Studi specifici iniziati nel 1999 a cura del CNR di Venezia, Università di Padova Dipartimento Modelli Matematici, Provincia di Venezia, Provincia di Padova, Comune di Chioggia, Consorzio di Bonifica, e le recenti indagini proseguite dal CNR e Provincia di Venezia, hanno riconfermato l’inarrestabile compromissione delle falde in progressiva salinizzazione, anche se apparentemente mitigata superficialmente dalle recenti prolungate  piogge di quest’anno.
L’opera, da decenni invocata dagli agricoltori dei territori prossimi al mare nelle provincie di Venezia e Padova, sarà realizzata  entro la fine del 2014, con i fondi del Ministero Politiche Agricole,  della Regione Veneto, del Comune di Chioggia, Magistrato alle Acque.
Lo sbarramento-ponte, una volta realizzato, potrà impedire all’acqua di mare di trasformare in fiordi salati gli ultimi venti chilometri dei fimi Brenta, Bacchiglione, Gorzone che, mensilmente, attraversano un vasto territorio di oltre 20.000 ha posto sotto il livello del mare, e le cui falde si stanno alimentando di acqua salata anche proveniente anche dalle infiltrazioni dei fiumi. L’opera permetterebbe di scongiurare una scenario di totale desertificazione dell’area.
L’ubicazione del sostegno-ponte è la più razionale identificata dai progettisti e dal Comune, sia per l’efficienza idraulica, che per i costi complessivi dell’opera, oltre che per la viabilità futura.
Inoltre, il ponte permetterà di collegare frazioni del Comune di Chioggia, ora penalizzate,  con benefici per i cittadini e per il turismo, con maggiore sicurezza stradale (incidenti S.S. 309 Romea).
Delle preoccupazioni economiche anche recentemente espresse dai proprietari delle darsene, poste a monte del ponte della ferrovia e del ponte della strada Romea, ne è stato tenuto puntualmente conto nelle specifiche indicazioni progettuali ai concorrenti nel bando della gara d’appalto.
Le loro rimostranze sono, a nostro avviso, da contrapporre al maggior beneficio che il vasto territorio, l’economia e l’ambiente ne avrà, per un tempo illimitato.
Il presunto grave disagio dei piccoli natanti turistici che transiteranno lungo il tratto terminale del Brenta, non ufficialmente navigabile, si rileverebbe prevalentemente nelle poche settimane estive a cavallo di Ferragosto, ma sarà facilmente mitigabile con una accurata gestione delle aperture delle paratoie e con le migliorie tecniche che potranno proporre le imprese concorrenti alla gara.
Infine, grazie allo sbarramento, verrebbe ridotta la quantità di acqua dolce transitante a ridosso delle spiagge, migliorando di fatto la qualità delle acque nelle aree turistiche.