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AL CONSORZIO ACQUE RISORGIVE IL PREMIO CIRF PER LA RIQUALIFICAZIONE FLUVIALE

Il premio CIRF 2018, prestigioso riconoscimento al miglior intervento di riqualificazione fluviale istituito dall’omonima associazione – CIRF sta proprio per Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale -, è stato consegnato nelle mani dei rappresentanti del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive per gli interventi di qualificazione ambientale lungo il reticolo idrografico del bacino scolante nella laguna di Venezia. Si tratta di un ex aequo poiché analogo riconoscimento è stato assegnato all’Agenzia per la Protezione civile della Provincia di Bolzano.

La premiazione si è svolta a Bologna in occasione del IV convegno italiano sulla riqualificazione fluviale; il riconoscimento ha ottenuto il patrocino del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e dell’European Centre for River Restoration (ECRR).

Con l’istituzione del premio CIRF abbiamo voluto contribuire a dare evidenza alle buone  pratiche di gestione dei corsi d’acqua che in questi anni sono state implementate in Italia“ dichiara il presidente del CIRF, Laura Leone,al fine di favorirne la disseminazione, la replicabilità e la trasferibilità, nonché sottolineare come la riqualificazione fluviale – opportunamente declinata nei diversi contesti di intervento – possa costituire uno strumento di alleanza con la natura per conseguire obiettivi di interesse generale quali la riduzione del rischio idraulico, il miglioramento della qualità dell’acqua e l’incremento della qualità della vita delle comunità locali“.

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive è impegnato già dagli anni ’90 nella gestione del reticolo idrografico di competenza secondo approcci e metodi che cercano di coniugare esigenze idrauliche ed ambientali – ha affermato il presidente del Consorzio di bonifica Acque Risorgive, Francesco Cazzaro – . Il fine ultimo di salvaguardare la Laguna di Venezia, nella quale recapita il sistema idrografico del nostro comprensorio, è stato per noi stimolo e opportunità per sperimentare e consolidare l’approccio della riqualificazione fluviale ove le condizioni locali ci hanno consentito di applicarlo. Questo riconoscimento rende merito della bontà del nostro lavoro e costituisce sicuramente motivo di conferma del nostro impegno per una gestione sostenibile dei corsi d’acqua”.

Il Direttore di Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio,  ha sottolineato “il fondamentale ruolo di pianificazione della Regione del Veneto attraverso il Piano Direttore 2000, strumento di pianificazione per la tutela della laguna di Venezia, che ha consentito l’avvio di questo processo di riqualificazione il quale ha portato tra l’altro, in Acque Risorgive, ad un cambiamento di mentalità nell’attività manutentiva e gestionale complessiva, riconosciuto oggi attraverso il premio CIRF e l’anno scorso attraverso il Premio per lo Sviluppo Sostenibile”.

FOTO IN APERTURA: zona umida dello scolo Desolino a Scorzé (Ve)

 

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MALTEMPO IN VENETO: UOMINI E MEZZI DEI CONSORZI DI BONIFICA IN SOCCORSO DEI TERRITORI DISASTRATI DI MONTAGNA

Sempre a servizio del Veneto, anche quando si tratta di operare fuori dai territori consortili. I Consorzi di Bonifica sono a fianco della Protezione Civile e della Regione nel fronteggiare i danni causati dall’eccezionale ondata di maltempo nei territori di montagna.

 

 

 

 

 

 

 

Dalla pianura al Bellunese devastato dal maltempo. Anche i Consorzi di Bonifica del Veneto, dopo avere monitorato e verificato gli effetti arrecati dal maltempo sui propri territori di competenza, hanno fatto la loro parte nelle montagne violentemente colpite, tra fine ottobre e inizio novembre, dalla pioggia e dai forti venti. 30 operai con esperienza in situazioni critiche, provvisti di motoseghe e supportati da 5 escavatori cingolati con pinza per il taglio degli alberi e da 10 autocarri con gru e ragno per il carico e il trasporto di materiali, hanno infatti operato nel bellunese per rimuovere pietre, terra e legname, e mettere in sicurezza il territorio.

