Irrigazione

A NOALE LA PRIMA ASSEMBLEA DEL CONTRATTO DI FIUME MARZENEGO

L’incontro è convocato per le ore 20.30 di giovedì 10 aprile. Il sindaco Michele Celeghin: “Non si tratta di un nuovo livello decisionale, ma di un’opportunità per il futuro di questo territorio”.

Si svolgerà a Noale, giovedì 10 aprile, la prima assemblea di bacino del contratto di fiume Marzenego. All’incontro, convocato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive alle ore 20.30 presso sala San Giorgio in piazza Castello, sono invitati associazioni, enti e cittadini degli undici comuni attraversati dal fiume che nasce nel trevigiano per sfociare nella laguna di Venezia. (altro…)

Consorzio Adige Po, 6 milioni in tre interventi per sicurezza e manutenzione

Quasi sei milioni che in tempi di crisi non son certo poca cosa. Tanto verrà stanziato infatti dal Consorzio di bonifica Adige Po per opere di consolidamento su tre diverse direttrici di intervento: la cifra complessiva ammonta a 5.899.287,91 euro, fondi previsto e messi a disposizione dal Piano irriguo nazionale per il centronord dal Ministero delle Politiche agricole, alimentati e forestali.
Il primo intervento, il più cospicuo – poco più di tre milioni – interessa i territori comunali di Castelnovo Bariano e Melara. Si tratta di un appalto che riguarda la realizzazione di uno stralcio del completamento dei lavori di sistemazione idraulica-irrigua del Cavo maestro del Bacino superiore, nello specifico i quasi 13 chilometri compresi tra il ponte “Canova” a Castelnovo Bariano e il nodo idraulico “Dondazzi” a Melara. Le opere riguardano scavo e risezionamento del canale, realizzazione di presidi di sponda a tratte saltuarie per dare maggiore stabilità alle scarpate ed esecuzione di opere complementari quali consolidamento del piste di servizio e ripristino di strade interrotte.
Il secondo tra gli interventi finanziati – 2.006.944,79 euro – riguarda un’area compresa tra Adria, Cavarzere e Loreo: l’opera punta al ripristino dell’ex alveo noto come ex Adigetto, un tratto di circa 5 chilometri che si punta a utilizzare come strumento utile per l’accumulo di acqua ad uso irriguo. Gli interventi riguarderanno scavo e risezionamento dell’ex alveo, presidi di sponda e fornitura e posa di apparecchiature elettroidrauliche.
A chiudere la serie, i lavori che interesseranno Badia, Lendinara e Luisa: quasi 900mila euro per il rinforzo e la bacinizzazione del tratto di monte del canale Ceresolo per assicurare il fabbisogno irriguo della zona grazie anche alla costruzione di vie di scarico dei canali affluenti e la manutenzione delle murature esistenti nel tratto principale.

AVVIATO IL CONTRATTO DI FIUME MARZENEGO. DOPO I SINDACI ORA LA PAROLA PASSA AD ASSOCIAZIONI, ENTI E CITTADINI

La prima assemblea di bacino si svolgerà a Noale il prossimo 10 aprile. L’assessore Conte: “Dobbiamo essere pronti per cogliere l’opportunità dei finanziamenti europei”. Il contratto di fiume Marzenego prende il largo. Il battesimo è avvenuto stamane presso la sede di Mestre del Consorzio di bonifica Acque risorgive, coordinatore del progetto di valorizzazione del corso d’acqua che nasce nel trevigiano per sfociare nella laguna di Venezia, dopo aver attraversato, per 45 km, ben 11 comuni. Finalità, tappe e protagonisti del progetto sono stati al centro della conferenza stampa alla quale è intervenuto l’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Conte. “Vogliamo farci trovare pronti con un progetto integrato e condiviso di valorizzazione del nostro territorio e di rigenerazione socioeconomica del sistema fluviale – ha detto – per poter cogliere l’opportunità di accedere ai finanziamenti europei”. Durante la conferenza stampa il direttore del consorzio, Carlo Bendoricchio, ha annunciato che, dopo la sottoscrizione da parte dei sindaci degli 11 comuni interessati dal corso del Marzenego, è stata già convocata la prima assemblea di bacino che si svolgerà a Noale, giovedì 10 aprile (ore 20.30) e sarà aperta ai cittadini e a tutti coloro che a vario titolo sono interessati al corso d’acqua. Ed è stato proprio il sindaco di Noale, Michele Celeghin, consigliere anche del Cda di Acque Risorgive, che ha precisato come “il percorso partecipativo che muove oggi i suoi primi passi, non costituisce un nuovo atto di pianificazione o un nuovo livello decisionale, ma coinvolgerà soggetti pubblici e privati con l’obiettivo principale di condividere le decisioni che possono in futuro contribuire a migliorare l’ambiente, il paesaggio e la qualità della vita di un territorio densamente urbanizzato, dove esistono, però, ancor oggi, aree di pregio ambientale come le oasi”. La riqualificazione ambientale del fiume Marzenego è tema che sta a cuore anche alle numerose associazioni che si sono già costituite nel Forum per essere protagoniste del contratto di fiume, come ha spiegato Vera Piovesan, rappresentante di Legambiente Venezia.

