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Siccità, il Consorzio Bacchiglione convoca un’assemblea con gli agricoltori

Siamo alle porte dell’estate e la scarsità di precipitazioni e l’assenza di riserve idriche in montagna destano sempre più preoccupazioni. Per ridurre al minimo lo spreco dell’acqua e gestire eventuali situazioni di emergenza idrica il Consorzio di bonifica Bacchiglione convoca per mercoledì 14 giugno un’assemblea pubblica rivolta alle associazioni di categoria e aperta a tutti gli agricoltori della zona tra Conche di Codevigo e Valli di Chioggia, che più risentono della crisi.

«Con questa carenza d’acqua dobbiamo essere pronti a gestire l’eventuale emergenza per preservare le colture delle nostre zone da danni ingenti  – afferma il Presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione, Paolo Ferraresso –. Insieme agli agricoltori dobbiamo definire le regole per ridurre al minimo lo spreco d’acqua e ottimizzare il risparmio irriguo. Noi metteremo in campo squadre d’emergenza per assicurare la massima efficienza all’irrigazione, ma è anche indispensabile che ciascuno si impegni nel non sprecare l’acqua che è un bene comune e prezioso». (altro…)

L’ACQUA SCARSEGGIA: se non piove scatta l’emergenza

Le modeste piogge di lunedì notte, pari a pochi millimetri, non hanno fatto cessare le preoccupazioni: se non pioverà ancora saremo in emergenza. Le falde sono ancora molto basse, le risorgive ridotte ai minimi termini e l’assenza di neve in montagna non dà al fiume Brenta grandi potenzialità.

E’ bene quindi avvisare fin d’ora che potrebbe essere difficile garantire la stagione irrigua, essenziale per l’agricoltura del nostro comprensorio, e al contempo assicurare un adeguato livello d’acqua nei canali che pure ospitano fauna ittica. (altro…)

PRIMO TEST PER I CANALI DI GRONDA DELLA A4

Un sopralluogo congiunto dei Tecnici del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, di Autovie Venete e delle imprese appaltatrici si è svolto ieri mercoledì 7 giugno presso i cantieri dei lavori di realizzazione dei canali paralleli al tracciato dell’autostrada A4, per valutare la situazione e verificare lo stato di avanzamento dei lavori.
Si tratta di importanti opere di salvaguardia idraulica connesse con i lavori per la realizzazione della terza corsia autostradale fortemente volute dal Consorzio che, a realizzazione completata, seguiranno il tracciato autostradale dal Livenza al Tagliamento, agevolando il deflusso delle acque dei territori posti a nord della A4.
I lavori hanno preso avvio dall’estremo est del nostro comprensorio, nel tratto posto fra il canale Taglio e il nuovo ponte sul fiume Tagliamento, ed hanno già avuto modo di svolgere una prima azione di invaso e trattenimento delle portate durante le intense precipitazioni temporalesche di martedì scorso.
Il Presidente del Consorzio Giorgio Piazza esprime grande soddisfazione per un’ulteriore importante serie di opere che ha preso avvio e che produrrà un maggior grado di sicurezza idraulica ed una migliore gestione delle risorse idriche nel Veneto Orientale.
I lavori si protrarranno per tutto il 2017 e in continuità proseguiranno con gli altri lotti fino al fiume Livenza.

 

 

GIORNATE DI FORMAZIONE sul codice degli appalti

Parte domani la prima di due giornate di formazione sul codice degli appalti dopo l’entrata in vigore del decreto correttivo. Il corso è stato organizzato da Anbi Veneto, la società per la consulenza e formazione in materia di contratti pubblici Appaltiamo e l’Avv. Miniero.

Gli incontri sono rivolti a tutto il personale tecnico e amministrativo dei Consorzi, interessato all’argomento. Le aule saranno inserite nei piani formativi del Consorzio Brenta e Consorzio Adige Po che metteranno a disposizione anche le rispettive risorse a valere sui loro conti formazione.