Lo sforzo si è protratto per diversi giorni dato che i Consorzi hanno messo a disposizione ulteriori squadre destinate anche all’Altipiano dei Sette Comuni (Asiago). Il tutto è avvenuto in collaborazione con la Protezione Civile, mentre in pianura, in coordinamento con i Geni Civili, si è provveduto a monitorare i livelli dei corsi d’acqua per raccogliere dati preziosi in ottica di prevenzione.

I Consorzi di Bonifica, nel loro ruolo di manutentori dei territori di pianura, hanno sviluppato negli anni ottime competenze nella gestione di situazioni critiche dovute al maltempo, purtroppo sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici – ha affermato Giuseppe Romano, il presidente di Anbi Veneto l’associazione che riunisce gli 11 consorzi di bonifica regionali -. È naturale che in una situazione di estrema difficoltà come quella che ha colpito le montagne venete anche gli operatori della bonifica diano il proprio contributo in coordinamento con la Protezione Civile e i Geni”.

La bonifica veneta dimostra così, ancora una volta in modo concreto, la propria attenzione per tutto il territorio regionale, comprese quelle aree di montagna che non rientrano nei propri territori di competenza. Gli 11 consorzi infatti operano in un’area di 12.000 Km² pari al 65% dei complessivi 18.000 Km² di superficie regionale: in pratica in tutti i territori pianeggianti, collinari e pedemontani. La provincia di Belluno, per la sua conformazione montuosa, è l’unica a non rientrare in territori consortili.

In questi giorni forti precipitazioni in pianura – spiega Romano – non si sono riscontrate criticità alla rete dei canali consortili, questo anche in virtù del fatto che sono state prontamente adottate tutte le misure messe a punto in seguito all’alluvione del 2010. Sempre di concerto con la Protezione Civile e con Geni Civili, e sotto la regia della Regione , – continua Romano – nei giorni precedenti alle forti precipitazioni della settimana scorsa, grazie a previsioni effettuate con sistemi di allertamento all’avanguardia, abbiamo infatti svuotato gli invasi e la rete di canali, pronti, all’occorrenza, ad accogliere le onde di piena”.

 

Venezia, 6 novembre 2018

 

Ufficio stampa Anbi Veneto: Mauro Poletto | 041 716533 | [email protected]

IN ARRIVO IN VENETO RISORSE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA RETE IRRIGUA

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo ha premiato la capacità della Regione e dei Consorzi di bonifica veneti di garantire la massima efficienza possibile alle infrastrutture di adduzione e distribuzione della risorsa idrica irrigua.

I dettagli sulle risorse che arriveranno in Veneto sono stati dati nel corso di una conferenza stampa, a Padova, presso la sede di Avepa, venerdì 12 ottobre. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente e il direttore di Anbi Veneto, rispettivamente Giuseppe Romano

Delle 19 proposte progettuali ammesse a finanziamento nell’ambito degli investimenti in infrastrutture irrigue del Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) 2014-2020 ben 6 Consorzi di bonifica veneti hanno visto riconosciute le loro proposte per la realizzazione di un totale di 11 interventi irrigui, per un contributo complessivo di quasi 91 milioni di euro. “Questo colloca il Veneto in prima posizione a livello nazionale, in quanto destinataria di un terzo dell’importo complessivo messo a bando attraverso un complicatissimo sistema di punteggi”, ha sottolineato l’assessore Giuseppe Pan.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente di ANBI Veneto Giuseppe Romano. “i Consorzi di Bonifica veneti – ha detto – dimostrano di essere i più attivi ed efficienti anche nella capacità di recuperare finanziamenti. Basti pensare che, per quanto riguarda il PSRN sono stati presentati a livello nazionale 84 piani e dei 19 finanziati 6 sono piani dei consorzi del Veneto. Su 283 milioni di risorse disponibili, oltre 90 sono andati al Veneto per opere irrigue fondamentali”.

“E’ stata particolarmente premiata – ha aggiunto l’assessore Pan – la capacità progettuale dimostrata dai Consorzi di bonifica veneti che, in pochissimo tempo, hanno presentato progetti esecutivi, già completamente istruiti per quanto riguarda le diverse autorizzazioni e ritenuti ammissibili al finanziamento, soprattutto per quanto attiene il risparmio della risorsa idrica”.

