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SPERIMENTAZIONE DEFLUSSO ECOLOGICO NEL MEDIO CORSO DEL FIUME PIAVE

Il Consorzio di Bonifica Piave (sede a Montebelluna – Tv) ha avviato il 27 luglio i rilievi degli habitat sul fiume Piave sulla base di quanto previsto nel “Progetto di Piano di Monitoraggio ambientale sul Fiume Piave”, redatto dal Consorzio stesso secondo quanto dispone la Direttiva Deflussi Ecologici e in conformità alle Linee Guida adottate dal Distretto Idrografico delle Alpi Orientali. (altro…)

CONSORZIO ACQUE RISORGIVE: PRESENTATI GLI IMPORTANTI INTERVENTI PER LA SICUREZZA IDRAULICA DI MIRA (VE)

3.300 ettari messi in sicurezza idraulica attraverso la ricalibratura di 5 km di canali e la realizzazione di una botte a sifone di 110 metri. Il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (sede a Venezia-Mestre) ha presentato venerdì 17 luglio 2020 l’articolato intervento di messa in sicurezza idraulica di una vasta parte del comune di Mira, in provincia di Venezia, a ridosso della Laguna Veneta. (altro…)

I CONSORZI L.E.B. E ALTA PIANURA VENETA IN SOCCORSO DEL TORRENTE ALPONE PER SALVARE LA FAUNA ITTICA

Non solo irrigazione. In questi giorni il canale L.E.B., il principale canale irriguo del Veneto, gestito dall’omonimo consorzio di secondo grado (con sede a Cologna Veneta, Vr), sta mostrando la sua valenza anche su un altro fronte: quello ambientale e di vivificazione del territorio. Tra sabato 4 e lunedì 6 luglio le sue acque sono state infatti necessarie per alimentare il torrente Alpone, nel comune di Albaredo d’Adige (Vr), dove la scarsità di portata causata da alcuni sbarramenti artificiali realizzati dal Genio Civile per rinforzare le sponde del torrente nel punto di interconnessione con l’Adige aveva comportato la moria di numerosi pesci, tra cefali, carpe, cavedani, pesci siluro e barbi.

A lanciare l’allarme sono stati alcuni pescatori che nella mattina del 4 luglio avevano notato diverse carcasse e pesci boccheggianti intrappolati tra gli sbarramenti artificiali. La diminuzione di portata aveva infatti formato diverse pozze d’acqua, poco ossigenata e troppo calda: molti pesci, ancora vivi, erano in condizioni di grande sofferenza e sono stati velocemente trasportati dagli stessi pescatori nel vicino Adige. Velocemente segnalazioni sono state fatte ai Vigili del Fuoco, alla Polizia Provinciale e all’Arpav la quale ha contattato il Consorzio di Bonifica L.E.B. per chiedere il pompaggio di acqua e vivificare il torrente.

Pronta la risposta del Consorzio che nei tre giorni di maggiore emergenza che ha garantito un prelievo di 200 litri al secondo, sollevati dai Vigili del Fuoco, garantendo il deflusso minimo vitale costante nel tratto di maggiore criticità.

La situazione si è risolta grazie al supporto del Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta che con l’attivazione dell’impianto idrovoro “Zerpa”, nel comune di Arcole, ha contribuito di fatto all’impinguamento di portata vivificatoria nel torrente Alpone.

ASSEMBLEA ANBI 2020: DAL MONDO DELLA BONIFICA UN PIANO NAZIONALE PER AFFRONTARE I MUTAMENTI CLIMATICI

Bacini per raccogliere la risorsa idrica, sempre più preziosa in un’epoca caratterizzata da lunghi periodi siccitosi, ma anche bacini per mitigare il rischio idraulico, ed evitare cioè che in caso di forti piogge l’acqua invada centri abitati e campagne. Perché tra i problemi legati alla disponibilità di risorsa vi è il fatto che quando serve ce n’è poca e quando magari serve meno – come in autunno e in inverno quando l’agricoltura rallenta – arrivano le forti piogge, con smottamenti e allagamenti, se non vere e proprie alluvioni, che creano danni e purtroppo, troppo spesso, anche vittime.

