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IL CANALE LEB RINASCE, COMPLETATO A TEMPO DI RECORD IL RIFACIMENTO DEL TRATTO A CIELO APERTO TRA BELFIORE E COLOGNA VENETA

Il canale LEB rinasce dopo un intervento – in tempi record – che ha comportato il completo rifacimento del tratto a cielo aperto. 120 milioni di metri cubi d’acqua recuperati all’anno, a favore dell’agricoltura e dell’ambiente di una vasta area tra l’Adige e l’Adriatico.

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Con un anno di anticipo rispetto al cronoprogramma, è stato completato a fine febbraio 2025 il rifacimento del canale LEB, principale opera irrigua del Veneto.

Un intervento radicale, progettato e realizzato dall’omonimo consorzio di bonifica di 2° grado Lessinio Euganeo Berico (LEB, appunto) avente sede a Cologna Veneta (VR) che ha interessato 12,6 km di infrastruttura, nella provincia di Verona, per un costo complessivo di circa 60 milioni di euro, stanziati dal PNRR.

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IL CONSORZIO DI BONIFICA BACCHIGLIONE HA PRESENTATO LE LINEE D’AZIONE PER IL 2025

Lavori in corso e progetti che attendono “solo” i finanziamenti per andare a cantiere. Il consorzio di bonifica Bacchiglione (sede a Padova) ha presentato alla stampa e ai rappresentanti istituzionali, riuniti lunedì 24 febbraio a Codevigo (PD), presso l’idrovora di Santa Margherita, le linee d’azione 2025 per fronteggiare i cambiamenti climatici nel territorio di competenza: circa 60mila ettari tra le province di Padova e Venezia, 39 comuni serviti.  

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“Cambiamenti climatici è un’espressione che è entrata nel nostro vocabolario quotidiano, e ci impone di trovare soluzioni tempestive ed efficaci per far fronte alle nuove dinamiche ambientali – ha spiegato Silvano Bugno, presidente del consorzio di bonifica Bacchiglione – . La direzione verso la quale ci impegniamo a lavorare è quella di infrastrutturare il territorio perché la realizzazione di interventi e opere sono necessarie e non più rinviabili, se vogliamo gestire un territorio in grado di essere recettivo e adattabile agli eventi meteo straordinari che si verificano sempre più frequentemente. Sono molto soddisfatto della sinergia che stiamo portando avanti con gli altri soggetti che operano nel territorio, ciò ci permette di rafforzare il nostro impegno per risolvere le criticità presenti nei vari territori e di ottenere maggiori risultati in tempi brevi“.
27 i progetti pronti, in fase di realizzazione o in attesa di finanziamento, che sono stati illustrati dal Direttore del Consorzio Bacchiglione Ing. Nazzareno Paganizza, per infrastrutturare il territorio rendendolo più efficiente per far fronte alle nuove sfide dettate dai cambiamenti climatici.
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Le linee d’azione

Dai Colli Euganei ai territori più a ridosso della Laguna Veneta, ma anche nell’ambito urbano della città di Padova, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione sta operando in tutto il comprensorio di riferimento al fine di efficientare la distribuzione della risorsa e accrescere la sicurezza idraulica di campagne e centri abitati, con progetti ad alto valore ambientale.

Lo fa attraverso 27 interventi, non più procrastinabili in epoca di cambiamenti climatici:  8 sono in fase di realizzazione, 5 in fase di approvazione o appalto, mentre gli altri sono in attesa di finanziamenti.

La stima del valore complessivo del piano ammonta a 186.751.452,00 euro, una cifra significativa per la quale il Consorzio sta svolgendo un grande lavoro di recupero delle risorse operando in sinergia con le amministrazioni comunali. Una collaborazione tra enti che prevede anche il coinvolgimento di associazioni agricole e dell’Università degli Studi di Padova in un rapporto strategico per la ricerca e l’innovazione.   

Interventi strutturali in attesa di finanziamento

Sono 12 le idee progettuali e i progetti in attesa di finanziamento che il Consorzio di bonifica Bacchiglione intende realizzare per far fronte alle nuove esigenze del territorio dettate dai cambiamenti climatici. Si tratta principalmente di invasi multi-obiettivo, interventi di riqualificazione idraulico–ambientale degli scoli, adeguamento e realizzazione di nuovi canali, interventi per l’ottimizzazione della gestione delle acque, interventi di trasformazione irrigua. Per la realizzazione di queste opere è stata stimata una spesa complessiva di circa 153.820.000,00 di euro che comprende sia le operazioni di progettazione, sia l’esecuzione delle opere stesse.

