Giuriolo – l’efficiente gestione dell’acqua è un tema di estrema delicatezza, poiché facile è cadere nell’errore che, nell’abbondanza, ci si possa permettere il lusso dello spreco. La materia tocca da vicino il settore agricolo, al quale viene imputato un consumo di risorse idriche disponibili di circa il 70 per cento su scala mondiale. E’ evidente – conclude Giuriolo – che, con queste premesse, l’acqua, ora gestita e distribuita dai consorzi di bonifica, sta diventando un bene sempre più prezioso, da impiegare in maniera ancora più efficiente rispetto al passato, con un occhio rivolto alle produzioni e l’altro alla tutela e sicurezza dell’ambiente”.

“Contrariamente a quanto si può pensare – chiosa Giuriolo – l’azione di bonifica e tutela del territorio così come svolta dai consorzi, è un bene di rilevanza pubblica, che non serve solo all’agricoltura, bensì a tutte le attività produttive e alle collettività urbane, come hanno dimostrato i fenomeni di esondazione, anche recenti, in Veneto, che hanno invece risparmiato il Polesine, che è una terra di risalente tradizione di bonifica e controllo programmato delle acque”.

 

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500 ALUNNI A LEZIONE PER COMPRENDERE L’IMPORTANZA DEI FIUMI

L’attività didattica, promosso dal Consorzio di bonifica e gestita dal Centro internazionale Civiltà dell’Acqua, interessa le scuole di Mira, Mirano, Noale, Salzano e Scorzè

 

Sono quasi 500 gli alunni che partecipano al progetto didattico “Ama il tuo fiume” promosso dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Anche per l’anno scolastico 2013-2014 l’attività è stata affidata al Centro internazionale Civiltà dell’Acqua che svolge le lezioni in classe e promuove, con l’ausilio del personale tecnico del Consorzio, le uscite sul territorio.

“Il nostro obiettivo – spiega il presidente di Acque Risorgive, Ernestino Prevedello – è quello di far comprendere ai ragazzi l’importanza dell’acqua e dei fiumi, risorse da conoscere e tutelare per garantire la sicurezza delle nostre città e migliorare la qualità della vita”.

In provincia di Venezia le scuole coinvolte si trovano nei comuni di Mira, Mirano, Noale, Salzano e Scorzè. Si tratta in gran parte di scuole primarie, classi quarte e quinte, con un’unica eccezione per la prima media di Peseggia. “Il Centro  – ricorda il direttore Eriberto Eulisse – organizza una serie di lezioni frontali che affrontano temi quali: acqua bene comune, il risparmio idrico, il ciclo idrico integrato, ma anche uscite nel territorio che interessano realtà significative e di pregio naturalistico come i fiumi, le lagune, i palù, gli ambienti di palude e di risorgiva. Si tratta di attività che vanno a incidere profondamente nella coscienza e nei comportamenti delle generazioni più giovani, affinchè risorse idriche ed aree d’inestimabile pregio possano essere opportunamente tutelate e conservate anche in futuro”.

Il progetto, finanziato interamente dal Consorzio di bonifica, si concluderà con una festa, aperta oltre che agli insegnanti anche alle famiglie, in programma il 24 maggio presso l’oasi Lycaena di Salzano.

Mestre, 23 aprile 2014

Ufficio Stampa: Enrico Scotton – © 389.0974788 – @ enrscott@alice.it

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30 milioni per 5 progetti di sistemazione idraulica irrigua nel Polesine

Sta avanzando a ritmo serrato la realizzazione dei lavori del Consorzio di bonifica Adige Po finanziati con il Piano Irriguo Nazionale.

Il Consorzio è destinatario di finanziamenti statali su 5 progetti di sistemazione idraulico-irrigua per un importo complessivo di 29,4 milioni di euro.

I lavori vanno ad interessare la sistemazione del Cavo Maestro del Bacino Superiore con 2 progetti rispettivamente di 2 e di 12 milioni di euro nei comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Salara, il rinforzo delle arginature del Ceresolo per la formazione di un serbatoio irriguo per un importo di 10,4 milioni di euro nei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia, Rovigo, il ripristino dell’ex alveo abbandonato del canale Adigetto per la creazione di un serbatoio irriguo per 3,8 milioni di euro nei comuni di Adria, Loreo e Cavarzere ed infine il completamento dei lavori per la costruzione di un sistema irriguo integrato nel bacino San Pietro per 1,2 milioni di euro nei comuni di Cavarzere e Chioggia.

L’intero pacchetto di interventi si sviluppa in 10 appalti articolati per categorie, essendo previsti lavori idraulici, edili, elettromeccanici e stradali.