L’Assemblea ANBI 2020, tenutasi quest’anno il 7 e 8 luglio in video collegamento nel rispetto del distanziamento fisico dovute al Covid-19, si è articolata sul doppio binario dei mutamenti climatici e di un piano articolato e ambizioso – ma basato su numeri, dati e costi concreti – per la realizzazione e la manutenzione di opere per la sicurezza idraulica e la bacinizzazione di risorsa. Infrastrutture che favoriscono lo scolo delle acque piovane in eccedenza, infrastrutture che favoriscano lo stoccaggio della stessa per utilizzarla quando serve, con priorità ovviamente all’agricoltura che produce cibo, lavoro e PIL. Nonché gran parte del prestigio che l’Italia gode all’estero dove Made in Italy è sinonimo di altissima qualità, lifestyle e benessere.

“La necessità d’invaso per soddisfare le varie esigenza che l’Italia aveva negli anni ’70 – ’80 era stimata in almeno 17 miliardi di metri cubi d’acqua, quello che oggi riusciamo effettivamente a immagazzinare grazie a 534 dighe sparse nel territorio nazionale è appena 11,9 miliardi” spiega il presidente di ANBI Francesco Vincenzi facendo ben capire che rispetto a 40-50 anni fa, il fabbisogno è sicuramente aumentato. “Ogni anno vengono utilizzati 20 miliardi di metri cubi di acqua per irrigare, soprattutto nel Nord Italia, 3.300.000 ettari di campagna – continua Vincenzi –, ma la richiesta d’irrigazione sta crescendo in molte aree del Paese per migliorare la competitività delle aziende sui mercati e perché le lunghe stagioni siccitose e il rialzo delle temperature sono alla base, per molte produzioni agricole, della necessità irrigare per tutto l’arco dell’anno.”

 

UN PIANO NAZIONALE DI ADATTAMENTO AI MUTAMENTI CLIMATICI

Da questa considerazione prende il via il Piano Nazionale per la Manutenzione Straordinaria e l’Infrastrutturazione di Opere per la Difesa Idrogeologica e la Raccolta delle Acque, redatto da ANBI sulla base delle segnalazioni provenienti da tutti i Consorzi di Bonifica del Paese, e che proprio da ANBI, per voce del presidente Francesco Vincenzi e del direttore Massimo Gargano, è stato presentato nei giorni dell’Assemblea a una vasta platea di rappresentanti delle Istituzioni – in primis la Ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova – e delle Organizzazioni Agricole, oltre, ovviamente, a tutti i Consorzi di Bonifica e alle ANBI regionali.

Il piano è poderoso: 3.869 progetti, un valore complessivo che sfiora gli 11 miliardi di euro (10.946 milioni per l’esattezza), 54.700 posti di lavoro che possono essere generati. Una sostanziosità che si evince già dal lungo nome, che però ANBI stessa riassume in Piano di Adattamento ai Mutamenti Climatici, e dall’articolazione dello stesso in 4 sezioni fondamentali dove la parte principale è dedicata alla difesa idrogeologica. Tale sezione (Opere di Manutenzione Straordinaria per la Difesa Idrogeologica) conta infatti ben 3.685 interventi, per 8,4 miliardi di euro, in gran parte concentrati a Nord (2.015 interventi, ai quali si sommano i 1.224 del Centro e i 419 del Sud).

Le altre tre sezioni raccolgono progetti di invasi per immagazzinare risorsa idrica fondamentale per l’Irrigazione. Non stupisce pertanto che sia il Sud, che sconta clima più caldo e siccitoso ma anche una generale difficoltà nell’attrarre risorse (questa volta) economiche, in testa sia per gli invasi incompiuti e quindi da completare sia per gli invasi che richiedono la manutenzione straordinaria. La quarta sezione è invece dedicata ai nuovi invasi, quelli cioè da realizzare per rispondere alle nuove esigenze irrigue dei territori: sono 30 per il Nord Italia (per una capacità d’invaso prevista di 100.345.000 metri cubi d’acqua, che richiedono 633 milioni di euro), 17 per il Centro, 8 per il Sud.

 

UN GREEN NEW DEAL PER L’ITALIA CHE VERRA’, LE CONSIDERAZIONI DELLA MINISTRA BELLANOVA

Di fronte a un mondo politico che a ogni livello (comunitario, nazionale e regionale) esprime tutti i giorni, nelle parole, attenzione agli effetti dei mutamenti climatici, ANBI, insomma, si fa trovare pronta, scopre le carte e presenta le progettualità in grado di fornire un’importante risposta all’Italia – e al clima – che verrà.

“Ora dobbiamo passare dalle parole ai fatti” dice Vincenzi alla presenza della Ministra Bellanova; e chiede esplicitamente “un vero Green New Deal per il nostro Paese” con “procedure esecutive più rapide ma non meno controllate” e “maggiori risorse destinate ad incrementare la capacità di resilienza dei territori e delle loro comunità.”

