– Le contraddizioni di una coltura che alimenta le più importanti filiere del nostro Paese –
Dibattito sull’importanza dell’uso della risorsa idrica e sulla distintività delle produzioni agricole

Questo il tema che tratterà ANBI VENETO nel corso di un incontro/dibattito presso la grande manifestazione universale EXPO MILANO 2015,  lunedì 19 ottobre, presso il Roof Garden di AgriEXPO, Palazzo Italia.

La coltura del mais è per la nostra Regione un simbolo che da sempre ne caratterizza l’identità culturale legata alle sue tradizioni.
Nel tempo il Mais è diventato la coltura per eccellenza, coltivato in tutta la pianura padana ricoprendo più del 30% della superficie coltivabile. Alimenta le filiere più importanti della nostra Regione come quella zootecnica da carne e da latte, oltre a contribuire alla produzione di farina necessaria alla produzione dell’alimento simbolo della cucina veneta: la polenta. Negli ultimi anni però, il mais è diventato protagonista in negativo al dibattito sul consumo della risorsa idrica, venendo considerato come la coltura più idroesigente, vera e propria macchina consumatrice di acqua, quindi figlia anche di un tipo di agricoltura che spreca la risorsa idrica. Inoltre, nell’ultimo decennio, il mais è andato sotto i riflettori per le battaglie sugli organismi geneticamente modificati.

Giuseppe Romano, Presidente ANBI Veneto: “Il nostro obiettivo per l’incontro del 19 ottobre ad Expo Milano è quello di mettere in evidenza le forti contraddizioni di questa coltivazione e aprire il dibattito sull’importanza dell’uso della risorsa idrica e sulla distintività di questa produzione, simbolo di identità e sicurezza alimentare. L’agricoltura, specie quella effettuata in zone ricche d’acqua come la pianura padana, utilizza l’acqua e non la consuma, in quanto rientra immediatamente in circolo nel territorio, a volte anche migliorata nella sua qualità, rimpinguando le falde acquifere e contribuendo a mantenere vivo il paesaggio agrario simbolo del nostro territorio.”

 

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA

lettera e programma