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Buone Feste da Anbi Veneto

Anbi Veneto augura buon Natale e felice anno nuovo a voi e alle vostre famiglie!

Quand’ero bambino, erano la luce dell’albero di Natale, la musica della messa di mezzanotte, la dolcezza dei sorrisi a far risplendere il regalo di Natale che ricevevo.
(Antoine de Saint-Exupèry, Il piccolo principe)

Il magazine di dicembre di Anbi Veneto
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Terrevolute – Un progetto per valorizzare il patrimonio materiale e immateriale nelle aree di bonifica del Veneto

Padova, 20 dicembre. Terre “evolute”, perché frutto di un secolare processo di evoluzione e miglioramento produttivo, economico e sociale, e terre “volute”, perché fortemente desiderate, ritenute indispensabili per le esigenze di una popolazione in continua crescita. È dunque un gioco di parole il nome del progetto scientifico Terrevolute. Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nelle aree di bonifica del Veneto realizzato dal Laboratorio di storia orale del Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova sotto la responsabilità scientifica della prof.ssa Elisabetta Novello, con il cofinanziamento di Consorzio di bonifica Bacchiglione e Consorzio di bonifica Adige Euganeo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, i cui risultati sono stati presentati oggi nel corso di un convegno a Palazzo Bo, sede centrale dell’Ateneo patavino. (altro…)

INIZIATI I LAVORI PER DUE NUOVI BACINI DI ESPANSIONE

Il Consorzio di bonifica Veronese ha dato il via in questo giorni ad un importante intervento di sicurezza idraulica, finalizzato alla riduzione delle portate delle acque di pioggia, che confluiscono dalle condotte fognarie del centro urbano di Bovolone e che vengono scaricate nel fiume Menago e nello scolo Menaghetto. Scopo dell’intervento è quello di arginare le situazioni di piena ed evitare, quindi, problemi di allagamento per i centri abitati circostanti.
“Queste situazioni, che una volta erano assolutamente episodiche – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Veronese, Antonio Tomezzoli – tendono invece ora ripetersi frequentemente a causa dalle mutate condizioni climatiche, che determinano condizioni di precipitazioni più estreme, dando origine alle cosiddette bombe d’acqua. Parliamo di precipitazione di breve durata, ma di grande intensità – prosegue Tomezzoli – che causano deflussi tali da non risultare compatibili con le capacità attuali di portata dei canali di scolo, determinando pericolosi allagamenti ed esondazioni in aree urbane e agricole.”

Le opere, che sta realizzando il Consorzio di bonifica, prevedono, quindi, la realizzazione di due bacini di laminazione, pensati proprio per arginare le portate di piena, causate da precipitazioni di forte intensità.
Il primo dei due bacini (capacità: oltre 19.000 metri cubi) verrà realizzato immediatamente a valle dello scarico della zona industriale di Bovolone sul fiume Menago, in località Montagne; il secondo (volume: 7.000 metri cubi) verrà realizzato per ricevere le portate dell’area residenziale, che scarica nello scolo Menaghetto in località Crosare, sempre in comune di Bovolone.

Questo secondo intervento, che prevede anche lavori di riqualificazione ambientale come la plantumazione di aree boscate, sarà attuato in coordinamento con “Acque Veronesi”, che ha previsto uno studio di fattibilità per il potenziamento della rete fognaria, che andrà a scaricare proprio in questa vasca di laminazione, prima di essere evacuata.

I lavori sono previsti concludersi nel febbraio 2017.

Convegno: TERREVOLUTE Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nelle aree di bonifica del Veneto

Martedì 20 dicembre 2016

dalle 9.30 presso l’Archivio Antico di Palazzo Bo, a Padova

si terrà il convegno scientifico di presentazione dei risultati finali del progetto di ricerca:  

“TerrEvolute. Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale delle aree di bonifica del Veneto”.

 Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione di ANBI Veneto, dei Consorzi di bonifica Bacchiglione e Adige Euganeo, della Fondazione Cariparo e del Laboratorio di storia orale (LabOr) del DiSSGeA.

Per l’occasione verrà presentato il Portale Terrevolute grazie al quale è possibile individuare e consultare documenti, immagini, cartografie, fonti orali e molte altre informazioni relative al territorio di bonifica.

Sarà inoltre proiettato il documentario “Terrevolute. Gli uomini della bonifica”, regia di Michele Angrisani, soggetto e ricerca storica di Elisabetta Novello.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

convegno-scentifico-terrevolute-20-12-2016

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IL CIPE CONFERMA 295 MILIONI PER L’IRRIGAZIONE ITALIANA. SIAMO SODDISFATTI PERCHE’ E’ UNA SCELTA LUNGIMIRANTE

“Dobbiamo rendere merito per  i 295 milioni  destinati ad infrastrutture irrigue, stanziati definitivamente dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e che si aggiungono ai 300 milioni, previsti dal Programma di Sviluppo Rurale Nazionale.”
A dirlo è stato Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi  Gestione  Tutela  Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), che ha espresso la soddisfazione del mondo dei Consorzi di bonifica e di irrigazione per un provvedimento, che significa il riavvio del Piano Irriguo Nazionale.

“Ampliare e migliorare l’irrigazione nel nostro Paese vuol dire non solo incrementare la qualità dei prodotti agricoli, ma incrementare la ricaduta ambientale di un uso produttivo della risorsa acqua, dalla cui disponibilità già oggi dipende l’84% del made in Italy agroalimentare” ha chiosato Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI. L’Italia è tra i Paesi europei, che maggiormente fanno ricorso all’irrigazione: è seconda in termini di superficie irrigata solo alla Spagna (circa 2,4 milioni di ettari contro i 3 milioni di ettari iberici) e quarta in termini di incidenza della superficie irrigata sulla S.A.U. (Superficie Agricola Utile) con circa il 9%, dopo Malta, Cipro e Grecia, che irriga circa il 20% ! della S.A.U. 

Per più della metà della S.A.U. irrigata in Italia (1.300.000 ettari su 2.400.000) l’irrigazione è gestita in maniera collettiva  dai Consorzi. In uno studio svolto con l’Università di Trieste, il Mi.P.A.A.F. (Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali) ha stimato il valore dell’irrigazione a partire dall’effetto prodotto sul valore dei suoli agrari. Dall’analisi è emerso che il Valore Agricolo Medio (V.A.M.) delle colture più importanti dal punto di vista economico (seminativo, frutteto, orto, prato) si aggira sui 40.000 euro/ha, con un massimo al Nord pari a 52.000 euro/ha ed il minimo nel Centro: 20.000 euro/ha. ! La presenza dell’irrigazione incide significativamente sul valore, introducendo una differenza fra irriguo e non irriguo pari a 13.500 euro/ha. In termini percentuali tale differenza è più elevata al Centro-Sud (60-80%) rispetto al Nord (39%) a causa delle differenze climatiche.
Nei seminativi, mediamente, l’incremento di valore riconducibile all’irrigazione è pari a circa il 27%. Il contributo massimo si registra per i suoli a colture specializzate: frutteto (+35%) e orto (+82%). Significativo è pure il contributo fornito al valore dei prati (+48%) che, nel Nord, richiedono elevati volumi d’acqua. “Ne consegue – ha concluso il Presidente ANBI – che l’irrigazione contribuisce in modo significativo al valore agricolo e quindi al reddito di tutte le principali colture praticate in Italia, diminuendo al contempo il rischio economico legato ai fattori meteorologici. E’ evidente che, in un’economia globalizzata, l’irrigazione è essenziale per la sopravvivenza di sistemi agricoli ital! iani, basati sulle colture specializzate, al Nord come al Sud.”