La replica della Ministra si pone in linea con la visione espressa dai Consorzi di Bonifica “Per rispondere alle esigenze del settore agricolo è necessario agire su più fronti attraverso un quadro organico e coordinato di interventi strutturali, gestionali e normativi, che intervengano ai diversi livelli di uso dell’acqua, dall’approvvigionamento all’utilizzo in campo, per attuare azioni mirate ed integrate di uso efficiente della risorsa – spiega Bellanova -. Un quadro programmatorio e attuativo, che non può interrompersi, pena il riverberarsi negativamente sulle condizioni strutturali del settore”.

Bellanova entra poi nel merito delle azioni e dei finanziamenti: parte da un corposo elenco di quanto fatto nella prima metà dell’anno (pur nelle difficoltà causate dell’epidemia) e illustra le prossime mosse. “Nei prossimi mesi – spiega – partiranno gli investimenti del fondo infrastrutture strategiche che prevede interventi per circa 300 mln di euro in 10 anni. La programmazione è stata portata a termine nei mesi scorsi in accordo con le regioni ed entro settembre saranno adottati i decreti legge di concessione per i primi 12 progetti per complessivi 70,8 mln di euro. Altri 13 progetti per oltre 108 mln di euro partiranno nei primi mesi del 2021. Un ulteriore consistente programma di investimenti partirà a fine 2020, inoltre per dare respiro alla crisi di liquidità che ha colpito i consorzi di bonifica il ministero ha modificato le proprie linee guida incrementando al 20% il livello di contributo concedibile in fase di anticipazione. Abbiamo approvato al 21 settembre 2020 i termini di presentazione al bando per la selezione di proposte progettuali inerenti al piano operativo agricoltura, con una dotazione finanziaria pari a 86 mln di euro, di cui 83 mln non quota sud e 2,5 mln di quota centro nord. Un bando cui ci auguriamo che i territori meridionali sapranno rispondere in maniera positiva e proficua. Sta per essere poi emanato il bando da 12 mln di euro a sostegno della progettazione rivolto ai consorzi ed enti irrigui. Puntiamo in questo modo a sostegno della progettazione di interventi per rompere di approvvigionamento di schemi irrigui anche inter regionali.”

 

IL VENETO DELLA BONIFICA, TRA RISULTATI IMPORTANTI GIA’ OTTENUTI E NUOVE SFIDE

La consapevolezza da parte delle Istituzioni dell’importanza di investire nelle infrastrutture irrigue dunque c’è. Cominciano anche, un po’ alla volta, ad arrivare le risorse economiche, e il Veneto lo sa bene visto che tra il 2017 e il 2020 i Consorzi di Bonifica sono riusciti a ottenere, grazie unicamente alla loro capacità progettuale, ben 280 milioni di euro con i quali verranno realizzati ben 108 progetti. Quello che serve per il futuro è fare squadra e sensibilizzare sempre di più i cittadini sull’importanza della bonifica quale sistema portatore di interessi generali e non di parte.

“A causa dei mutamenti climatici, l’acqua sarà sempre più al centro di nuovi conflitti per il suo utilizzo – ha affermato il neo presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro durante l’Assemblea -. I Consorzi di Bonifica, che distribuiscono l’acqua all’agricoltura, devono ampliare la rete di alleanze perché l’acqua a uso irriguo oltre ad essere necessaria per produrre il cibo è preziosa anche dal punto di vista ambientale, con vantaggi per tutti. Per questo motivo dobbiamo diventare sempre più bravi a raccontare quello che facciamo e ben vengano dunque tutte le occasioni per far squadra, comunicare e confrontarsi con i cittadini”.

Il presidente di ANBI Veneto ha preannunciato una grande stagione di cantieri che dovrà essere debitamente valorizzata per dimostrare l’efficienza dei Consorzi di Bonifica nel tradurre velocemente i finanziamenti in opere. Il tema in molte parti del Paese rappresenta diverse fragilità per problematiche burocratiche come contenziosi e rallentamenti nelle gare di assegnazione dei lavori che comportano ritardi, anche di anni, tra il reperimento delle risorse e l’effettiva apertura dei cantieri. “Con i finanziamenti ottenuti in questi anni abbiamo dimostrato alla politica nazionale l’efficienza progettuale del sistema veneto della bonifica – ha affermato Cazzaro – ora dimosteremo la nostra concretezza e la nostra velocità nel tradurre le risorse finanziarie in cantieri e opere utili per tutti i cittadini” ha chiosato.

