Un “contratto di fiume” per il Muson, un tempo risorsa per Mirano, oggi opportunità inespressa per la città e il territorio. Se ne è parlato in due incontri promossi nei giorni scorsi dall’associazione “Punto d’incontro”, con relatori ingegneri e amministratori di Mirano. Obiettivo puntato sul fiume che attraversa la città, i suoi argini, gli edifici storici che sorgono lungo il uso corso e i percorsi naturalistici. Tutti da pensare, valorizzare, riqualificare: per questo “Punto d’incontro” sta pensando a una strada che porti alla stipula di un “contratto di fiume”, riunendo in un unico intento enti gestori, associazioni e istituzioni per un progetto di salvaguardia e fruizione del “canale di Mirano”. Aperture sono arrivate sia dal consorzio di bonifica Acque Risorgive, con il dottor Carlo Casoni, che dal Comune, con l’assessore Federico Vianello, anche se il percorso e tutto da attuare e non certo facile da percorrere. Già presi contatti con altri gruppi, non solo miranesi, disposti a partecipare al progetto e divulgare il tema della difesa e promozione del fiume. Il contratto prevede una migliore e più puntuale manutenzione delle sponde del Muson, percorsi segnalati, il collegamento con altre aree verdi cittadine, la creazione di zone di rispetto per flora e fauna locali, la fruibilità canoistica del corso d’acqua, la sua valorizzazione dal punto di vista storico e culturale, utilizzando le competenze di appassionati studiosi. L’obiettivo è anche quello di trasformare il fiume in opportunità, sia dal punto di vista ambientale, naturalistico e paesaggistico, che turistico. «Non è più il tempo di ignorare un luogo per preservarlo ma è necessario viverlo e amarlo per curarlo», lo slogan che ha animato i due incontri dell’associazione, a cui hanno partecipato anche semplici cittadini interessati.