Manutenzione: Importante fresatura di rive e fondo al Rio Albo a Montecchia di Crosara (VR)

Silvio Parise, Presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta

“Un detto da tenere sempre in considerazione suggerisce che prevenire è meglio che curare. Niente di più vero, anche per quanto concerne la sicurezza idraulica. La manutenzione idraulica programmata, infatti, è fondamentale per la sicurezza del territorio ed il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ne ha fatto un cavallo di battaglia, a tutto vantaggio della comunità locale”.

Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, descrive i lavori recentemente conclusi al Rio Albo a Montecchia di Crosara, dove è stata effettuata un’attenta fresatura del fondo e delle rive con un escavatore cingolato. “Un territorio idraulicamente sicuro e pulito – aggiunge il presidente Parise – è un territorio migliore, in quanto migliore è la sua vivibilità, sia per i cittadini che per le attività professionali che in esso sono ubicate.

Con questo spirito e con grande senso etico, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta lavora ogni giorno per garantire ai cittadini un futuro sicuro e sereno, mettendo al riparo dai rischi abitazioni ed imprese”. Un lavoro di monitoraggio costante e capillare, in quanto bisogna ridurre al massimo le aree scoperte.

“Il territorio viene battuto a tappeto con meticolosità ed una professionalità di alto livello – conclude il presidente Parise – e, nel caso dello scolo Rio Albo, è stata eseguita un’accurata fresatura di rive e fondo, un intervento rilevante per la sicurezza idraulica e, quindi, per la tutela del territorio”.

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CONCLUSI I LAVORI DI RIPRISTINO LUNGO IL FIUME ZERO

L’intervento del Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha interessato il fiume Zero lungo il territorio compreso tra i comuni di Resana e Vedelago. 

Si sono conclusi in questi giorni gli interventi di ripristino che il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha realizzato lungo il fiume Zero, nel territorio tra i comuni di Resana e Vedelago. Nell’arco di appena due mesi dall’inizio dei lavori sono state ripristinate le sponde arginali del corso fluviale che erano state danneggiate da alcuni eventi alluvionali, in particolare quelli avvenuti nel settembre 2006.

L’intervento, costato oltre 140 mila euro, aveva una particolare valenza ambientale prevedendo la riforestazione dell’argine in destra idraulica con la posa di specie arboree e arbustive autoctone. Durante i lavori si è avuto cura anche di creare la continuità della viabilità a lato del fiume Zero, necessaria per poter garantire il passaggio ai mezzi del Consorzio di bonifica impegnati negli interventi di manutenzione e sfalcio.

Ufficio Stampa: Enrico Scotton – © 389.0974788 – @ [email protected]

Sede legale: VIA ROVERETO, 12 – 30174 VENEZIA – COD. FISC. 94072730271

Web: www.acquerisorgive.it – E-Mail: [email protected]

Maltempo, quanto costa all’Italia il dissesto idrogeologico

L’Anbi (Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e acque irrigue) ha stimato i costi del dissesto idrogeologico all’anno. E propone un Piano per prevenirlo, ma servono ingenti investimenti.

Roma, 25 novembre 2016  – Ma quanto costerà il dissesto idrogeologico costa all’Italia? Qualche giorno fa Francesco Vincenzi, il presidente dell’Anbi (Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e acque irrigue) presentando l’annuale report per la riduzione del rischio idrogeologico ‘Manutenzione Italia – Azioni per l’Italia sicura’ a Roma spiegava: “‘Non è possibile stimare il valore della sicurezza ma quello del costo del dissesto idrogeologico sì: 2,5 miliardi di euro all’anno”.