FINANZIATE L’ISPEZIONE E LA MANUTENZIONE DELLE BOTTI A SIFONE CHE SOTTOPASSANO IL BRENTA A PIOVE DI SACCO E A CODEVIGO

Grazie ai finanziamenti della Protezione Civile stanziati dal presidente del Veneto Luca Zaia nelle vesti di commissario per l’emergenza Vaia, il Consorzio di Bonifica Bacchiglione potrà ispezionare e provvedere alla manutezione di due botti a sifone che sottopassano il Brenta a Piove di Sacco e a Codevigo consentendo il deflusso in laguna delle acqua di scolo di un ampio territorio  tra le province di Padova e Venezia a destra del Brenta.

La duplice iniziativa al di là del fondamentale lavoro di manutenzione delle due strutture ha un valore eccezionale dal punto di vista storico: le botti infatti furono costruite dalla Repubblica di Venezia agli inizi del Seicento in concomitanza con gli imponenti lavori di deviazione del Brenta per spostarne la foce fuori dalla Laguna Veneta.

Nello specifico le botti a sifone sottopassano il Brenta a Corte di Piove di Sacco – con il sottopassaggio del Fiumicello che, verso laguna, diventa Fiumazzo – e a Conche di Codevigo, con il sottopassaggio del Canale di Scarico che diventa Canale Montalbano.

I lavori, il cui importo totale ammonta a 1 milione di euro, prevedono la messa in asciutta, l’ispezione interna ed i primi interventi urgenti di consolidamento. Sarà dunque possibile raccogliere documentazione video e fotografica di strutture solitamente inaccessibili, si pensi per esempio al fatto che l’ultima volta che la botte di Piove di Sacco fu oltre 30 anni fa, nel 1987.

«Grazie al finanziamento ottenuto possiamo ispezionare l’interno delle canne della botte a sifone e realizzare i primi interventi urgenti. Si tratta di un intervento di prevenzione– afferma il Presidente del Consorzio Bacchiglione Paolo Ferraresso – bisogna controllare lo stato di salute dell’opera senza aspettare, per intervenire, che si siano verificati problemi».

I lavori devono essere “contrattualizzati” entro settembre 2020. Per rispettare la scadenza, il Consorzio, in quattro mesi, dovrà predisporre il progetto, ottenere i pareri necessari per l’approvazione, effettuare la gara d’appalto, l’aggiudicazione e stipulare il contratto con l’impresa.

Consorzio di Bonifica L.E.B., Moreno Cavazza confermato presidente

L’assemblea del Consorzio di Bonifica di 2° livello L.E.B. (Lessinio Euganeo Berico) riunitasi giovedì 18 giugno ha confermato alla guida del Consorzio il presidente uscente Moreno Cavazza, che resterà così in carica nell’ente fino al 2025. L’assemblea ha inoltre eletto i componenti del Consiglio di Amministrazione nelle persone del Michele Negretto e di Alberto Baratto, quest’ultimo rinnovato nella carica di vicepresidente. Entra nel Consiglio di Amministrazione anche Roberto Betto quale rappresentante della Regione Veneto.

Moreno Cavazza alla guida del Consorzio di secondo livello L.E.B dal 2018 evidenzia la volontà di “rinnovare l’impegno a servizio del territorio e delle Istituzioni, con l’obiettivo di dare continuità all’azione di governo sin qui intrapresa e ulteriore vigore alle importanti sfide che attendono l’Ente in un contesto socio-economico di grandi difficoltà, accentuatesi in conseguenza della pandemia che ha colpito l’intero Paese e non solo”.

“L’opera del Consorzio L.E.B. – aggiunge il presidente – è riconosciuta come strategica e irrinunciabile per lo sviluppo di un sistema irriguo sostenibile che coinvolge il territorio e i fruitori dell’acqua”.

Il Consorzio L.E.B ha in atto un significativo intervento di rifacimento del fondo dell’omonimo Canale che consentirà di ridurre le perdite e conseguentemente di aumentare la disponibilità della risorsa idrica nell’intero comprensorio a beneficio del comparto agricolo e della filiera produttiva.

 

FRANCESCO CAZZARO NUOVO PRESIDENTE DI ANBI VENETO PER IL QUINQUENNIO 2020-2024

Francesco Cazzaro, presidente del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, guiderà l’associazione veneta dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione per il quinquennio 2020-2024. Al presidente del Consorzio Bacchiglione Paolo Ferraresso la vicepresidenza.