L’avanzamento degli stessi è quindi diversificato, risultando alcune lavorazioni prioritarie rispetto ad altre.

Anche l’attività di acquisizione delle aree finalizzate alla realizzazione degli interventi è in avanzata fase di esecuzione e a buona parte degli “espropriati” è già stato erogato l’acconto pari all’80% dell’indennità.

Nel dettaglio la situazione risulta la seguente.

Per quanto riguarda il cavo Maestro del Bacino Superiore si tratta di 2 interventi di manutenzione straordinaria di un canale realizzato più di un secolo fa che necessità di una ricalibratura con ripristino e presidio delle scarpate in modo sia opportunamente fronteggiata la crescente domanda irrigua di zone sempre più vaste dell’area dell’Alto Polesine.

A distanza di 100 anni dalla costruzione le opere richiedono con evidenza un adeguamento per conservare l’efficienza e per conformarle alle nuove esigenze riscontrate.

Il Cavo Maestro attraversa infatti terreni di diversa natura ed in corrispondenza degli strati sabbiosi o torbosi l’alveo si restringe e si ostruisce ulteriormente a causa di numerosi franamenti delle sponde. Lo stesso canale è soggetto per tutto l’anno ad un intenso esercizio: durante i mesi da ottobre a marzo è sottoposto alle piene autunnali e primaverili, da maggio a settembre è in permanente massimo livello per esigenze irrigue. In tali condizioni d’esercizio le sponde vengono pesantemente sollecitate dal carico e scarico delle escursioni d’acqua. A ciò si aggiunge la devastante attività di dissesto e pericolo per la sicurezza provocato da diverse specie di animali, quali nutrie o gamberi.

I numerosissimi affluenti apportano abbondanti depositi di terreni provenienti dal dilavamento superficiale originato dalle piogge e dall’irrigazione, largamente praticata. L’alveo originale risulta pertanto ostruito e bisognoso di completo espurgo, le sponde necessitano di ampio ripristino e rinforzo con adeguati presidi, i manufatti, pure essi sollecitati dall’intenso esercizio e ormai vecchi di oltre 100 anni abbisognano di radicali ripristini e di adeguamento alle attuali esigenze dei carichi stradali.

Il primo progetto riguarda il completamento della sistemazione del Cavo Maestro per un tratto di circa 5.330 metri tra il ponte Dosso Ramina in comune di Ceneselli e il ponte Cavallazzo in comune di Salara, che risulta intermedio a tratti sui quali il Consorzio è già intervenuto nel recente passato.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–        il risezionamento del canale nel tratto suindicato;

–        la realizzazione di presidi di sponda a monte e valle dei manufatti per dare maggiore stabilità alle scarpate;

–        la costruzione di chiaviche in sostituzione delle esistenti in corrispondenza degli affluenti principali;

–        il rialzo arginale del tratto più a monte per assicurare la sicurezza idraulica del territorio;

–        il ripristino della continuità arginale del canale tramite l’inserimento di tubazioni in PVC in corrispondenza dell’immissione degli scoli;

–        il ripristino dei manufatti esistenti nel succitato tratto di canale nel rispetto dell’attuale configurazione architettonica con interventi di riparazione delle murature ammalorate (ponti: “Dosso Ramina”, “Magherino”, “Croce”, “S.P.n.1”, “Veratica”, “Cavallazzo”);

–        la sistemazione ed il consolidamento di tratti di piste di servizio poste in sommità arginale per una lunghezza complessiva di circa 2 km.

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “lavori idraulici”, in corso di ultimazione (foto 1), e il secondo è relativo ai “lavori edili e stradali” e verrà avviato successivamente per dare sistemazione e funzionalità al tronco interessato dai prioritari lavori idraulici.

 

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Il secondo progetto sul Cavo Maestro del Bacino Superiore riguarda la sistemazione del tratto più a monte per un’estesa di circa 13 km compreso tra il sostegno Dondazzi in Comune di Melara e il ponte sostegno Canova in Comune di Castelnovo Bariano. La tipologia degli interventi è analoga a quella del progetto precedente.

Nei tratti ove non è possibile il transito sulle sommità arginali è prevista la formazione di una banchina per l’accesso dei mezzi di manutenzione, mentre in altri tratti è prevista la formazione muri di sostegno.

Il volume complessivo di scavo ammonta a circa 200.000 mc dei quali parte viene reimpiegato nei lavori, parte viene steso sui terreni prospicienti.