Il direttore dell’ANBI Andrea Crestani ha parlato di un grande lavoro di squadra. “I Consorzi del Veneto sono riusciti a recuperare finanziamenti per progettualità che interessano ben 15 mila ettari di territorio. Siamo riusciti a fare un ottimo lavoro, ma non intendiamo fermarci qui. La sfida ora è riuscire a ottenere risorse per le altre opere non finanziate. Si tratta di progetti definitivi e già cantierabili, particolarmente utili nell’ottica del risparmio idrico e quindi per affrontare periodi siccitosi sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici.”

Altra importante assegnazione di risorse ai Consorzi di bonifica veneti è quella del Piano invasi. “Parliamo di 23,450 milioni”, ha ricordato l’assessore. “Di questi, 20 milioni sono stati destinati al Consorzio di bonifica di 2° grado Lessinio Euganeo Berico per la manutenzione del canale artificiale LEB che veicola le acque di qualità derivate dall’Adige, garantendo la riduzione del rischio di siccità e la vivificazione della rete superficiale in una vastissima area della pianura a nord dell’Adige”.

A questi fondi, si aggiunge il finanziamento di 46 milioni di euro al Consorzio di bonifica Adige Euganeo da parte del MIPAAFT nei primi mesi del 2018, per la realizzazione della condotta irrigua sotterranea alternativa al Fratta-Gorzone che assicurerà acqua pulita ai campi e agli allevamenti delle terre contaminate dai Pfas, dalla Bassa Veronese al Basso Vicentino alla Bassa Padovana.

“Le risorse stanziate a favore del Veneto nel corso del 2018 superano quindi i 160 milioni di euro – ha concluso Pan – e vanno a finanziare gli interventi che la Giunta regionale aveva individuato come prioritari per il territorio nell’ambito del provvedimento di approvazione del Piano Irriguo Regionale.”

 

 

 

L’INCONTRO: “ACQUA, RICCHEZZA PER UN TERRITORIO PRODUTTIVO”, TEZZE SUL BRENTA (VI), 11 OTTOBRE

Anbi Veneto e Coldiretti Vicenza, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica del Brenta, presentano l’incontro “Acqua, ricchezza per un territorio produttivo“, in programma giovedì 11 ottobre alle 20.00 a Tezze sul Brenta (Vi), al Parco dell’Amicizia.

Protagonista dell’incontro sarà il territorio solcato dal fiume Brenta, una delle aree economicamente più dinamiche del Paese, della quale si affronteranno le problematiche, le progettualità, le potenzialità connesse alla risorsa idrica.

L’incontro si aprirà con gli interventi del direttore del Consorzio di Bonifica Brenta, Umberto Niceforo, e del direttore del Genio Civile di Vicenza Mauro Roncada inerenti rispettivamente ai piccoli corsi e al fiume Brenta.

Seguirà la tavola rotonda moderata dal direttore de Il Giornale di Vicenza Luca Ancetti, alla quale parteciperanno: Giuseppe Pan, assessore regionale all’Agricoltura; Luigi De Lucchi, Dirigente del Servizio Bonifica della Direzione regionale Difesa del Suolo; Francesco Baruffi, Segretario dell’Autorità di Bacino Distrettuale Alpi Orientali; Valerio Lago, sindaco di Tezze sul Brenta; Giuseppe Romano, presidente di Anbi Veneto; Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza.

 

LA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL SENATO HA INCONTRATO I CONSORZI DI BONIFICA DEL VENETO

Una delegazione della Commissione Agricoltura del Senato, guidata dal presidente, il trevigiano Gianpaolo Vallardi, ha incontrato in missione ufficiale i rappresentanti della bonifica del Veneto nel Delta del Po.

Foto, da sx a dx: Gianpaolo Vallardi,  pres. Commissione Agricoltura del Senato; Giancarlo Mantovani, dir. Consorzi di Bonifica Delta del Po e Adige Po; Francesco Vincenzi, pres. Anbi; Giuseppe Romano, pres. Anbi Veneto; Francesco Mollame, segr. Commissione Agricoltura del Senato; Andrea Crestani, dir. Anbi Veneto; Giancarlo Serafini, vicepres. Commissione Agricoltura del Senato; Mauro Visentin, pres. Consorzio Adige Po; Adriano Tugnolo, pres. Consorzio Delta del Po; Giancarlo Salone, Consigliere Parlamentare.