 

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CONTRATTO DI FIUME MARZENEGO: SI PARTE

Conferenza stampa sul Contratto di Fiume Marzenego venerdì 28 marzo alle ore 11.00, presso la sede del Consorzio Acque Risorgive, in via Rovereto, 12, a Mestre.

Il Marzenego, corso d’acqua lungo 45 km che nasce in provincia di Treviso per sfociare nella Laguna veneziana, con un bacino che interessa ben 11 comuni, sarà il laboratorio di un progetto innovativo: il contratto di fiume. Il percorso partecipativo che muove i suoi primi passi coinvolgendo soggetti pubblici e privati, grazie alla regia del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, ha come obiettivo principale la ricerca di soluzioni che possano contribuire a migliorare l’ambiente, il paesaggio e la qualità della vita di un territorio densamente urbanizzato, dove esistono, però, ancor oggi, aree di pregio ambientale come le oasi. (altro…)

CONFERENZA ORGANIZZATIVA ANBI 2014

E’ stata Venezia ad ospitare, nelle sale dell’Hilton Hotel Molino Stucky alla Giudecca, i lavori della IX Conferenza Organizzativa A.N.B.I., l’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, cui fanno riferimento circa 150 Consorzi di bonifica, irrigazione e miglioramento fondiario.
Da mercoledì 19 a Venerdì 21 Marzo oltre 350 rappresentanti da tutta Italia si sono confrontati su temi di grande attualità inerenti l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche (dal loro risparmio alla produzione di mini e micro idroelettrico), le “best practises” per l’irrigazione (dal progetto acqua virtuosa al sistema Irriframe), la salvaguardia idrogeologica (dai contratti di fiume ai Protocolli con le Amministrazioni Pubbliche), le opportunità della Politica Agricola Comune (dai partenariati ai Piani di Sviluppo. 
Giuseppe Romano, presidente UVB:“I fenomeni alluvionali dell’ultimo quinquennio sono stati frequenti, a partire dal 2010, con la grande alluvione che ci ha colpiti ed ha causato danni ingentissimi a cittadini e imprese, mettendo a dura prova tutta la rete idraulica sia principale che minore. Con una ciclicità spaventosa nel 2012 e nel 2013 abbiamo avuto altri eventi con danni enormi su ampie aree del nostro territorio, fino ad arrivare agli inizi del 2014   (30 gennaio – 4 febbraio), in cui si è nuovamente riproposto quanto registrato durante l’alluvione del 2010, con forti pressioni proprio sulla rete idraulica gestita dai Consorzi che hanno presidiato il territorio con impegno e costanza, fino al termine dell’emergenza. A causa dei numerosi eventi calamitosi che si sono susseguiti negli ultimi anni il 90% delle entrate è stato destinato alle manutenzioni ordinarie mentre il restante 10%, (12 milioni di euro) è stato impiegato nelle manutenzioni straordinarie del reticolo idraulico minore e degli impianti.”
A fronte di questo quadro economico finanziario, l’ultimo triennio (2010-2013) è stato caratterizzato da un quasi totale azzeramento delle risorse finanziarie stanziate dalla Regione Veneto sui capitoli di bilancio relativi alla bonifica.
“A questa situazione – continua Romano -, i Consorzi fanno fronte con risorse proprie, spesso anticipando i pagamenti degli interventi strutturali (lavori in concessione) eseguiti sulla rete minore, dando “respiro” alle imprese private che collaborano con noi.”
Pertanto, a seguito di tali anticipazioni, i Consorzi veneti si trovano nella condizione di essere creditori nei confronti della Regione di circa 40 milioni di euro per lavori in concessione già eseguiti e rendicontati.
L’impossibilità di vedere saldati i propri crediti è strettamente legata ai vincoli imposti dal Patto di Stabilità che risultano essere sempre più stringenti e rischiano di compromettere, non soltanto la stabilità economico-finanziaria dei Consorzi, ma anche gli investimenti sulla sicurezza e sulla tutela del territorio.
Conclude Romano: “I Consorzi del veneto sono in prima linea per sostenere la possibilità che vengano allentati i vincoli sul patto di stabilità per gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio. Solo grazie alla nostra contribuenza, riusciamo a far fronte a tali oneri finanziari, reinvestendo la quasi totalità delle risorse provenienti dal territorio a favore del territorio stesso. Mi preme sottolineare che siamo enti in piena Autonomia funzionale, ovvero che non gravano sulle risorse dello Stato.”
Maurizio Conte, Ass. all’Ambiente della Regione Veneto è intervenuto in apertura dei lavori ribadendo come, in previsione di EXPO, possa uscire un riconoscimento sempre maggior del valore acqua per la gestione del territorio. “Per questo sottolineo l’importante ruolo dei Consorzi di bonifica in Veneto. Vogliamo dimostrare quali importanti obiettivi si vogliono e si possono raggiungere mettendo in sinergia capacità e risorse per dare una nuova immagine al nostro Paese.”

