Mentre a Vicenza è stavolta l’altissimo livello del fiume Retrone, già esondato in più punti, a destare gravi preoccupazioni per la città, il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha ritenuto opportuno avvertire tutti i Sindaci del proprio comprensorio sul possibile rischio allagamenti, particolarmente alto nelle zone idraulicamente depresse delle province di Vicenza e Verona.

Nel Basso Vicentino, la situazione è critica per i comuni di Sossano, Agugliaro, Albettone, S.Germano dei Berici, Grancona, Villaga, Barbarano, Mossano, Nanto, Castegnero; a minacciare il territorio è soprattutto il fiume Liona, il cui fluire verso il mare, attraverso la confluenza con il fiume Bisatto, è impedito dalle avverse condizioni meteorologiche, che impediscono alle acque di sfociare in mare. I bacini di laminazione di S.Germano dei Berici e Campiglia sono ormai colmi d’acqua ed i campi fradici non assorbono più: il pericolo di esondazione è quindi molto alto e si temono anche imprevedibili rotture di argini.

Situazione altrettanto grave si registra nel Basso Veronese, interessando i comuni di Terrazzo, Minerbe, Legnago, Cologna Veneta, Pressana, Zimella, Bevilacqua e, nel padovano, Merlara: le 5 idrovore consortili, che “sollevano” 10 metri cubi d’acqua al secondo, tenendo asciutta l’area, sono state spente, su ordinanza della Regione Veneto, per l’impossibilità di continuare a sversare nel fiume Fratta, ormai al colmo. In queste condizioni, nel caso continuassero le piogge, sarà inevitabile l’allagamento del territorio.

Peggiora costantemente anche la situazione del bacino di Montebello (a salvaguardia di territori vicentini e padovani), ormai vicino all’esaurimento della capienza idrica.

Nelle scorse ore, sul comprensorio del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta sono caduti oltre 120 millimetri di pioggia.

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