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53 Festa di San Benedetto – 21 marzo 2016

Erasmo D’Angelis, Direttore dell’Unità e Mauro Grassi, Direttore dell’Unità di Missione #italiasicura, parteciperanno alla celebrazione di San Benedetto

21 marzo, San Benedetto, Patrono dei bonificatori: una giornata ricca di significati per il Polesine e per chi ha vissuto e continua a vivere sulla propria pelle il valore dei Consorzi di bonifica.

Il territorio della Provincia di Rovigo, racchiuso tra i fiumi Po ed Adige, solcato da una fittissima rete di canali, è l’espressione più gloriosa della preziosa opera di bonifica, un’attività millenaria necessaria per la conquista e la conservazione dell’ambiente, attuata con la sempre rinnovata sistemazione idraulica e la quotidiana, vigile regimazione delle acque per assicurare la coltivazione dei terreni e l’insediamento operoso delle popolazioni.

Da 53 anni, per una consuetudine ormai cara e consolidata, i Consorzi di Bonifica Polesani si ritrovano il 21 marzo, giorno in cui celebrano e festeggiano il loro Santo Patrono, San Benedetto da Norcia, dal quale traggono ancora ispirazione al loro operare quotidiano.

Quest’anno sarà ancor più avvalorata dalla presenza di Erasmo d’Angelis, Direttore de l’Unità e Mauro Grassi, Responsabile dell’Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico #italisicura.

Assieme presenteranno un quadro sullo stato idrogeologico italiano, tema ampiamente trattato all’interno della pubblicazione scritta da D’Angelis “Un Paese nel fango”.

IL PROGRAMMA UFFICIALE DELLA 53 FESTA DI SAN BENEDETTO

Invito

Gli angeli dei canali: “Tanta pioggia che fa bene alle falde”

Il presidente dell’Adige Po Mauro Visentin  fa presente che grazie alle piogge dei giorni scorsi sono hanno arricchito le falde sempre tenute sotto controllo comunque da tecnici che non faranno inoltre mancare un adeguato standard di sicurezza idraulica. Pieno appoggio e collaborazione inoltre dagli  imprenditori agricoli


Rovigo – Attenzione sì ma nè allerta nè tantomeno preoccupazione per argini e canali. Dal Consorzio di bonifica Adige Po arrivano rassicurazioni dopo le abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi.

“La pioggia caduta in gran quantità – queste le parole del presidente Mauro Visentin – si è rivelata un aiuto inaspettato per le nostre falde che sono state rimpinguate in modo importante. In nessun caso, comunque, i nostri tecnici e dipendenti, sempre in guardia, hanno ravvisato criticità o rischi per la popolazione. Al loro prezioso lavoro, che si aggiunge a quello di capi settore, custodi e responsabili, dobbiamo la nostra sicurezza e tranquillità: i canali, sia quelli di bonifica che quelli irrigui, sono tenuti sempre sotto stretto ed attento controllo”.  (altro…)

Via al cantiere lungo il Ceresolo

Al via i lavori di risezionamento e presidio delle sponde del Ceresolo. L’intervento, ad opera del consorzio di bonifica Adige Po, riguarda un tratto di canale lungo quasi una dozzina di chilometri e interessa i territori comunali di Lusia (si parte infatti dalla località di Cavazzana), Lendinara e Badia Polesine. Si tratta di una zona piuttosto ampia, ma anche decisamente “sensibile” per le tante colture orticole di pregio che necessitano di una migliore distribuzione dell’acqua per utilizzo irriguo. Importante anche la durata complessiva del cantiere mobile che vedrà operai e mezzi specializzati impegnati per almeno un paio d’anni lungo il tratto interessato dagli interventi. (altro…)

Invertire la rotta, ovvero tenendo fossi e scoline, per evitare gli allagamenti

Il consorzio di bonifica di Adige Po dalla voce dei suoi rappresentanti fa serve più collaborazione tra consorzi, Comuni ed istituzioni vista l’incidenza e la frequenza sempre maggiori di fenomeni legati al cambiamento climatico, non si può inoltre ignorare la sicurezza idraulica e bisogna garantire una corretta efficenza e manutenzione degli impianti ed anche di fiumi e scoli