1 GIORNATA – Avvocato Federico ABRATE

giovedì 8 giugno 2017

9.30/13.30 e 14.30/18.00

c/o sede Consorzio Brenta

Riva IV Novembre 16 Cittadella (PD)

2 GIORNATA – Avvocato Riccardo BOND

venerdì 16 giugno 2017

9.30/13.30 e 14.30/18.00

c/o sede Consorzio Adige Po

Piazza Garibaldi 8 Rovigo

 

 

 

Crisi idrica – un aggiornamento

La Terza commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto ha affrontato la scorsa settimana il tema dell’emergenza idrica in Veneto e il suo impatto in agricoltura ricevendo in audizione anche i Consorzi di bonifica. Sono emerse due criticità, ossia la mancanza di nevicate nel corso dell’inverno e di piogge nel prosieguo dell’anno, mancanze che hanno provocato importanti criticità sia a livello delle sorgenti montane sia a quello delle falde di pianura. Se da un lato il livello delle sorgenti montane appare in ripresa, rimane ai minimi storici il livello delle falde.
Nel mese di aprile i problemi sono apparsi evidenti per tutti i corsi d’acqua regionali; particolarmente critica la situazione dell’Adige, la cui portata di 25 metri cubi al secondo rappresenta il minimo storico assoluto.
È giusto ricordare che oggi sull’Adige gravano forti pressioni dovute ai vari utilizzi della risorsa idrica, tra cui: i bacini idroelettrici montani, le varie derivazioni irrigue che alimentano un’area agricola di circa 250mila ettari di produzioni DOP e di eccellenza, oltre agli usi idropotabili nel Polesine. Un equilibrio alterato che ha prodotto la risalita del cuneo salino.

Nella fascia pedemontana Le falde sono ancora molto basse, le risorgive ridotte ai minimi termini e l’assenza di neve in montagna non dà al fiume Brenta grandi potenzialità.
E’ bene quindi avvisare fin d’ora che potrebbe essere difficile garantire la stagione irrigua, essenziale per l’agricoltura del nostro comprensorio, e al contempo
assicurare un adeguato livello d’acqua nei canali che pure ospitano fauna ittica.
Il Consorzio Brenta ha invitato gli agricoltori ad utilizzare il più possibile i propri turni irrigui e ad irrigare, perché fra una settimana o due in alcune zone potremmo essere costretti al provvedimento di sospensione.

Il Presidente della terza commissione, a fronte dei problemi provocati dalla mancanza di precipitazioni e della situazione di particolare criticità in cui versa l’Adige, ha proposto una soluzione mediana, ovvero un atto politico che permetterà alla Giunta di predisporre un Piano Irriguo Regionale per prevedere e prevenire queste situazioni che ormai si presentano con una certa ciclicità e che tengano conto del fatto che la Regione Trentino Alto Adige dovrà essere coinvolta. I Consorzi di bonifica hanno dei progetti già pronti per contrastare il cuneo salino ma anche per l’infrastrutturazione della rete irrigua.

Concerto per il Solstizio d’Estate 2017

Il Consorzio di bonifica Brenta. nell’ambito delle proprie attività per sensibilizzare la popolazione sulla tematica della risorsa idrica, prezioso patrimonio del territorio, è lieto di ospitare la seguente manifestazione culturale:

Presso il parco delle Antiche Prese sul Brenta

a San Lazzaro di Bassano del Grappa

SABATO 17 GIUGNO 2017

Ore 21.00 – Concerto per il Solstizio d’Estate 2017, nona edizione;

“Sentimenti…melodie di una stella”, a cura del coro Vecchio Ponte G. Mayer

L’evento sarà preceduto da una visita guidata del sito con inizio alle ore 18.00 fino alle ore 20.00: è un’occasione per poter vedere le tre centrali idroelettriche ivi presenti ed alcuni antichi manufatti idraulici risalenti all’epoca della Repubblica di Venezia.

http://www.pedemontanobrenta.it/news-iniziative/Solstizio%2017%20giugno%202017%20sito.pdf

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CAMPOSAMPIERO, MESSA IN SICUREZZA DI VIA CENTONI E SOTTOPASSO DI VIA FABRIS

Acque Risorgive ha consegnato i lavori per un importo di circa 160 mila euro

Acque Risorgive ha consegnato i lavori del cantiere che interessa l’area di via Centoni a Camposampiero soggetta a sofferenza idraulica in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi. I lavori, la cui conclusione è prevista entro fine estate, sono stati autorizzati dal Dipartimento Difesa del suolo della Regione Veneto con un finanziamento di 160 mila euro.

Oggetto dell’intervento il sottopasso ferroviario di via Fabris, realizzato nell’ambito degli interventi del Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr): esso è situato, come hanno rilevato le analisi altimetriche, in un’area particolarmente depressa a quota inferiore rispetto alle zone limitrofe. Questa situazione determina un grado di sofferenza idraulica evidenziato anche nel Piano comunale delle acque, redatto dal Comune, in collaborazione con Acque Risorgive. In occasione di alcuni eventi meteorici eccezionali il livello raggiunto dall’acqua oltrepassava abbondantemente parte del muro di contenimento del sottopasso rendendo inefficace il funzionamento delle pompe. Una situazione destinata a ripetersi ogni qualvolta la rete idraulica principale non riesce a smaltire le portate generate dal territorio circostante.