Opere non più procrastinabili perché il cambiamento climatico non aspetta: il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, ha ricordato Paolo Tarolli, professore del dipartimento TESAF dell’Università degli Studi di Padova che ha evidenziato il ruolo fondamentale dei consorzi di bonifica nella corsa all’adattamento.
Alla conferenza è intervenuto anche il direttore di ANBI Veneto Silvio Parizzi che ha sottolineato l’importanza di un’efficiente gestione della risorsa idrica nel territorio, di comunicare a tutti i livelli e di trovare finanziamenti per realizzare le opere necessarie e non più rinviabili; Parizzi ha anche espresso una considerazione sull’importanza di un’Europa in grado di tracciare normative che tengano conto delle effettive esigenze dei singoli territori.
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Luca Trivellato presidente di CIA Padova.

Codevigo (PD), 24 febbraio 2025

“IL MIO AMICO CANALE”: AL VIA I LABORATORI NELLE CLASSI DELLE SCUOLA PARTECIPANTI AL PROGETTO DIDATTICO

Studenti protagonisti con il progetto scuola di ANBI Veneto entrato in questi giorni nel vivo con il “Il mio amico canale”. Il format quest’anno, oltre alle primarie, si allarga anche alle secondarie di primo grado del Veneto.

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Al via le attività con le classi aderenti a “Il mio amico canale“, il progetto didattico inserito nel quadro di ampio del progetto scuola “Acqua, ambiente, territorio. Bonifica è sostenibilità” promosso da ANBI Veneto con i suoi 11 Consorzi di Bonifica nel quadro del protocollo d’intesa triennale (2024-2027) con Regione del Veneto – Direzione Formazione e Istruzione e Ufficio scolastico Regionale del Veneto.

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DELTA DEL PO: AL VIA LE ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE PER GLI INTERVENTI DI VIVIFICAZIONE LAGUNARE

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po è stato indicato dalla Regione del Veneto come soggetto attuatore per i lavori di vivificazione delle lagune del Delta. In epoca di cambiamenti climatici, questi interventi sono fondamentali per preservare le funzionalità idrauliche, a beneficio di ambiente e attività produttive, a partire dalla pesca. La fase di raccolta dati e progettazione entra nel vivo in questi giorni.

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Con la firma del Disciplinare tra Regione del Veneto e Consorzio di Bonifica Delta del Po, avvenuta il 17 febbraio 2025 presso la sede del Consorzio di Taglio di Po, prende il via la fase propedeutica agli “Interventi per la vivificazione degli ambiti lagunari del Delta del Po” che vedono il Consorzio protagonista come soggetto attuatore secondo la D.G.R. n. 1478 del 12 dicembre 2024.
Tali interventi, finalizzati al recupero e alla valorizzazione ambientale delle lagune del Delta anche in ottica di sviluppare le attività economiche a partire dalla pesca, saranno finanziati con €14.000.000 stanziati tramite l’accordo per la coesione Regione del Veneto 2021-2027.

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“ACQUA, AMBIENTE, TERRITORIO”: DOCENTI A SCUOLA DI BONIFICA

Giornata di formazione per i docenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado partecipanti al Progetto Scuola di ANBI Veneto e dei consorzi di bonifica. Insegnanti per un giorno, i tecnici di ANBI Veneto. 

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In epoca di cambiamenti climatici molti aspetti della quotidianità che davamo per certi ora non lo sono più. Questo riguarda anche la risorsa idrica in una regione storicamente ricca d’acqua come il Veneto; a fronte di un maggior numero di eventi meteorologici catastrofici  stiamo sempre più sperimentando periodi siccitosi di lunga durata che oltre a minacciare l’agricoltura, mettono a rischio l’ambiente e il paesaggio ai quali siamo abituati. E’ pertanto fondamentale cogliere e creare occasioni per informare i cittadini sin dalla più tenera età sulle peculiarità del nostro territorio, sui rischi legati al cambiamento climatico e sul percorso di adattamento che dobbiamo intraprendere.” Con queste parole Silvio Parizzi, direttore di ANBI Veneto, ha aperto la giornata di formazione online promossa nell’ambito del progetto “ACQUA, AMBIENTE, TERRITORIO. BONIFICA È SOSTENIBILITÀ” , giovedì 13 febbraio 2025. “Un’iniziativa come questa, guardata con interesse anche da fuori regione – ha spiegato Parizzi -,  è resa possibile grazie un grande lavoro di coordinamento tra ANBI Veneto e i consorzi di bonifica operativi nei rispettivi territori, ma grazie anche al supporto fondamentale dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Regione del Veneto che contribuisce attivamente grazie all’Assessorato all’Istruzione – Direzione Formazione e Istruzione.”