Bonifiche, territorio e società. Una questione veneta, da Silvio Trentin ai giorni nostri

Notevole successo di presenza al Convegno sulla figura del giurista e politico sandonatese del secolo scorso Silvio Trentin tenutosi venerdì 21 marzo nella Sala Ronchi del Consorzio di bonifica “Veneto Orientale”.

Dopo i saluti del Presidente del Consorzio, Gianluigi Martin, che ha evidenziato la centralità nel pensiero di Silvio Trentin del ruolo della bonifica per lo sviluppo economico e sociale del  nostro territorio, e del Sindaco del Comune di San Donà di Piave, dott.Andrea Cereser, che ha richiamato la necessità di riportare fuori dalle “paludi” della memoria figure di una tale importanza, sono intervenuti i relatori presenti.

L’Avv. Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche, ha fornito un quadro sull’attualità delle idee esposte da Trentin  durante il suo intervento al Convegno Nazionale sulle bonifiche tenutosi a San Donà di Piave nel 1922.

Interessante l’intervento del prof. Carlo Verri che ha tracciato un quadro dell’evoluzione istituzionale degli Enti di bonifica nel territorio del Veneto durante il secolo scorso nonché un raffronto politico tra le figure di Silvio Trentin e Giacomo Matteotti.

Infine, l’intervento del dott. Graziano Paulon del Consorzio di bonifica ha reso evidente quanto l’attività di bonifica idraulica e integrale svolta durante il secolo scorso abbia cambiato radicalmente  il paesaggio fisico e socio-culturale del territorio del Veneto Orientale

70° anniversario della morte di Silvio Trentin

I giorni 20 e 21 marzo San Donà di Piave ricorda Silvio Trentin, giurista italiano e docente universitario di diritto amministrativo vicino alla bonifica.   La mattinata del 20 è prevista la cerimonia di commemorazione presso il Municipio in Piazza Indipendenza. Seguono il giorno 21, ore 17.00,  il convegno “Bonifiche, territorio e società – Una questione veneta, da Silvio Trentin ai giorni nostri”, con la partecipazione del Direttore Generale ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni) Anna Maria Martuccelli, Carlo Verri dell’Università di Palermo, Fulvio Cortese dell’Università di Trento e Graziano Paulon del Consorzio di bonifica Veneto Orientale. Alle 21, reading teatrale all’Auditorium Centro Culturale “Leonardo da Vinci” dal titolo “Silvio Trentin al Congresso Regionale delle Bonifiche 23-25 Marzo 1922” (ingresso libero). PROGRAMMA LOCANDINA

PRESENTAZIONE DEL DOCU-FILM “MUSON DEI SASSI – IL FIUME SI RACCONTA”

EVENTO POSTICIPATO A DATA DA DESTINARSI – Mercoledì 5 febbraio 2014, alle ore 11.30, presso Palazzo Balbi si terrà una conferenza stampa con proiezione del docu-film “Muson dei sassi – il fiume si racconta”.

La “pellicola” realizzata da Venice Film Production, con regia di Nicola Pittarello e la collaborazione di Unione Veneta Bonifiche, dei Consorzi di bonifica Acque Risorgive e Piave e della Regione del Veneto, andrà a far parte di una serie di film sui fiumi del Veneto e le opere di messa in sicurezza del territorio. Il prodotto ha la premessa di mettere in luce gli itinerari che gravitano attorno al fiume, andando alla scoperta dei luoghi, della storia e della natura che riguardano il celebre “Muson”, percorso fluviale che nasce e vive nei due comprensori di bonifica Acque Risorgive e Piave.

 

 

IRRIGAZIONE: NON SOLO ACQUA

I cambiamenti climatici degli ultimi anni, di cui oltre agli eventi alluvionali come quelli che hanno colpito l’Italia in questi ultimi giorni, anche quelli di forte siccità, (2003, 2006 e 2012), hanno spinto il settore agricolo ad affrontare importanti criticità nell’utilizzo della risorsa idrica.