Con il progetto predisposto dal consorzio di bonifica Acque Risorgive si mira ad impedire l’ingresso dell’acqua nel sottopasso. In particolare sono previsti i seguenti interventi: sovralzo e prolungamento del muro di contenimento sul lato est del sottopasso fino a quota di sicurezza; realizzazione di un argine in terra tra quello del Muson vecchio e il nuovo muro di contenimento; esecuzione di un tombinamento dotato di una porta a clapet in corrispondenza del nuovo argine, realizzazione di due canalette con griglia di raccolta dell’acqua in corrispondenza agli accessi al sottopassaggio.

 

Enrico Scotton

Acque Risorgive

Conclusi i lavori sulla botte del Pigozzo antica

Ferraresso: «Lavoriamo in sinergia con le amministrazioni comunali per rispondere all’esigenza del territorio. Ora la zona è più bella e sicura»

6 giugno, Battaglia Terme. Niente più acqua stagnante. I lavori del Consorzio restituiscono valore all’area a valle dell’antica botte del Pigozzo, un manufatto scavato in uno spuntone di roccia, su cui sorge l’antica chiesetta intitolata a S. Maria Assunta, per sottopassare il canale Battaglia e collegare lo scolo Rialto con il Sottobattaglia. I lavori cominciati a marzo sono ormai conclusi.

«Abbiamo terminato i lavori con grande soddisfazione – afferma il Presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione, Paolo Ferraresso. Questo intervento è nato da un sopralluogo fatto sul posto insieme al Sindaco di Battaglia Terme Massimo Momolo ed è un chiaro esempio di come l’attuale amministrazione del nostro Consorzio sia intenzionata ad operare per il territorio in sinergia con le amministrazioni locali. Ora la zona non è solo più sicura dal punto di vista idraulico ma anche più bella».

I lavori di pulizia e risezionamento dell’alveo dello scolo Rialto, eseguiti in diretta amministrazione dal Consorzio, oltre a creare una nuova pista di passaggio per la futura manutenzione, hanno costituito anche un importante intervento di vivificazione ambientale e riqualificazione paesaggistica.

La nuova botte del Pigozzo, entrata in funzione nel 2001, aveva già migliorato il deflusso delle acque dello scolo Rialto, che raccoglie tutte le acque piovane del bacino Colli Euganei (un’area di oltre 11 mila ettari), garantendo così la sicurezza idraulica dell’intera zona. In seguito a questo intervento però, la vecchia botte aveva acquisito una funzione idraulica meno importante e il corso d’acqua finiva spesso con il trasformarsi in una pozza stagnante. Oggi, grazie ai lavori realizzati dal Consorzio di bonifica Bacchiglione, il problema è stato risolto con beneficio del bel paesaggio che circonda il Castello del Catajo.

 

SETTIMANA DELLA BONIFICA: EDIZIONE RECORD!

La Giornata Mondiale della Biodiversità ha virtualmente concluso la Settimana della Bonifica e dell’Irrigazione, promossa dall’ANBI ed il cui programma, comunque, proseguirà localmente anche nei prossimi giorni.
“E’ stata un’edizione record che portato migliaia di visitatori nei nostri impianti – ha commentato  Giuseppe Romano, Presidente di Anbi Veneto, Unione Regionale Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue – Il tema Acqua, identità e futuro dei territori ha visto quest’anno incentrarsi  l’attenzione soprattutto sugli aspetti economici ed ambientali dell’irrigazione.
I circa cento eventi della Settimana in tutto il Veneto sono stati frequentati da decine di migliaia di persone, attratte soprattutto dall’apertura straordinaria delle “cattedrali dell’acqua”, i grandi impianti idraulici, che sovrintendono alla sicurezza idrogeologica di buona parte del territorio di pianura italiano; grande co-protagonista è stata la bicicletta grazie alle tante ciclopasseggiate, organizzate d’intesa con associazioni locali. Numerosissimi anche gli studenti di ogni ordine e grado, coinvolti in visite guidate al territorio, accompagnate dai momenti finali dei percorsi didattici, svolti durante l’anno scolastico con il supporto dei locali Consorzi di bonifica. Inoltre, si è tenuta la quarta edizione del corso di formazione per giornalisti, realizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Veneto ed ARGAV (Giornalisti Agroalimentari e ambientali). Al termine di una lezione in aula, si sono approfonditi “sul campo” i temi della produzione di energia idroelettrica alla centrale di San Lazzaro di Bassano del Grappa e della ricarica della falda con le Aree Forestali di Infiltrazione di Schiavon, nel vicentino.

