Infrastrutture, tecnologia e intelligenza artificiale rappresentano gli aspetti principali della complessa strategia che il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha adottato per far fronte al cambiamento climatico e ai rischi di intrusione del cuneo salino nei territori di foce di Po e Adige. Se ne è parlato nel corso di una Conferenza Organizzativa ANBI incentrata sull’innovazione al servizio dei Consorzi di Bonifica.
In una Conferenza organizzativa ANBI incentrata sul tema dell’innovazione tecnologica, l’intervento del direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po Rodolfo Laurenti ha riscosso grande attenzione tra i 150 rappresentanti dei Consorzi di Bonifica giunti da tutta Italia a Ferrara per RemTech, giovedì 19 settembre 2024.
Tema dell’intervento è stato il complesso di misure messe in atto per preservare i territori di foce di Po e Adige dall’ingressione del cuneo salino nonché le misure attuate per controllare e contrastare la salinizzazione dei suoli favorita dai periodi di forte siccità sempre più frequenti. L’intervento del Consorzio si è dunque soffermato sulle nuove barriere antisale attualmente in fase di progettazione sull’Adige, vicino all’attuale inadeguata alle sopravvenute condizioni idrauliche del fiume, e una nuova sul ramo principale della foce del Po (in località Pila), in sostituzione delle attuali, sempre meno efficaci, barriere di Pila e Donzella.
Il direttore Laurenti si è soffermato anche sulle sperimentazioni in corso con l’Università degli Studi di Padova basate sull’Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è sviluppare nuovi e sempre più efficaci modelli di analisi dei dati utili per leggere, anche in tempo reale, l’enorme mole di informazioni riguardanti l’avanzamento del sale nell’area a ridosso della Sacca di Scardovari. un sistema complesso e integrato che unisce dati immagini satellitari, sonde sul terreno e rilevazioni della salinità nell’acqua effettuate dal Consorzio.
Nel corso della sessione è stata posta attenzione anche sulle diverse forme di bacinizzazione della risorsa: dall’ampiamento delle sezioni dei canali alla realizzazione del bacino di Volta Vaccari a ridosso del Po di Pila, un’antica ansa del fiume, ormai dismessa, trasformata in un invaso di oltre 1 milione di metri cubi d’acqua con un intervento di ingegneria ambientale del tutto rispettoso con l’ambiente circostante.
Il tema dei bacini è stato anche al centro di un intervento del direttore generale di ANBI Massimo Gargano che ha ricordato l’importanza di trattenere la risorsa con opere utili all’agricoltura e, la contempo, d’alto valore ambientale.