Con la conferenza stampa tenutasi in Comune a Rosà si è presentata una serie di importanti lavori che si stanno concretizzando nel territorio comunale, su iniziativa del nostro Consorzio. Erano presenti il sindaco di Rosà, Paolo Bordignon, il vicesindaco Simone Bizzotto, l’architetto Mirko Campagnolo e per il Consorzio di bonifica Brenta il presidente Enzo Sonza, il direttore Umberto Niceforo e il geom. Franco Svegliado.

Grazie all’accordo di programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione (stipulato il 23 dicembre 2010 e poi aggiornato a fine 2011) riguardante un piano di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico nel Veneto, si è infatti ottenuto un finanziamento di 1.284.000 euro per il progetto riguardante «Interventi di sistemazione dei canali consorziali, con aree di espansione delle acque, con il duplice obiettivo di difesa idraulica e ricarica della falda, in comune di Rosà» proposto dal Consorzio in collaborazione con il Comune.

GLI INTERVENTI

Il territorio del Comune di Rosà è attraversato da un fitta rete di canali aventi funzione mista di irrigazione e bonifica; in tale ambito sono stati individuati gli interventi di seguito elencati:

– Sistemazione della Roggia Segafredo a nord di via San Bonaventura per un tratto di circa 350 metri;

– Installazione di uno sgrigliatore automatico sulla roggia Civrana a monte del manufatto di attraversamento sotto la Strada Statale n° 47 “Valsugana”;

– Risezionamento della Roggia Munara a nord di via Calvisano per un tratto di circa 130 metri;

– Risezionamento della Roggia Balbi con realizzazione di difese spondali per un tratto di circa 320 metri;

– Ripristino delle difese spondali, ristrutturazione dei manufatti e recupero ambientale nel tratto della Roggia Dolfina denominato “Livelloni”;

– Riqualificazione dell’area boschiva denominata “Bosco le Prese” di proprietà del Comune di Rosà e ubicata a Tezze sul Brenta, mediante realizzazione di un’area di ricarica della falda.

Per i primi quattro lavori, già appaltati, la consegna lavori avverrà lunedì 17 ottobre prossimo (e in particolare inizieranno per il primo intervento; il secondo inizierà il 31 ottobre; il terzo inizierà il 28 novembre e il quarto il 9 gennaio), per il quinto si terrà a breve l’appalto e per il sesto è in corso di stesura la progettazione esecutiva, con la collaborazione dell’azienda regionale Veneto Agricoltura esperta nel settore forestale.

I DETTAGLI SUGLI INTERVENTI

Di ognuno di tali interventi viene di seguito fornita la descrizione di dettaglio.

1) Sistemazione della Roggia Segafredo a nord di via San Bonaventura per un tratto di circa 350 metri.

La Roggia Segafredo è un canale di scolo che, nel suo percorso, attraversa l’area degli impianti sportivi ad est del centro del comune di Rosà. Il tratto oggetto di intervento interessa un’estesa di circa 350 metri del canale dove, a tratti, si prevede di eseguire il risezionamento del canale con esecuzione di difese spondali.

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2) Installazione di uno sgrigliatore automatico sulla Roggia Civrana a monte del manufatto di attraversamento sulla S.S. n. 47 “Valsugana”.

La Roggia Civrana, nel suo percorso in comune di Rosà, attraversa la Strada Statale n° 47 “Valsugana” a valle del centro urbano. L’attraversamento esistente è costituito da un manufatto a doppia canna quadrata, ognuna delle dimensioni di 1,00 x 1,50 metri. In più occasioni, durante i periodici eventi di piena del canale, tale manufatto è stato ostruito da ramaglie, fogliame e materiale solido trasportato dalla corrente, con conseguenti episodi di tracimazione e allagamento. Per la messa in sicurezza di tale manufatto nel progetto è prevista l’installazione, poco a monte dell’attraversamento, di un nuovo sgrigliatore oleodinamico a postazione fissa, per intercettare il materiale e allontanarlo.

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3) Risezionamento della Roggia Munara a nord di via Calvisano per un tratto di circa 130 metri.

La Roggia Munara è un canale ad uso misto di irrigazione e bonifica. Il tratto oggetto dell’intervento interessa un’estesa di circa 130 metri in evidente stato di degrado, in esso si prevede il risezionamento del canale con esecuzione di difese spondali.

