L’Unione Veneta Bonifiche è impegnata nell’organizzazione di un importante evento informativo riguardante i Contratti di Fiume con lo scopo di illustrarne i principi ispiratori e le esperienze avviate in Veneto. Il grande evento si terrà il giorno 8 novembre presso la sala congressi dell’Hotel NH Laguna Palace di Mestre (VE) e vedrà coinvolte numerose Autorità pubbliche, nazionali, regionali e locali, associazioni economico-sociali, gli ordini professionali ed i tecnici del settore. In materia di acque, la normativa comunitaria di riferimento richiede, entro il 2015, il raggiungimento di un giudizio di qualità “buono” per tutti i fiumi europei. All’interno di uno scenario legislativo nazionale sull’acqua che pone come obiettivi fondamentali la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nonché l’attuazione del risanamento dei corpi idrici, oltre a ripristinare il concetto di integrazione tra difesa del suolo e tutela delle acque, proprio delle norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo, la gestione sostenibile, integrata, territorializzata nonché partecipata delle risorse idriche diventa assolutamente strategica. Questa può concretizzarsi attraverso specifici strumenti di governance quali i Contratti di Fiume, di Foce, di Falda e di Lago. Il Contratto di Fiume, in particolare, introdotto e definito nel II Forum Mondiale dell’Acqua (L’Aja, Marzo 2000), permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per il governo di un bacino fluviale. La condivisione di un sistema di regole presuppone l’attivazione di processi di partecipazione a livello locale che coinvolgano cittadini, istituzioni, attori sociali ed economici interessati alla gestione e alla fruizione dei bacini idrografici. Tali Contratti rappresentano dunque uno strumento di gestione negoziata tra più soggetti, che si integra con i processi di pianificazione strategica, al fine di perseguire obiettvi come la riqualificazione dei sistemi ambientali, paesistici ed insediativi afferenti ai corridoi fluviali, la salvaguardia dal rischio idraulico, l’uso sostenibile delle risorse idriche, il riequilibrio del bilancio idrico, la riduzione dell’inquinamento delle acque, la condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell’acqua. Andrea Crestani, Direttore UVB: “Nello scenario europeo, Francia e Belgio presentano già da tempo esperienze consolidate di Contratti di Fiume, basate su leggi nazionali che prevedono la promozione di accordi volontari per la riqualificazione e la valorizzazione dei bacini fluviali. In Italia, i Contratti di Fiume, pur essendosi diffusi solo recentemente e mancando uno specifico riferimento normativo, risultano, ad oggi, più di 60 e coinvolgono buona parte delle regioni. Ciò che però rende unica l’esperienza del Veneto, è la peculiarità del suo territorio che, oltre ad essere solcato da numerosi corsi d’acqua, tra cui i due maggiori fiumi italiani, Adige e Po con i loro estesi sbocchi a mare, presenta anche un’ampia fascia di risorgiva compresa tra Pedemontana e bassa pianura. I Consorzi di bonifica veneti avviano, quindi, la prima ed unica esperienza italiana relativa ai Contratti di Fiume, Foce e Falda.”