Si è tenuto, inoltre, il primo corso di formazione in Italia per docenti sulla bonifica. Tre lezioni che hanno permesso a 29 docenti da tutto il Triveneto di imparare il ruolo, la cultura e la storia dei Consorzi di bonifica.

Alcuni appuntamenti della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione si protrarranno fino all’inizio di Giugno, nonostante la Giornata Mondiale della Biodiversità ne sia stato il simbolico suggello.
“Le aree, che gestiamo – ha concluso il Presidente Romano – sono un patrimonio di inestimabile valore per il territorio, che deve essere  perno del nostro modello di sviluppo. La nostra sfida è abbinare le funzioni ambientali con le esigenze di salvaguardia idrogeologica e di riserva idrica: in questa ottica, il Piano degli Invasi collinari e di pianura, che sollecitiamo da tempo, diventa un fattore produttivo, determinante nella via italiana alla green economy.”

Consumo del suolo – Ecco le regole dei Consorzi di bonifica

“Ad oggi viviamo in un territorio devastato dal cemento, secondo per urbanizzazione solo alla Lombardia. Si è da sempre costruito in aree fragilissime dal punto di vista idraulico. Si pensi che la nostra regione è per un terzo sotto il livello del mare e che in quell’area il 32% è stato edificato”.

Forte dell’esperienza quotidiana nella gestione del territorio anche ANBI (Associazione Nazionale Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) Veneto interviene nel dibattito sulla nuova Legge Regionale sul consumo del suolo.

“I compiti istituzionali assegnati ci obbligano a richiamare l’attenzione su alcuni dati fondamentali, affinchè il Consiglio Regionale possa assumere le decisioni migliori” commenta Giuseppe Romano, Presidente di ANBI Veneto, che rilancia le 7 regole proposte dai Consorzi di bonifica della regione:

1)      Fermare l’urbanizzazione non governata

2)      Rispetto assoluto dei pareri di compatibilità idraulica sulle nuove urbanizzazioni

3)      Perseguire accordi e convenzioni con i Comuni anche con il superamento del Patto di Stabilità

4)      Ricreare l’invarianza idraulica nelle aree già edificate

5)      Recuperare gli scoli nelle aree residenziali private

6)      Recuperare la capacità di invaso con la pulizia di tutti i fossi e delle scoline private nelle campagne

7)      Estendere i Piani delle Acque a tutto il Veneto

Dopo la Lombardia, il Veneto è, infatti, la regione italiana con la più alta percentuale di suolo urbanizzato: oltre il 9%; negli anni ’50 era meno della metà. La provincia con la più alta percentuale è Padova (18,8%), seguita da Treviso (16,5%).

Nel 1970, il 54% del territorio era agricolo, nel 2010 tale percentuale è scesa al 44% con una trasformazione media annua di circa 4.495 ettari di superficie agricola utilizzata; il periodo di maggior trasformazione di suolo agricolo è compreso fra il 1970 ed il 1980 con una media di 7.725 ettari all’anno.

“Per qualsiasi scelta – conclude il Presidente di ANBI Veneto – bisogna tener presente che un terzo della pianura veneta, vale a dire 240.000 ettari, è sotto il livello del mare; a ciò vanno aggiunti ulteriori 215.000 ettari, per un totale di 450.000 ettari, sono considerati ad alto rischio idrogeologico in quanto in questi territori le acque non defluiscono al mare senza l’azione di sollevamento e pompaggio dei circa 400 impianti idrovori necessari a mantenere asciutto il territorio. Superficie che senza questa azione potrebbe ritornare territorio acquitrinoso. Su questo grande catino che circonda l’arco lagunare di Venezia che lambisce le città di Treviso, Padova e Verona, purtroppo abbiamo trasformato più del 32% dell’intera superficie che da agricola è diventata artificiale e cioè circa 70.000 ettari di aree urbane. E’ intuitivo che un’area cementificata assorbe assai meno di un’area agricola; be’, nel decennio 2000-2010, sono stati consumati, cioè impermeabilizzati ben 4.130 ettari di suolo agricolo all’anno, corrispondenti a circa 13 campi da calcio al giorno!”