Sono inoltre previste le seguenti opere:

–    interventi di ripristino di 24 ponti;

–    costruzione di manufatti di raccordo ai ponti e sistemazione della canaletta irrigua Cavallotti-Arginino.

–    demolizione e ricostruzione di chiaviche di sbocco, chiavichette e tombini secondari;

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “Movimenti terra, presidi, opere stradali”, la cui esecuzione è iniziata nelle scorse settimane con 2 cantieri a Castelnovo Bariano lungo via Canova SP 52 (foto 2) e via Argine Valle (foto 3), e il secondo relativo ai “Manufatti ed opere di carpenteria metallica” che verrà avviato a breve.

 

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Per quanto riguarda il canale Ceresolo il progetto prevede la sistemazione del tratto di monte del canale Ceresolo per un’estesa di circa 14 km tra le località Badia Polesine e Lusia oltre al completamento dell’opera di bacinizzazione del canale stesso mediante la sistemazione dei numerosi manufatti esistenti e l’installazione di paratoie metalliche in grado di regolare in modo ottimale il deflusso delle acque verso il mare sfruttando al massimo la risorsa idrica derivata dall’Adige.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale (dalla progressiva 0 alla 13.674 m);

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo,

–   la costruzione di manufatti di scarico dei canali affluenti del Ceresolo con inserimento di elettropompe di emergenza;

–   la fornitura e posa in opera di paratoie metalliche da installare in parte su sostegni già esistenti ed in parte su nuovi manufatti;

–   la sistemazione dei numerosi ponti e sostegni esistenti lungo il canale e la realizzazione di piste di servizio per la manutenzione del corso d’acqua;

–   il ripristino degli accessi ai fondi e della continuità arginale del canale;

Il progetto prevede l’esecuzione di 4 appalti relativi a lavori “idraulici”, “ edili”, “ stradali” ed “elettromeccanici”.

Sono già state effettuate le gare relative ai lavori idraulici e a quelli edili.

Il progetto relativo all’ex Alveo Adigetto prevede il ripristino a scopo irriguo dell’alveo, attualmente in disuso e privo dell’arginatura in destra idraulica, per un tratto di circa 5 km,. In particolare gli interventi previsti in questo appalto riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale;

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo;

–   la costruzione di derivazioni irrigue;

–   il ripristino degli accessi ai fondi;

–   fornitura e posa in opera di apparecchiature elettromeccaniche (motopompe, tubazioni, valvole e paratoie).

I lavori, già appaltati, sono in fase di avvio.

Infine l’intervento nel bacino San Pietro di Cavarzere prevede la fase finale della sistemazione a scopo di miglioramento del sistema di distribuzione irrigua del bacino San Pietro mediante la ricalibratura e presidio delle sponde del canale Valgrande Padovani per un estesa di circa 5 km.

Il progetto prevede l’esecuzione delle seguenti tipologie di lavori:

–       il risezionamento del canale Valgrande Padovani;

–       la realizzazione di presidi di sponda con pietrame;

–       la realizzazione di un sifone a cavaliere d’argine.

I lavori sono già in fase di ultimazione, essendo iniziati nel marzo del 2013, consentendo così di completare un sistema irriguo integrato nel bacino. (foto 4 e 5)

 

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CONTRATTO DI FIUME MARZENEGO: BUONA LA PRIMA

Ampia partecipazione di associazioni ed enti all’assemblea di bacino svoltasi ieri a Noale. Tra le priorità emerse la fruibilità del fiume e la tutela qualitativa delle acque.

 

Si è tenuta ieri la prima Assemblea di bacino del Contratto di fiume Marzenego. L’incontro, promosso dagli 11 Comuni aderenti al patto, dal Forum delle associazioni per il Marzenego-Osellino e dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive (a cui è affidato il coordinamento), aveva  l’obiettivo di informare cittadini, enti e realtà associative sulle opportunità offerte da tale percorso decisionale partecipativo tra soggetti pubblici e privati interessati alla tutela e valorizzazione del fiume  Marzenego e del territorio circostante.

 

Dopo il saluto del sindaco di Noale, comune ospitante, Michele Celeghin, che ha evidenziato l’importanza di giocare assieme la sfida del coinvolgimento del territorio con un approccio innovativo di governance, sono intervenuti Vera Piovesan e Luca Bianchetto rappresentanti del Forum delle associazioni promotrici dell’iniziativa, attorno al quale costruire un percorso inclusivo finalizzato alla gestione sostenibile del corso d’acqua. L’ing. Franco Schenkel, del Comune di Venezia, ha poi relazionato sul rinnovato interesse della cittadinanza veneziana per il ruolo urbano del  Marzenego dopo la scopertura del ramo de le Muneghe nel centro di Mestre e del progetto di riqualificazione del tratto finale, noto come Osellino. Per progettare insieme il futuro del fiume, che nei suoi 45 km attraversa ben 11 comuni prima di sfociare in laguna, è importante conoscerne anche il passato, attraverso lo studio dei documenti e della cartografia storica e contemporanea delle rappresentazioni planimetriche, come ha illustrato Giorgio Sarto dell’associazione StoriAmestre.