Rovigo – “L’alluvione del novembre ’51 è ormai solo un ricordo ma deve insegnare che l’acqua, bene prezioso e insostituibile sia per uomo che per l’agricoltura, va tenuta costantemente sott’occhio”. Lo sostiene Mauro Visentin (foto a lato), presidente del consorzio di bonifica Adige Po che sottolinea anche l’ “esigenza, oggi più che ieri, di una maggiore collaborazione tra consorzi, Comuni ed istituzioni attraverso con incontri, scambi di idee e progetti vista l’incidenza e la frequenza sempre maggiori di fenomeni legati al cambiamento climatico, vedi le varie bombe d’acqua, alluvioni e smottamenti che hanno gravi ricadute e ripercussioni per il territorio e la gente che vi abita. Quanto al mio ruolo in seno all’Anbi Veneto auspico un sempre più efficace coordinamento con i vari colleghi presidenti ma anche con la politica regionale per far sì che la priorità della sicurezza idraulica non venga mai messa in discussione. La nostra attenzione resta in ogni caso vitale sul prossimo Piano irriguo nazionale e sui fondi che la politica centrale metterà a disposizione della bonifica”. (altro…)

Estrazioni autorizzate in Emilia

L’allarme lanciato dal direttore dei consorzi di bonifica

Mantovani: «Riattiveranno pozzi nel Ferrarese. La subsidenza è in agguato»

Quello che si temeva è alla fine accaduto! Mentre la Regione Veneto si sta opponendo alla ricerca di idrocarburi, la Regione Emilia Romagna ha revocato la sospensione delle trivellazioni decisa nel 2014. Questo ha comportato che è stata in poco tempo autorizzata la trasformazione di due pozzi esplorativi in pozzi di estrazione di metano a Copparo e Formignana, in provincia di Ferrara. «Meraviglia che proprio la Regione Emilia Romagna – commenta l’ingegnere Giancarlo Mantovani, direttore dei due consorzi di bonifica polesani – che ha usufruito per anni dei fondi nazionali per il ripristino dei danni causati dalla subsidenza ora dimentichi il tutto ed autorizzi le estrazioni di metano condannando il territorio ad ulteriore abbassamento. È pur vero che ciò sta avvenendo in un’altra regione ma la subsidenza non conosce confini amministrativi ». Aggiunge Mantovani: «Ricordo che proprio la Regione Veneto e il Ministero per l’Ambiente, con Decreto ministeriale del 3 dicembre 1999 dichiararono che per i singoli progetti di coltivazione deve
essere fissata ad una distanza pari ad almeno 10 chilometri dalla costa la soglia prudenziale in corrispondenza della quale non debba essere previsto dai modelli matematici previsionali più di 1 centimetro di subsidenza. Questo esclude di fatto che le estrazioni possano avvenire a terra». Ed ancora: «Tecnici e politici illuminati di allora hanno  (altro…)

LENDINARA, GUERRA AGLI ALLAGAMENTI

Guerra agli allagamenti, al via nuovi interventi sul territorio.
L’assessore all’ambiente Lorenzo Valentini ha incontrato il Consorzio di bonifica con cui è stato fatto il punto su alcuni interventi che riguardano il territorio lendinarese, alcuni di questi partiti già ieri. “Si è cominciato a scavare in via Mosca, una delle zone più colpite dagli allagamenti, per realizzare lungo la ferrovia un fossato di deflusso dell’acqua. E sempre in questa via, su un’area verde, è prevista la creazione di un bacino idrico” informa l’assessore. “Sono partiti inoltre i controlli sulla linea principale delle acque. (altro…)

MAURO VISENTIN, NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO ADIGE PO

E’ Mauro Visentin, attuale vicepresidente di Coldiretti Rovigo, il nuovo presidente del Consorzio di bonifica Adige Po. L’elezione è avvenuta stamani (2 febbraio) da parte della neo insediata assemblea dell’ente, a seguito del rinnovo elettorale del 14 dicembre 2014 in cui Visentin è stato eletto nelle liste di Campagna amica per la fascia 3. (altro…)

“Aqua e Tera, volume sulla bonifica Polesana”