La visita, svoltasi il 4 e il 5 ottobre, si pone in continuità con il lavoro di Anbi Veneto, l’associazione dei consorzi di Bonifica, nel sensibilizzare le istituzioni, anche nazionali, sulle tematiche fondamentali per il territorio Veneto, tematiche che i Consorzi affrontano, con gran sforzo, quotidianamente. La scelta del Delta è motivata dal fatto che questo territorio si trova ad affrontare gran parte delle questioni fondamentali per la bonifica: sicurezza idraulica e irrigazione in primis, ma anche pianificazione ambientale (si pensi alla vivificazione della laguna), contrasto al cuneo salino e subsidenza.

Nello specifico le istanze dei Consorzi, per voce del presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi, del presidente regionale Giuseppe Romano, e del direttore regionale Andrea Crestani, sono state tre: l’alto costo dell’energia elettrica per il funzionamento degli impianti idrovori, la necessità di una legge nazionale sul consumo del suolo e la necessità di una posizione forte in ambito europeo per la ridefinizione dei criteri del deflusso ecologico, contenuto nella direttiva comunitaria acque, che prevede limiti al prelievo idrico dai fiumi su criteri basati sulle portate dei corsi d’acqua del nord Europa, ben diversi dai fiumi a carattere torrentizio tipici dell’Italia.

La delegazione – composta oltre che dal presidente Gianpaolo Vallardi dal vicepresidente Giancarlo Serafini, dal segretario Francesco Mollame e dal consigliere parlamentare Giancarlo Salone – ha visitato le idrovore di Ca’ Dolfin  e Ca’ Vendramin, successivamente ha potuto apprezzare, in barca, alcuni aspetti del delta del Po, osservando gli effetti della subsidenza nell’isola sommersa della Batteria e la barriera per il contrasto al cuneo salino sul Po di Tolle, all’altezza del porto di Scardovari. A far da guida, il direttore dei Consorzi Delta del Po e Adige Po, Giancarlo Mantovani, e i presidenti dei due consorzi, rispettivamente Adriano Tugnolo e Mauro Visentin.

Siamo consapevoli delle sfide che la bonifica e l’agricoltura in generale si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi, soprattutto in Europa, dove il Governo intende farsi valere senza più atteggiamenti di sudditanza – ha affermato il presidente della Commissione Agricoltura al Senato Gianpaolo Vallardi – . Con il documento economico finanziario si aprirà una stagione di finanziamenti importanti, direi una sorta di rinascimento; la prossima settimana inoltre incardiniamo la legge sul consumo del suolo e la Pac (Politica Agricola Comune). Siamo inoltre consapevoli che uno dei temi fondamentali per la bonifica è il costo dell’energia elettrica necessaria per tenere attivi gli impianti. I Consorzi non possono pagare quanto un privato dato che a loro l’energia serve per tenere in sicurezza il territorio e chi lo abita; è un tema che qui in Veneto possiamo toccare direttamente con mano.

I Consorzi di Bonifica proseguono nel lavoro di relazione con le istituzioni per sensibilizzarle sui temi della sicurezza idrogeologica, dell’irrigazione e più in generale, dell’ambiente – ha affermato il presidente di Anbi Veneto Giuseppe Romano – In particolare abbiamo fatto presente che i consorzi del Veneto, con quasi 30 milioni di euro di spesa per l’energia elettrica all’anno, sono equiparabili a industrie energivore ma non beneficiano di agevolazioni fiscali. L’energia elettrica è fondamentale per la sicurezza del territorio.

Altro tema fondamentale è quello legato ai mutamenti climatici – aggiunge il presidente nazionale di Anbi Francesco Vincenzi -, ci troviamo troppo spesso ad affrontare problemi legati all’eccesso o alla scarsità di precipitazioni. È una partita che si gioca sia sul fronte culturale sia sul fronte delle infrastrutture basti pensare che solo il 10 % dell’acqua piovana è trattenuto dagli invasi di montagna, il resto viene disperso in mare. Ma la sfida più grossa è quella culturale che va affrontata in Europa. Mi riferisco alla direttiva quadro acque scritta da paesi del nord Europa senza tenere conto delle caratteristiche dei nostri fiumi e dei nostri torrenti. In particolare le disposizioni sul deflusso ecologico rischiano di creare ostacoli nell’utilizzo dell’acqua, e senz’acqua, per esempio, non ci può essere agricoltura.

