Nei giorni scorsi, la giunta regionale ha stabilito come utilizzare i 24 milioni di euro stanziati nel bilancio 2013 sul capitolo di spesa relativo al “Piano straordinario degli interventi a seguito dell’emergenza alluvionale del novembre 2010″, destinandoli, per le difesa del suolo ai geni civili, servizi forestali e ai Consorzi di bonifica.
Maurizio Conte, Assessore Regionale all’Ambiente: “la Legge Finanziaria Regionale 2012 aveva previsto l’istituzione di questo fondo a seguito dell’emergenza alluvionale del 2010 per far fronte alle gravi situazioni di rischio idrogeologico in buona parte del territorio regionale e porre in sicurezza argini e opere idrauliche. La Legge Finanziaria regionale e la Legge di Bilancio 2013 hanno stanziato però solo 24 milioni di euro a fronte dei 50 programmati. Vista l’entità delle risorse disponibili e le necessità di manutenzione e di interventi sul territorio, è stato disposto l’utilizzo delle risorse anche per interventi non inseriti nel piano predisposto per la mitigazione del rischio idraulico, purché coerenti con le sue finalità. Ai fini della ripartizione delle risorse si è tenuto conto anche dei disastrosi effetti causati dagli eventi meteorologici intensi del 16-18 maggio 2013, in maniera particolare nel territorio padovano e veronese.”

E’ di 5 milioni di euro la somma destinata ai Consorzi, fondi che non saranno utilizzati per far fronte ai lavori già eseguiti bensì per nuovi investimenti. Inoltre, i Consorzi sono pronti a raddoppiare con altri 5 milioni di euro di risorse per realizzare un piano di interventi più vasto ed estremamente necessario al territorio veneto. Risorse che potranno essere destinate anche all’imprese venete per un rilancio dell’economia e del territorio. Giuseppe Romano, Presidente Unione Veneta Bonifiche: “A distanza di quattro anni dall’importante riordino dei Consorzi di bonifica, passati da 20 a 10, è stata fatta molta strada. Merito di una gestione oculata più efficiente e dei risparmi generati dal riassetto territoriale, i Consorzi hanno dimostrato con forza il loro ruolo, che qualcuno pensava essere inutile, dispendioso al limite della sua abolizione, invece che strumento indispensabile da oltre cento anni alla difesa idraulica del territorio e alla gestione della risorsa idrica per l’agricoltura. 25.000 chilometri di canali, ovvero il 52% della rete idrografica regionale, 389 idrovore che provvedono a tenere all’asciutto un territorio che per 200.000 ettari è sotto il livello medio del mare, sono numeri che pesano sullo scenario regionale.”

“A seguito degli eventi alluvionali, abbiamo continuato ad investire risorse finanziarie proprie in manutenzioni straordinarie ed interventi di somma urgenza (questi interventi sono a carico della Regione) perché il territorio li richiedeva. Inoltre, abbiamo affiancato i comuni nella messa in sicurezza dei loro territori e tutto questo, merito della nuova riorganizzazione, senza gravare sui contributi pagati dai proprietari degli immobili. I Consorzi sono oggi soggetti autorevoli, unici nel loro genere, vero punto di riferimento per le attività di sicurezza idraulica e difesa del suolo della Regione, capaci di dare risposte ai cittadini grazie allo stretto rapporto che si è creato con gli enti locali come i comuni e le Associazioni dei Consumatori.”
“Il nostro obiettivo è continuare su questa strada – conclude Romano -, impegnando la Regione a stringere future accordi con gli enti locali e ad investire nella sicurezza idraulica, chiedendo con forza che i comuni possano superare il patto di stabilità per la salvaguardia idraulica o opere del territorio. Investire in sicurezza idrualica è importante, colpa dei frequenti eventi alluvionali e di un’eccessiva urbanizzazione, che impone un vero ripensamento sul modo di programmare e pianificare il territorio. In questa partita, i Consorzi di bonifica sono pronti a giocare un ruolo da protagonista.

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