La vicenda dell’inquinamento delle acque con sostanze perfluoro-alchiliche, o Pfas, che sarebbe conseguente – secondo quanto riportato dagli organi di stampa – agli sversamenti pluridecennali di un’azienda chimica dell’ovest vicentino sta creando in questi giorni una forte, e legittima, preoccupazione in molti cittadini anche nella bassa Veronese, che in parte sembra investita dal problema.
Si tratta però di un fenomeno di inquinamento che in nessuna maniera interessa l’acqua fornita dal Consorzio di Bonifica Veronese in quanto riguarda esclusivamente l’acqua fornita dagli acquedotti pubblici che prelevano in falda.
“Il Consorzio – spiega il Presidente Antonio Tomezzoli – preleva la sua dotazione d’acqua quasi interamente dal fiume Adige che non rientra tra le acque analizzate e ritenute a rischio, distribuite dalle reti acquedottistiche. L’acqua che andiamo a distribuire attraverso i nostri canali non costituisce allo stato attuale, pertanto, alcun pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente. E’ importante che su questo punto non vi siano fraintendimenti o dubbi”.