 

 

 

RINNOVATO IL PROTOCOLLO CON LE SCUOLE AGRARIE PER LA FORMAZIONE DI DOCENTI E ALTERNANZA-SCUOLA LAVORO DEGLI STUDENTI

Nel contesto di Flormart, l’expo & conference sul florovivaismo di Padova Fiere, Anbi Veneto ha rinnovato giovedì 20 settembre 2018 il protocollo d’intesa con la Rete delle Scuole Agrarie del Triveneto che prevede attività di formazione per docenti e studenti di Istituti Agrari del Veneto, tramite lezioni frontali e visite didattiche nei luoghi della bonifica del Veneto. Il protocollo avrà durata triennale (anni scolastici 2018-19; 2019-20; 2020-21) e dà continuità al progetto formativo iniziato nel 2016.

L’aspetto più rilevante dell’accordo è il progetto di alternanza scuola-lavoro che consentirà ad alcuni tra gli studenti più meritevoli degli istituti agrari coinvolti di operare per un breve periodo in Consorzio di Bonifica, seguiti da un tutor interno alla struttura, e improntare un vero e proprio project work, un progetto di lavoro su una tematica di carattere ambientale che verrà poi attuato dal Consorzio.

L’iniziativa prevede il coinvolgimento di tutti i Consorzi di Bonifica del Veneto e che da quest’anno è stato allargato anche al Friuli Venezia Giulia, con il coinvolgimento della corrispettiva Anbi regionale.

FLORMART, UN CONVEGNO DI ANBI VENETO PER RACCONTARE PAESAGGI D’ACQUA E SERVIZI ECOSISTEMICI

Anbi Veneto rinnova anche quest’anno il legame con Flormart, l’expo & conference internazionale del florovivaismo in programma alla Fiera di Padova dal 19 al 21 settembre, in un’ottica di sistema tra soggetti che, pur con finalità e ruoli diversi, condividono l’attenzione per il territorio e l’innovazione applicata all’ambiente.

In quest’ottica Anbi Veneto organizza venerdì 21 settembre alle 11.00, presso il Pad. 11, area GPP Lab (dove GPP sta per Green Public Procurement) della Fiera, il convegno dal titolo “PAESAGGI FLUIDI: COME L’ACQUA DISEGNA I TERRITORI” dedicato a territori di pianura, gestione della risorsa idrica e servizi ecosistemici.

Abstract

L’acqua è l’elemento costitutivo di ciascun territorio: regioni prospere, con elevati standard di qualità della vita, sono regioni dove l’acqua è ben distribuita in una rete di grandi, medi e piccoli corsi, naturali o artificiali, che rappresentano un tessuto connettivo di territori e mettono in relazioni spazi urbani, agricoli, prati, boschi, oasi.

La gestione della risorsa idrica, a partire dalla sua distribuzione a fini irrigui, genera infatti servizi ecosistemici di cui si avvantaggiano i luoghi e le comunità. 

L’acqua è dunque un alleato dell’uomo, ma il rapporto non è incondizionato. Quando le sue esigenze non sono rispettate e l’edificazione consuma territorio irresponsabilmente, l’acqua finisce col prendersi lo spazio che le spetta: è il caso di esondazioni, allagamenti e frane.

Il continuo lavoro di manutenzione e riconfigurazione del territorio non può non tenerne conto. Organizzare un territorio significa in gran parte amministrarne il regime idraulico.

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accesso gratuito alla Fiera, registrazione attraverso form online sul sito di Flormart


Anbi Veneto sarà protagonista anche il giorno precedente, giovedì 20, dalle 14.30 alle 15.30, presso l’Auditorium Platanus nel Padiglione 14 per il rinnovo del PROTOCOLLO D’INTESA PER L’EDUCAZIONE AMBIENTALE E L’ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO CON LA RETE SCUOLE AGRARIE E FORESTALI DEL TRIVENETO da quest’anno allargato anche all’Anbi Friuli Venezia Giulia.