I Consorzi di bonifica, che annualmente provvedono a fornire acqua ad un territorio da 600 mila ettari (200mila ettari con irrigazione strutturata e 400mila con irrigazione di soccorso), hanno più volte evidenziato la necessità di una più moderna ed efficiente gestione dell’irrigazione in agricoltura, in quanto primo fattore di produzione e di valorizzazione dell’ambiente. Giuseppe Romano, Presidente Unione Veneta Bonifiche: “L’agricoltura viene vista sempre come maggior responsabile dei consumi della risorsa acqua, con un’incidenza a livello mondiale pari a circa il 70% dei consumi, quando invece, attraverso l’irrigazione, genera ambiente, paesaggio e contribuisce alla ricarica delle nostre falde.” Proprio per questo l’impronta idrica dei prodotti, sia agricoli che non (Water Foot Print), e la loro provenienza, apre una grande riflessione sulla sostenibilità dei consumi di questa importante risorsa.”

 

PRODOTTO

IMPRONTA IDRICA

1 foglio di carta

13 litri

1 fetta di pane

48 litri

1 mela

82 litri

1 tazza di caffè

132 litri

1 fetta di formaggio

152 litri

1 birra

170 litri

1 pizza margherita

1.216 litri

1 barretta di cioccolato

1.720 litri

1 hamburger

2.393 litri

1 T-shirt

2.495 litri

1 kg di riso

2.497 litri

1 paio di scarpe

8.547 litri

1 paio di jeans

9.982 litri

1 kg di carne di manzo

15.415 litri

 

Un chilo di carne di manzo ha un’impronta idrica ben più elevata di tanti altri prodotti, perché derivante dal consumo diretto di acqua da parte dei bovini e da quella utilizzata per l’irrigazione delle foraggere di cui si nutrono, ma è ancora più significativo che i beni materiali di non “prima necessità” come scarpe, abbigliamento, carta (1 solo foglio = 13 litri), ma anche caffè, cioccolata e birra, ormai di uso quotidiano, se sommati producano sicuramente un’impronta idrica ben maggiore di quella agricola. “Sono dati su cui invitiamo a riflettere. Non è certamente nostra intenzione sostenere una politica finalizzata a mantenere gli attuali consumi irrigui, quanto piuttosto sostenere adeguate politiche di gestione dell’acqua, volte all’ampliamento ed ammodernamento delle reti irrigue nelle zone strutturate, nonché all’infrastrutturazione delle aree dove si pratica l’irrigazione di soccorso. Un adeguato sostegno ai sistemi irrigui potrebbe derivare dalla realizzazione di bacini interaziendali per l’accumulo della risorsa; in alcune zone del Veneto, inoltre, il recupero e riutilizzo delle cave potrebbe trasformarle in grandi serbatoi con la duplice funzione di garantire approvvigionamento idrico nei periodi più aridi e di laminazione delle piene.”

Continua Romano: “Una migliore disponibilità d’acqua, sulla base delle esperienze degli ultimi anni, ha comportato modifiche colturali, differenti turnazioni, migliore strutturazione ed efficienza delle aziende agricole. Ad esempio, un’eventuale riconversione da seminativo a colture specializzate porta un incremento medio di produzione lorda vendibile di 14.500 euro/ha (tra grano/mais nei confronti di melo/pero/vite) e un aumento medio di giornate lavorative pari a 90 gg/ha.”

 

 

Esistono poi altrettanto importanti esperienze come il “Sistema Intelligente Irriframe”, una piattaforma informatica a supporto delle aziende agricole, che fornisce, attraverso l’invio di mail o sms, un consiglio irriguo puntuale e preciso su ogni tipologia di coltura.

Il sistema permetterà di ottimizzare l’utilizzo d’acqua, risparmiandone il consumo (fino al 30%), riducendo i costi di produzione e, in prospettiva futura, poter migliorare il sistema delle turnazioni rendendole più efficienti e razionali.  I Consorzi sono inoltre molto impegnati in interventi per preservare il buono stato dell’acqua, con aree di fitodepurazione per la riduzione dei carichi di nutrienti in Laguna di Venezia, azioni per la ricarica della falda acquifera e lo scongiurare della scomparsa delle risorgive, come le A.F.I. e i pozzi bevitori, aree di vivificazioni lagunari, creazione di aree umide e opere di sbarramento anti-sale contro la risalita del cuneo salino nelle aree a fronte mare. Conclude Romano: “Siamo inoltre grandi produttori di energia pulita, idroelettrica per la precisione: nel 2013 i 34 impianti idroelettrici e fotovoltaici consortili disseminati sul territorio hanno prodotto 36 milioni di kW/h annui.”

Il 2014, sarà inoltre un anno di grandi discussioni attorno al tema dell’acqua come fattore di produzione, infatti, aderendo al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, i Consorzi di bonifica del Veneto, in collaborazione con i G.A.L. (Gruppi d’Azione Locale) della regione, parteciperanno all’importante appuntamento con un progetto mirato alla conoscenza delle vie d’acqua e delle peculiarità di un vasto territorio, che va dal Delta Po al litorale del Veneto Orientale.

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