«Se alcune zone residenziali di Sanguinetto e Castagnaro finiscono sott’acqua, la colpa è spesso delle fognature sottodimensionate». A spiegare cosa è accaduto domenica pomeriggio in alcuni Comuni della Bassa veronese colpiti da un’incredibile «bomba d’acqua» – ribadendo quanto aveva già dichiarato al nostro giornale poche ore dopo l’inizio degli allagamenti – è Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese. «Le previsioni meteo su cui facciamo riferimento», spiega Tomezzoli, «avevano previsto una perturbazione nella giornata di domenica e per questo sabato pomeriggio avevamo provveduto a chiudere tutte le derivazioni irrigue e ad abbassare il livello dei canali utilizzati dagli agricoltori».
Nonostante fossero state prese tutte le precauzioni del caso, i 100 millimetri d’acqua caduti in 20 minuti, hanno sommerso diverse zone di Sanguinetto. Una quantità d’acqua eccezionale e concentrata nel raggio di pochissimi chilometri: basti pensare che nella vicina frazione di Sustinenza di Casaleone non è caduto nemmeno un centimetro d’acqua. A Castagnaro i millimetri sono stati invece 70. «Le fognature residenziali», rimarca il presidente del Consorzio, «normalmente sono dimensionate per ricevere fino a 35 millimetri d’acqua piovana in un’ora. Di fronte ad episodi eccezionali come quello di domenica non c’è molto da fare». «Purtroppo», prosegue Tomezzoli, «le reti fognarie spesso sono vecchie, fatte con progettualità urbanistiche diverse che tenevano in considerazione le medie di piovosità del passato ben diverse da quelle attuali». Alle differenze climatiche, con eventi atmosferici di forte intensità un tempo rari, va aggiunta la cementificazione della pianura. «In campagna», conclude Tomezzoli, «a differenza che nel centro urbano, non ci sono stati particolari problemi. A Sanguinetto, i fiumi Sanuda e Tregnon. non hanno incontrato difficoltà di sorta. Il Consorzio collabora da tempo, a proprie spese, con il Comune, provvedendo a scavare i fossi privati, rendendoli più profondi e capienti, in modo che accolgano più acqua. Domenica, i nostri tecnici hanno monitorato la situazione: purtroppo, non hanno potuto fare nulla».

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