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4) Risezionamento della Roggia Balbi con realizzazione di difese spondali per un tratto di circa 320 metri.

Nel tratto oggetto di intervento il canale risulta particolarmente depresso rispetto alla quota media di campagna, con un evidente stato di degrado e rischio di cedimenti spondali che possono compromettere anche la stabilità della strada comunale (via Balbi) che corre parallela al canale stesso lungo la sua sponda sinistra. Il corso d’acqua ha importante valenza ai fini idrici. Nel progetto è prevista la sistemazione del tratto in esame mediante espurgo e risezionamento del canalemcon esecuzione di un rivestimento in roccia lastrolare, sia del fondo che delle sponde, limitatamente alla effettiva sezione idraulica.

5) Ripristino delle difese spondali, ristrutturazione dei manufatti e recupero ambientale nel tratto della Roggia Dolfina denominato “Livelloni”.

La portata fluente della Roggia Dolfina, in comune di Rosà, viene suddivisa in tre rogge minori attraverso un apposito manufatto idraulico partitore denominato “Livelloni”. Detto manufatto riveste notevole importanza anche storica ed è caratterizzato da elementi (ponti carrai e pedonali) realizzati con mattoni faccia a vista e strutture ad arco. Anche le sponde del manufatto sono state a suo tempo costruite con mattoni lavorati a vista e, in corrispondenza dei partitori, sono presenti pregevoli elementi in pietra naturale. A tratti sono presenti anche rivestimenti del fondo sempre in cotto posato a spina di pesce.

Nel tempo la vegetazione circostante, il continuo flusso d’acqua e il transito dei mezzi nelle strade limitrofe hanno portato ad un degrado sempre più accentuato dei manufatti, evidenziato da numerosi cedimenti che stanno compromettendone seriamente la stabilità.

L’intervento in progetto prevede il recupero dell’intero manufatto, nel rispetto dell’architettura esistente, mediante restauro e/o rifacimento delle murature di sponda, consolidamento delle fondazioni e rifacimento delle struttura del ponte sempre in mattoni faccia a vista come l’esistente.

I lavori consentiranno quindi una riqualificazione del sito, che si presta anche come memoria degli antichi manufatti del territorio e degli antichi percorsi delle acque, in molti casi tuttora vitali.

6) Riqualificazione dell’area boschiva denominata “Prese” di proprietà del Comune di Rosà in Comune di Tezze sul Brenta (VI), mediante realizzazione di un’AFI, Area Forestale di Infiltrazione.

Il Comune di Rosà è proprietario di un’area boscata di circa 18 ettari denominata “Bosco delle Prese” posta appena al di fuori del limite sud del territorio comunale, ricadente nel Comune di Tezze sul Brenta; detto appezzamento è stato a suo tempo acquistato dal Comune per realizzare un impianto per la produzione di bio-massa. Tale area è attualmente irrigata tramite il bocchetto “Campagnaro” con una dotazione idrica di circa 150 litri/sec; il bocchetto è derivato dalla Roggia Michiela. L’intervento proposto consiste nel creare, all’interno dell’area boscata, una AFI “Area Forestale di Infiltrazione”, con trincee drenanti in cui verrà immessa acqua nelle stagioni di abbondanza, utile sia come per la mitigazione di rischio idraulico che per attuare un processo di ricarica artificiale delle falde durante il periodo extra irriguo.

I principali obiettivi dell’intervento, che riveste anche una importante valenza ambientale, possono essere così brevemente riassunti:

– costituire una cassa di espansione in occasione di eventi di piena a favore del territorio circostante;

– incremento della disponibilità idrica della falda;

– fitodepurazione dell’acqua in entrata nell’area boscata;

– valorizzazione di un’area boscata per la riduzione della CO2 in atmosfera;

– aumento delle biodiversità presenti nell’area;

– possibilità di fruizione e sensibilizzazione della popolazione sui temi ambientali.

Il Consorzio ha già realizzato 10 aree forestali di infiltrazione, concorrendo così alla ricarica della falda: tema molto sentito anche alla luce dei nuovi prelievi idrici dalle falde del Brenta previsti a

favore del basso Veneto. Una di queste aree già realizzate è il bosco Limite di Carmignano, che ha assunto importanti valenze naturalistiche e di fruizione didattica e a cui ci si è ispirati nella progettazione in esame.

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(esempio di un’area forestale di infiltrazione già realizzata dal Consorzio a Tezze sul Brenta, a breve distanza)