Mirano (Ve), 15 giugno 2020 – I presidenti degli 11 Consorzi di Bonifica del Veneto, riuntisi questa mattina in assemblea, hanno eletto all’unanimità Francesco Cazzaro, attuale presidente del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive (sede a Venezia-Mestre), alla guida di ANBI Veneto, l’Associazione regionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue. Francesco Cazzaro, che lo scorso gennaio era stato riconfermato alla presidenza del Consorzio che guidava già dal 2015, succede così a Giuseppe Romano, che ha presieduto l’associazione regionale per 10 anni.

L’assemblea dei presidenti ha inoltre eletto come vicepresidente di ANBI Veneto, sempre all’unanimità,  Paolo Ferraresso, presidente – anch’egli riconfermato lo scorso gennaio – del Consorzio di Bonifica Bacchiglione (sede a Padova).

Entrambi manterranno le loro cariche nei rispettivi Consorzi.

Le elezioni, che si sono svolte anche alla presenza dei direttori dei Consorzi, hanno avuto luogo nella sede operativa del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, a Mirano (Ve), i cui spazi hanno garantito il rispetto dei distanziamenti previsti dalle normative anti Covid-19.

60 anni appena compiuti, nato e residente a Villa del Conte (Pd) dove è stato anche sindaco per due mandati (2004 – 2014), Francesco Cazzaro è titolare di un’azienda agricola attiva nell’acquacoltura. L’esperienza maturata in questi primi cinque anni di presidenza al Consorzio di bonifica Acque Risorgive rappresenterà sicuramente un viatico prezioso nel nuovo ruolo di coordinamento del sistema veneto della bonifica che con i suoi 11 Consorzi per oltre 1500 dipendenti si pone a livelli d’eccellenza a livello nazionale sia per qualità delle progettualità, sia per efficienza organizzativa, sia per capacità di attrarre finanziamenti pubblici per la realizzazione di opere.

“Ringrazio i colleghi presidenti  per la fiducia accordatami, assicuro il mio impegno nell’ricoprire questo ruolo  consapevole dell’importanza sempre maggiore che sta assumendo l’attività di coordinamento nell’ambito della bonifica – ha affermato il neo presidente nel suo discorso di insediamento – . Le sfide legate ai mutamenti climatici impongo infatti ai consorzi di ragionare sempre più in un’ottica di sistema, con un’attenzione che vada anche oltre i confini del proprio comprensorio e miri alla collaborazione tra tutti gli enti di rappresentanza e portatori di interessi di un territorio, il Veneto, che a mio parere è unico. Tra i motivi per cui il nostro sistema regionale della bonifica ha raggiunto livelli di eccellenza vi è proprio la capacità di fare squadra, operando in stretto contatto con la Regione del Veneto, a partire dall’assessorato all’Agricoltura, le organizzazioni agricole, le due autorità di Bacino fino alle Università. Mi impegno, in stretto coordinamento con l’Anbi nazionale, sempre vicina alla nostra regione, a proseguire in questa strada di cooperazione ampliando ulteriormente il confronto con i cittadini che di fatto sono i destinatari finali del nostro lavoro”.

La gestione dell’acqua ad uso irriguo, sempre più complessa a causa dei lunghi periodi siccitosi, rappresenta uno dei principali ambiti di sfida con cui la bonifica dovrà confrontarsi nel prossimo futuro. Altro ambito è dato dalla sicurezza idraulica di centri abitati e campagne messi a rischio da violenti eventi atmosferici che riversano su territori fortemente urbanizzati enormi quantità d’acqua in brevissimo tempo.

Infine, sempre più importante è il ruolo che i Consorzi stanno assumendo dal punto di vista ambitale con la tutela delle risorgive, la ricarica delle falde acquifere, la realizzazione di bacini di fitodepurazione e di oasi naturalistiche fondamentali per la biodiversità: azioni fondamentali per preservare il paesaggio e la qualità della vita di chi lo abita.

 

IL CONSORZIO VENETO ORIENTALE IN SENEGAL PER UN PROGETTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Dal Veneto al Senegal nel nome dell’acqua e dell’agricoltura. I tecnici del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale (sede a San Donà di Piave, Ve) sono stati recentemente impegnati in un importante progetto di cooperazione internazionale che li ha visti operare nello stato africano insieme all’azienda di servizi idrici integrati LTA (Livenza Tagliamento Acque), uniti nel progetto “Aiutiamoli in Africa” promosso dall’Associazione Onlus Milena Pallamin.

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