I Consorzi di Bonifica del Veneto a fianco di ANBI in un evento che illuminerà la notte del 18 marzo. L’adattamento al cambiamento climatico passa (anche) per il PNRR e il PNIISSI, ma serve meno burocrazia.

Fari tricolori sulle idrovore, sul PNRR e sul PNIISSI. Dall’Adige al Veneto Orientale, dal Piave al Delta del Po, sono 20 gli impianti idraulici – soprattutto idrovore, ma anche prese irrigue, manufatti e sedi consortili –  gestiti dai consorzi di bonifica del Veneto che la notte del 18 marzo saranno illuminati con i colori della bandiera italiana per sensibilizzare cittadinanza e, soprattutto, istituzioni sull’importanza di agire velocemente per fronteggiare il cambiamento climatico. Gli strumenti ci sono: si chiamano PNRR e PNISSI – Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza del Settore Idrico. Spetta alla politica sbloccarli.

“Bagliori nel buio, la notte delle idrovore tricolori” è l’iniziativa coordinata a livello nazionale da ANBI Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Consorzi di Bonifica) – che coinvolge i più importanti impianti idraulici (idrovore, ma non solo) del Paese e alla quale ANBI Veneto, con i suoi  consorzi di Bonifica, aderisce in grande stile. Un evento che si rivolge alla politica nazionale per chiedere più risorse economiche e meno burocrazia, perché il cambiamento climatico si affronta con infrastrutture in grado di consentire ai territori di adattarsi ad eventi alluvionali e prolungati periodi siccitosi, sempre più frequenti.

Mentre i consorzi accendono con i fari tricolori le idrovore, ANBI punta i riflettori sui 7 miliardi di euro di risorse PNRR bloccati perché destinati a progetti di enti non in grado di realizzarli a causa delle tempistiche: almeno in parte, queste risorse potrebbero essere dirottate nel Piano Invasi, caldeggiato anche da Coldiretti, per realizzare bacini utili a laminare le piene, trattenere acqua per l’irrigazione, preservare la biodiversità, produrre energia grazie a pannelli solari galleggianti a zero consumo di suolo. Ma l’attenzione è posta anche sul PNIISSI, con 946 milioni di euro della prima tranche ancora da sbloccare, 44 milioni da destinare al Veneto.

“La burocrazia rallenta il percorso intrapreso dai consorzi di bonifica per attrezzare i territori con infrastrutture fondamentali per l’adattamento al cambiamento climatico – spiega Francesco Cazzaro, presidente di ANBI Veneto Serve mantenere alta l’attenzione sull’importanza di una gestione attenta della risorsa idrica e dunque sui finanziamenti necessari a innovare, ammodernare, potenziare la rete idraulica”.

“Uniamo la nostra voce a quella di ANBI per due richieste rivolte alla politica nazionale – spiega Silvio Parizzi, direttore di ANBI Veneto. In primo luogo, la necessità di finanziare il Piano Invasi, proposto con Coldiretti, magari utilizzando parte dei 7 miliardi di euro delle risorse PNRR. Ricordiamo che solo in Veneto abbiamo approntato un piano di 100 piccoli e medi invasi che ha il benestare della Regione e attende “solo” le risorse per essere attuato. In secondo luogo, ci uniamo ad ANBI nel chiedere alla politica di sbloccare la prima tranche di 946 milioni di euro previsti a livello nazionale dal PNISSI. Queste risorse infatti consentono di finanziare progettualità di Consorzi di Bonifica del Veneto per un valore complessivo di 44.150.000 euro.”

“Bagliori nel Buio” anticipa e si svolge nel contesto ampio delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Acqua delle Nazioni Unite che, come tutti gli anni, si terrà il 22 marzo.

 Quali sono, dunque, i 20 impianti idraulici che saranno illuminati con i colori della bandiera italiana la notte del 18 marzo?

Il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, sede a Venezia-Mestre, illuminerà  le idrovore di Tessera e di Malcontenta entrambe nel territorio comunale di Venezia, i manufatti idraulici Torre di Burri a San Giorgio delle Pertiche (PD) e Porta Antonella a Camposampiero (PD), il nuovo impianto  idrovoro adiacente alla storica idrovora di Lova a Campagnalupia (VE); il Consorzio di Bonifica Adige Euganeo, sede a Este (PD), illuminerà le idrovore di Ca’ Bianca a Chioggia (VE) e Taglio ad Anguillara Veneta (PD); il Consorzio di Bonifica Adige Po, sede a Rovigo, illuminerà l’idrovora di San Marco a Rovigo, località Sarzano; il Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, sede a San Bonifacio (VR), illuminerà il casello Zerpa ad Arcole (VR) e la sede consortile di Sossano (VI); il Consorzio di Bonifica Bacchiglione, con sede a Padova, illuminerà l’idrovora Vaso Cavaizze a Codevigo (PD); il Consorzio di Bonifica Brenta, sede a Cittadella (PD), illuminerà la centrale idroelettrica di San Lazzaro a Bassano del Grappa (VI); il Consorzio di Bonifica Delta del Po illuminerà la propria sede a Taglio di Po (RO); il Consorzio di Bonifica Piave, sede a Montebelluna (TV), illuminerà l’opera di presa sul Piave a Fener di Alano di Piave (BL) e l’idrovora di Portesine a Roncade (TV); il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, sede a San Donà di Piave (VE), illuminerà le idrovore di Termine a Caorle (Ve), Ex Ronchi e Lison 1, entrambe a Portogruaro (VE), e Lanzoni a Musile di Piave (VE); il Consorzio di Bonifica Veronese, sede a Verona, illuminerà l’opera di presa sull’Adige di Sciorne a Rivoli Veronese.