L’ingresso alla Fiera è riservato agli operatori ed è gratuito, è sufficiente accreditarsi in loco o attraverso il sito www.flormart.it nella sezione “richiedi biglietto” (menù laterale a destra). 

VERONA, NUBIFRAGI DELL’1 E 2 SETTEMBRE: GLI INTERVENTI DEL CONSORZIO VERONESE

La straordinaria quantità di pioggia che ha investito Verona e provincia sabato 1 e domenica 2 settembre ha messo a durissima prova i corsi d’acqua, sia della zona nord tra Negrar e Verona, dove sono caduti oltre 170 mm di pioggia in tre ore, sia della bassa veronese, soprattutto a Roverchiara, dove sono caduti oltre 100 mm a Zevio, Ronco, Palù e Oppeano.

Fin dal pomeriggio di sabato i mezzi e tecnici del Consorzio di Bonifica Veronese si sono messi in azione lungo tutto il comprensorio, da nord a sud della provincia scaligera, per monitorare la situazione ed intervenire nei punti di maggiore criticità.

I numerosi interventi sono proseguiti senza sosta tutta la notte di sabato e per l’intera giornata di domenica.

Nella zona nord-ovest di Verona si sono registrati momenti realmente critici, particolarmente nella serata di sabato. Gli uomini del Consorzio di Bonifica Veronese hanno concentrato la loro azione a Parona ed Arbizzano, dove il progno del Ghetto-Novare-Arbizzano-Parona è esondato in più punti anche a causa della ulteriore quantità d’acqua che vi si è immessa dal Progno di Negrar, a sua volta esondato in località S.Maria.

Il Vaio delle Bernardinelle, affluente del progno del Ghetto proveniente dalla collina di Montericco, durante la piena ha trasportato a valle una enorme quantità di ramaglie e sedimenti staccatisi dai pendii sovrastanti franati in molti punti. Un grosso tronco d’albero messo di traverso ha innescato la rapida ostruzione del ponte lungo la strada comunale di via Sparavieri, determinando la fuoriuscita della intera portata d’acqua nei vigneti e nelle abitazioni circostanti.

Per tutta la notte di sabato sono intervenute le pompe idrovore del Consorzio di Bonifica a svuotare alcuni interrati completamente sommersi, mentre domenica mattina sono arrivati anche gli escavatori e i camion per liberare le strade dai detriti e rimuovere l’ostruzione nel vaio delle Bernardinelle.

L’intervento del Consorzio è stato attuato in stretta collaborazione con il Comune di Negrar e la Protezione Civile, a sua volta impegnata in numerosi altri punti critici.

A scanso delle inevitabili polemiche cui eventi come questo danno solitamente origine, va precisato che la pulizia dell’alveo del progno di Arbizzano-Parona era stata ultimata dai mezzi del Consorzio giusto la settimana scorsa. Si ribadisce che l’evento accaduto, non previsto e non prevedibile in tutta la sua gravità da nessun servizio di previsione meteorologica, è assolutamente eccezionale e non noto a memoria d’uomo.

Nella zona sud della provincia scaligera il Consorzio di Bonifica è intervenuto fin da sabato con gli escavatori per ripristinare le sponde in seguito ad alcune frane che si sono verificate lungo numerosi corsi d’acqua a causa delle piogge torrenziali. Posizionate e pronte anche le idrovore, in maniera da evitare il rischio di esondazioni che sarebbero potute diventare pericolose anche per i centri abitati.

Già nel pomeriggio della domenica la situazione dei corsi d’acqua nella bassa veronese è, fortunatamente, rientrata ad un livello di rischio moderato. Qualche preoccupazione desta ancora la Nichesola a Legnago, che si presenta ancora molto piena e fatica a smaltire l’acqua in eccesso.

“Il pronto, mirato e massiccio intervento del personale e dei mezzi del Consorzio di Bonifica Veronese – spiega il Presidente Antonio Tomezzoli – unito al costante e quotidiano lavoro di manutenzione che portiamo avanti lungo tutti i corsi d’acqua di nostra competenza nella provincia ha impedito che una situazione comunque complessa e del tutto straordinaria potesse trasformarsi in una tragedia. L’ennesima conferma dell’importanza di investire nella sicurezza idraulica del territorio”.