Dopo cinque giorni di pioggia incessante, solo oggi possiamo tirare un respiro di sollievo: dopo le precipitazioni residue di ieri, i livelli nella rete gestita dal Consorzio sono in netto calo. Sono stati giorni di preoccupazione ed ansia. Il personale tecnico consorziale, turnato sull’arco delle 24 ore, ha sorvegliato la rete minore ed i suoi manufatti ed in particolare ha mantenuto attive ed a pieno regime le 28 idrovore consorziali che hanno permesso di evitare la sommersione del territorio meridionale del comprensorio che si estende su quasi 18000 ha, da Roncade a Oderzo a Motta di Livenza, a ridosso dei grandi fiumi che scorrono arginati, come Livenza, Piave, Monticano, Sile.Tutti abbiamo potuto constatare che, dopo quasi 250 mm di pioggia in 5 giorni, pari a circa 1/3 della precipitazione media di un anno, i terreni sono diventati acquitrini, l’assorbimento nullo e tutta la pioggia si riversata nei canali e nelle aree più depresse. Nonostante ciò si è evitato il peggio: gli allagamenti hanno riguardato aree per lo più agricole, contenuti o assenti i disagi in aree urbane in particolare nei centri più importanti come Motta di Livenza, Gorgo al Monticano, Oderzo, Roncade, Meolo, Monastier.Resta il problema della risalita della falda, direttamente conseguente agli eccezionali e continuati apporti meteorici, che mette a dura prova gli interrati non perfettamente impermeabilizzati.Nell’alta pianura, compresa tra Castelfranco, Montebelluna e Treviso, il riempimento controllato delle 10 casse d’espansione oggi attive, per un volume totale di oltre 1 milione di mc di invaso, ha permesso di scongiurare la tracimazione dei corsi d’acqua più insidiosi come il Brenton e l’Avenale. La sola ex-cava di Riese, inaugurata nel 2012, per la prima volta è giunta quasi a completo riempimento, cioè quasi 500.000 mc. Anche la cassa d’espansione di via Grotta a Castelfranco, ultimata da tre mesi, si è riempita quasi del tutto, contribuendo in modo determinante a contenere i disagi nell’area a sud di Castelfranco. La sorveglianza continua degli operatori consorziali ha permesso di effettuare il riempimento e lo svuotamento del riempimento delle casse in funzione dell’evolvere dell’intensità di precipitazione. I bacini di laminazione costituiscono l’unica via percorribile per controllare il territorio dell’alta e media pianura, fortemente impermeabilizzato e spesso privo di scoli sufficienti a garantire lo smaltimento degli apporti meteorici specie nelle condizioni di terreni fradici e ripetuti episodi a breve distanza uno dall’altro. A breve avranno avvio i lavori di costruzione di due ulteriori casse di espansione lungo il Rio Dosson a Preganziol, dove si sono verificati gli allagamenti nelle zone già interessate dagli stessi fenomeni. Sono inoltre in corso i lavori di costruzione della cassa d’espansione di Sernaglia della Battaglia lungo il torrente Patean. In area a sollevamento meccanico tra Fontanelle e Lutrano si procederà a breve all’affidamento dei lavori nel bacino Dolza-Trattor, che prevedono tra l’altro il potenziamento dell’idrovora e il recupero di un invaso da destinarsi alla laminazione delle piene.

 

Consorzio di Bonifica Piave