Quindi 2,5 miliardi di euro all’anno, con ben il 9,8% del territorio italiano è ad alto rischio di dissesto. Anbi fa presente che l’emergenza idrogeologica è sempre presente nel nostro Paese. La popolazione italiana a rischio alluvioni è pari a 9.039.990 abitanti (di cui 5.922.922 a pericolosità media ed elevata), le imprese a rischio sono 879.364 (di cui 576.535 a pericolosità media ed elevata), i beni culturali a rischio sono 40.454 (di cui 29.005 a pericolosità media ed elevata), le superfici artificiali a rischio si estendono su 292.690 ettari (di cui ha. 201.130 a pericolosità media ed elevata). (altro…)

ATTIVATA LA NUOVA CENTRALINA IDROELETTRICA DI ALTIVOLE

Da circa un mese il Consorzio di bonifica Piave ha messo in produzione la nuova centralina idroelettrica a S. Vito di Altivole, avente una potenza nominale di 132 kW.
L’acqua raggiunge S. Vito dopo essere stata derivata dall’opera di presa di Fener e aver percorso 22,8 km: 9,4 km lungo il canale Brentella fino a Croce del Gallo (Crocetta); 5 km lungo il canale Asolo-Maser fino al nodo idraulico di Maser; 8,4 km lungo la condotta in pressione che alimenta prima la centralina Pierina e dopo qualche km anche la centralina di S. Vito.

I DETTAGLI TECNICI

Si tratta di una turbina tipo cross-flow progettata per turbinare 350 l/s con un salto di 47 m, collegata a un generatore asincontro da 132 kW, 760 giri al minuto, 8 poli.
Il progetto prevedeva la realizzazione di uno stacco dalla nuova condotta adduttrice di Loria (Lotto IX) avente diametro 700 mm a monte del torrino piezometrico esistente (v. foto) costruito all’inizio degli anni ’60. La condotta originaria, costruita anch’essa all’inizio degli anni ’60, era stata sostituita un paio di anni fa con una nuova condotta in PRFV (Plastica Rinforzata con Fibre di Vetro o vetroresina).
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta MISA Srl di Arzignano (VI) con un costo complessivo di € 450.000 oltre l’IVA, su progetto e direzione lavori svolti dal Consorzio.
La produzione annua attesa è di circa 600.000 kWh.
Con S. Vito le centraline idroelettriche del Consorzio in produzione diventano 10 per una potenza complessiva installata di 2467 kW.
A seguito delle recenti deliberazioni dell’Amministrazione, a breve verrà inoltrata alla Regione la richiesta di autorizzazione unica per la costruzione della centrale idroelettrica “Palazzon” a Spresiano che dovrebbe produrre mediamente 260 kW.
Entro fine anno entrerà in funzione anche la centrale idroelettrica di Nervesa della Battaglia da 496 kW.

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Stop allagamenti a Vigasio, nel veronese

Lavori importanti quelli iniziati nel Comune di Vigasio sul Fiume Tartaro dal Consorzio di Bonifica Veronese a Vigasio.

L’alveo che attualmente passa a fianco di alcune abitazioni tra cui l’ex Mulino Martini, sarà infatti spostato ed abbassato su un tratto di circa un chilometro. 

Il Presidente Antonio Tomezzoli

La finalità dei lavori – spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Veronese Antonio Tomezzoli – è quella di mettere in sicurezza alcune abitazioni sulla sponda destra e tutto il quartiere Alzeri in sponda sinistra, attualmente più basso del fiume Tartaro i cui argini sono messi quotidianamente a rischio dalla presenza di nutrie e gamberi. Qualora si verificasse una rottura arginale durante una piena, difficilmente si riuscirebbero ad evitare estesi allagamenti e danni alle abitazioni del quartiere.

I lavori sono iniziati partendo da valle, nelle vicinanze dell’ex Mulino anche se ancora prima è stato necessario deviare la portata proveniente da monte su altri canali e fosse, che a loro volta hanno subìto lavori di pulitura e adeguamento.

Sull’alveo in asciutta è stato inoltre necessario procedere alla rimozione della fauna ittica, intervento questo eseguito da personale qualificato su richiesta del Consorzio ed in presenza della Polizia Provinciale.

L’intero intervento ha un costo complessivo di 900mila euro e sarà ultimato nel corso dell’inverno.

http://portale.bonificaveronese.it/