Il dato emerge dalla relazione all’attività svolta dal consorzio di bonifica Acque Risorgive nel corso dell’anno 2012. Realizzate e progettate opere per quasi 120 milioni di euro
Senza l’impegno quotidiano del Consorzio di bonifica ‘Acque Risorgive’ il territorio sarebbe sommerso da oltre 86 milioni di metri cubi d’acqua l’anno. A tanto ammonta infatti il volume sollevato dai 25 impianti idrovori dotati di 104 pompe e ubicati nella gronda lagunare e nelle aree interne più depresse. Il dato emerge dalla relazione sull’attività allegata al Bilancio consuntivo 2012 che ha ottenuto il via libera nelle scorse settimane dall’assemblea del Consorzio ed è ora è al vaglio della Regione.
“I dati del bilancio – spiega il presidente Ernestino Prevedello – sono la testimonianza più fedele di quanto facciamo a difesa di un territorio fortemente esposto al rischio idraulico. Anche lo scorso anno, oltre a garantire il funzionamento degli impianti di sollevamento, l’attività di irrigazione, lo sfalcio lungo i quasi 2.000 km di corsi d’acqua, abbiamo realizzato e progettato numerosi interventi, in accordo con Regione e Comuni, per un importo di quasi 120 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i quasi 3 milioni e mezzo trasferiti dal Commissionario per l’emergenza del settembre 2007 che ha concluso la sua attività”.
Il bilancio 2012 si è chiuso con un avanzo disponibile di circa 540.000,00 euro, dovuto ad economie di spesa: una somma che sarà destinata a interventi sul territorio in modo rispettoso dei rapporti di contribuenza tra le varie unità territoriali in cui è suddiviso il territorio consortile.
Significativa l’opera di pianificazione svolta dal Consorzio con i Comuni e finalizzata ad individuare le aree esposte a maggior rischio idraulico. “In attesa del Piano generale di bonifica e tutela del territorio – spiega il direttore di Acque Risorgive, ing. Carlo Bendoricchio – abbiamo proseguito l’attività di redazione dei piani delle acque: in corso di redazione quelli dei comuni di Campo San Martino, Mira, Vigodarzere, Noventa Padovana, Noale (revisione), Camposampiero, Borgoricco, Massanzago e Villanova (intercomunale); mentre nel 2012 e primi mesi del 2013 si è conclusa la progettazione dei Piani per conto dei Comuni di Santa Maria di Sala, Dolo e Stra”.
Per la sua attività il Consorzio di bonifica si affida sempre più alle moderne tecnologie. Nel corso del 2012 è stato implementato il sistema di telecontrollo che permette di gestire da remoto gli impianti: in totale sono 117 le stazioni installate. Si è inoltre sviluppata la piattaforma web Simogit che consente di raccogliere i dati dei telecontrolli dei diversi bacini, consentendo anche di seguire in tempo reale i lavori in corso e le problematiche presenti sul territorio. Infine il Consorzio Acque Risorgive ha proseguito il rinnovo del proprio parco mezzi acquistando 2 nuovi trattori, 2 ceste falcianti e avviando l’acquisto di una barca e di un camion.
Mestre, 29 luglio 2013
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