Il numeroso pubblico presente, composto da cittadini, amministratori comunali, rappresentanti di Enti e associazioni che operano sul territorio del bacino del Marzenego, ha dato vita ad un interessante dibattito durante il quale sono emerse alcune priorità tematiche, riassumibili nella fruibilità del corso del fiume (in particolare delle sue rive), nella tutela qualitativa delle acque e nel contenimento del consumo del suolo. Queste prime proposte sono state raccolte dall’ing. Carlo Bendoricchio, direttore del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, che – come ha detto in chiusura di Assemblea – ora dovranno diventare motivo di confronto tra tutti i portatori di interesse per dare vita, nell’arco di un anno di attività, ad un programma integrato di azioni strategiche. Il percorso del Contratto di Fiume e le prossime iniziative saranno consultabili al sito www.acquerisorgive.it/cdfmarzenego/.

 

 

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LA MORTE DI ANTONIO NANI, PRESIDENTE CONSORZIO DI BONIFICA APV

IL RICORDO DI MASSIMO GARGANO, PRESIDENTE ANBI, E GIUSEPPE ROMANO, PRESIDENTE UVB

“Antonio Nani era da vent’anni uno degli esponenti più conosciuti e stimati dei Consorzi di bonifica veneti. Di lui, in particolare, ricordo l’impegno per lo sviluppo agricolo del territorio, in particolare per l’ampliamento delle reti irrigue nelle zone collinari, a servizio della viticoltura, dapprima nel comprensorio consortile vicentino ed ora anche in quello veronese. C’è un’immagine, con cui lo voglio salutare: quella di un presidente, quale era lui, capace di vegliare per giorni e  notti, insieme alle squadre del Consorzio, gli argini dei corsi d’acqua, preoccupato per improvvisi cedimenti o tracimazioni.”

E’ questo il ricordo di Giuseppe Romano, Presidente dell’Unione Veneta Bonifiche, costernato per l’improvvisa e tragica morte del collega al vertice dell’ente consortile Alta Pianura Veneta.

“Esprimo il cordoglio dell’intera Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni – aggiunge Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. – di fronte alla scomparsa di una persona, che rappresentava pienamente lo spirito, con cui operano gli operatori del nostro settore: profondamente legato al territorio, di lui ricordo la grande umanità e generosità, unite all’arguzia, tipica dell’uomo di campagna. Nani non era solo un Presidente, capace di intessere relazioni ad ogni livello: era un lavoratore della Bonifica.”

Antonio Nani, scomparso ieri pomeriggio in un tragico incidente mentre operava a bordo di un trattore nella sua azienda agricola a Nanto nel vicentino, era, dal 2010, Presidente del nuovo Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, nato dalla fusione fra gli enti consorziali “Zerpano Adige-Guà” e “Riviera Berica”, al cui vertice sedeva dal 1994, essendovi confermato per 3 mandati.

Per anni esponente della Coldiretti, era stato anche Presidente del Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessino Euganeo Berico e componente degli organi nazionali dello S.N.E.B.I., il sindacato d’impresa dei Consorzi di bonifica.

Titolare dell’azienda agricola di famiglia, specializzata nella produzione di olio e vino, lascia la moglie e tre figli. 

Ciao Toni

L’Unione Veneta Bonifiche, i presidenti, i direttori e gli uomini della bonifica veneta, si uniscono al dolore della famiglia per la scomparsa dello storico Presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Antonio Nani. Una vita dedicata alla bonifica e all’agricoltura sempre con grande zelo e dedizione: un esempio per tutti.

Il funerale si terrà mercoledì 16 aprile 2014, alle ore 16.00 presso la chiesa cattolica di Nanto (VI).

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Contratto di Fiume Canale Piavon – Brian

Il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale ha proposto l’attivazione di un Contratto di Fiume per il Canale Piavon-Brian, incontrando diverse manifestazioni di interesse.

E’ stata perciò convocata le prima riunione per l’avvio dell’attività a cui sono state invitate tutte le istituzioni e le associazioni portatrici di interesse. (altro…)