“Finora, il territorio italiano è stato vittima dell’uomo, che ha saputo trasformare la madre acqua in matrigna, accentuando le conseguenze di cambiamenti climatici, per altro indotti da un supposto progresso, grazie alla confusa, spesso abusiva ed illogica cementificazione del territorio, che continua a consumare centinaia di ettari al giorno. Di fronte a questo scenario, possono bastare i documenti e le direttive europee op-pure le dichiarazioni del Governo e le risoluzioni parlamentari? Evidentemente no; è necessario cambiare: serve un new deal per il territorio, di cui i Consorzi di bonifica saranno protagonisti moderni ed orgogliosi, strategici a questo nuovo modello di sviluppo. Sono enti di straordinaria modernità, rispondenti ai nuovi indirizzi europei, come testimoniato anche dalla P.A.C. 2014-2020. Sono esempio di efficienza, concretezza ed innovazione a servizio delle esigenze della collettività: dalla redazione del Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico immediatamente cantierabile, a quella del Piano Nazionale degli Invasi, dall’ottimizzazione dell’irrigazione con il sistema esperto Irriframe alla realizzazione del Piano Irriguo Nazionale, dagli interventi per la ricarica delle falde acquifere, al contributo nella produzione di energia rinnovabile, che oggi ha raggiunto i 350 milioni di kilowattora annui grazie a mini-hydro e fotovoltaico