La giornata, alla quale hanno presenziato anche i referenti del progetto dei consorzi di Bonifica, si è articolata in due momenti: il primo rivolto agli insegnanti delle scuole Secondarie di Primo e Secondo grado e agli insegnati delle Scuole professionali  selezionate per il format “Parole d’acqua”, il second0 rivolto agli insegnanti delle scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado impegnati nell’iniziativa “Il mio amico canale”.  Dopo i saluti del direttore di ANBI Veneto, gli insegnati collegati hanno partecipato alla lezione tenuta da Filippo Moretto, responsabile del Centro Studi di ANBI Veneto, e da Tommaso Ferronato, referente per i progetti didattici: una conversazione nella quale si è parlato del territorio veneto dal punto di vista idrografico, del lavoro di bonifica svolto nei secoli per renderlo fertile e salubre, del ruolo che i consorzi di bonifica rivestono nella gestione della risorsa irrigua, nella sicurezza idraulica e nella tutela dell’ambiente e del paesaggio.

“Acqua, ambiente, territorio” rientra nel Protocollo d’intesa triennale (2024-2027) sottoscritto da ANBI Veneto, Regione del Veneto (Assessorato Istruzione e Formazione), USR per il Veneto, per la promozione e l’implementazione di azioni di formazione e di PCTO rivolte ad alunne, alunni, studentesse, studenti e insegnanti sui temi della salvaguardia dell’ambiente e del territorio (DGR n. 1219 del 22/10/2024).

Venezia, 13 febbraio 2025

 

L’APPORTO DELLE NEVICATE INVERNALI ALLA STAGIONE IRRIGUA SARÁ ESIGUO

Temperature sopra la media, nevicate tardive, scarsa densità dei depositi nivali. La stagione irrigua che inizierà in aprile non potrà far grande affidamento sulle nevicate invernali. Il cambiamento climatico ha ridotto l’inverno a pochi giorni.

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Ad oggi, le riserve nivali sono al di sotto delle medie del periodo e di recente formazione, pertanto, poco utili a garantire uno scioglimento graduale nel corso dell’estate.” Ad affermarlo è Silvio Parizzi, direttore di ANBI Veneto commentando i dati raccolti dal Centro Studi di ANBI Veneto nel Bollettino sulla disponibilità di risorsa relativo al mese di gennaio.

Nessuno allarme ma le avvisaglie per il futuro non sono particolarmente floride”, continua Parizzi, “i depositi nivali languono, le temperature ancora sopra la media confermano il trend di surriscaldamento generale dopo il caldo record del 2024. Non destano preoccupazione le portate dei fiumi, in genere, tutte superiori alla media del periodo. Tuttavia, non ci stanchiamo di ricordarlo, senza opere d’invaso tutta questa risorsa è destinata ad andare a mare e potremmo rimpiangerla in primavera.

In un contesto caratterizzato da temperature più alte rispetto alla media del periodo (+1°C a dicembre, +1,9°C a gennaio), ciò che desta attenzione dal punto di vista della risorsa è, dunque, la neve in montagna: Arpav parla di un deficit di precipitazioni nevose tra ottobre e gennaio pari al 34% nelle Dolomiti (-100 cm di neve fresca) e al 43% nelle Prealpi (-77cm). Sempre a gennaio, la copertura nevosa si è ampliata rispetto a dicembre, dal 20% al 45% della superficie montana; a 1.700 m la copertura è addirittura del 90%.  Purtroppo, la densità del manto nevoso in quota formatosi nell’ultimo mese si presenta leggera per il periodo; nel bacino del Piave, sottoforma di ghiaccio e neve sono immagazzinati 130 milioni di metri cubi di acqua, un valore che è tra i più bassi rilevati dal 2000 ad oggi.

Sul fronte delle precipitazioni, a gennaio si è interrotto la piccola tendenza negativa registrata a novembre (-93%) e dicembre (-28%). Al 31 gennaio, infatti, sono scesi sul territorio regionale 75 mm di pioggia, un +27%, che è però media tra le significative precipitazioni in montagna – dove è piovuto anche l’80% in più rispetto al periodo – e la pianura, dove le precipitazioni sono state inferiori anche del 40% nella vasta zona a sud dei Colli Euganei e su gran parte del territorio veneziano.

Superiori alla media del periodo le portate di Adige (+27%) e Brenta (+14%), appena sotto la media il Po (-1%), tutta risorsa che finirà a mare in mancanza di invasi.

>> Bollettino ANBI Veneto sulla disponibilità di risorsa idrica relativo a gennaio 2025 <<

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Venezia, 10 febbraio 2025

Mauro Poletto | ufficio stampa ANBI Veneto | t. 041 716533 | [email protected]