Un agile e coloratissimo vocabolario italiano-veneto collegato a una monografia fotografica dedicata a quasi un secolo di bonifica polesana.
Il consorzio Adige Po ha voluto inserire la presentazione del volume “Aqua e tera” nell’ambito della Settimana nazionale della bonifica dell’irrigazione: il risultato, davvero pregevole, e’ frutto della collaborazione tra l’Ente e l’associazione culturale Athesis e può contare addirittura su un nome eccellente in prefazione, il presidente della Regione, Luca Zaia.
“Qualcosa di più di un semplice libro – il commento del sindaco Bruno Piva, intervenuto per un saluto in sala Amos Bernini a Palazzo Campo, già sede della bonifica Padana Polesana – che racconta la storia della nostra gente e del suo rapporto particolare con un territorio difficile che ha saputo però domare e mettere a regime». «Un progetto coraggioso – ha fatto eco l’assessore provinciale Laura Negri – che punta a recuperare la memoria del nostro passato e le sue tradizioni».
Giuliano Ganzerla, presidente del Consorzio, ha parlato invece di “importanza del veicolare all’esterno messaggi come questo, che aiutano anche il lavoro che continuiamo quotidianamente a fare e che continueremo a fare nel futuro. E’ indispensabile che la gente sappia cosa stiamo facendo da decenni per il territorio”.
In sala, si son succeduti gli interventi di Graziano Zanin, presidente di Athesis e curatore della pubblicazione, Francesca Pivirotto, archivista e curatrice dell’archivio del consorzio di bonifica Adige Po, e Paolo Ammassari, dirigente del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e forestali settore irrigazione e bonifiche.

 

Tratto da: Il Gazzettino di Rovigo

Frane e smottamenti, interventi del Consorzio di bonifica Adige Po

Prosegue senza sosta la messa in sicurezza del territorio da parte del Consorzio di bonifica Adige Po. Si chiude infatti il 6 maggio prossimo la gara per la seconda tranche dei lavori di ripristino di alcuni tratti arginali, interventi resisi necessari a seguito di frane e smottamenti che mettono a rischio la tenuta stessa dei corsi d’acqua.
L’importo dei lavori, circa mezzo milione di euro, fa parte di una cosiddetta trattativa negoziata, ovvero riservata e a invito – le aziende contattate sono una quindicina – e rientra in un intervento più ampio e copartecipato già dal Consorzio per un ammontare complessivo di un milione: la quota riservata all’Ente e’ già stata ripartita ed appaltata in quattro tranche differenti.
Gli interventi di cui sopra sono destinati a fare il paio con gli ultimi annunciati già settimana scorsa ovvero il semaforo verde per il rilancio dell’idrovora San Marco di Sarzano, che presto diventerà una sorta di museo della memoria dei consorzi di bonifica ospitandone l’archivio storico dal ‘400 a oggi, e gli ultimi 3 milioni e mezzo circa ancora a gara – bando disponibile sul sito www.adigepo.it – per i manufatti (ponti, chiuse e sostegni) lungo il tratto arginale del Cavo maestro tra Castelnovo Bariano e Melara.

30 milioni per 5 progetti di sistemazione idraulica irrigua nel Polesine

Sta avanzando a ritmo serrato la realizzazione dei lavori del Consorzio di bonifica Adige Po finanziati con il Piano Irriguo Nazionale.

Il Consorzio è destinatario di finanziamenti statali su 5 progetti di sistemazione idraulico-irrigua per un importo complessivo di 29,4 milioni di euro.

I lavori vanno ad interessare la sistemazione del Cavo Maestro del Bacino Superiore con 2 progetti rispettivamente di 2 e di 12 milioni di euro nei comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Salara, il rinforzo delle arginature del Ceresolo per la formazione di un serbatoio irriguo per un importo di 10,4 milioni di euro nei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia, Rovigo, il ripristino dell’ex alveo abbandonato del canale Adigetto per la creazione di un serbatoio irriguo per 3,8 milioni di euro nei comuni di Adria, Loreo e Cavarzere ed infine il completamento dei lavori per la costruzione di un sistema irriguo integrato nel bacino San Pietro per 1,2 milioni di euro nei comuni di Cavarzere e Chioggia.

L’intero pacchetto di interventi si sviluppa in 10 appalti articolati per categorie, essendo previsti lavori idraulici, edili, elettromeccanici e stradali.

L’avanzamento degli stessi è quindi diversificato, risultando alcune lavorazioni prioritarie rispetto ad altre.

Anche l’attività di acquisizione delle aree finalizzate alla realizzazione degli interventi è in avanzata fase di esecuzione e a buona parte degli “espropriati” è già stato erogato l’acconto pari all’80% dell’indennità.

Nel dettaglio la situazione risulta la seguente.

Per quanto riguarda il cavo Maestro del Bacino Superiore si tratta di 2 interventi di manutenzione straordinaria di un canale realizzato più di un secolo fa che necessità di una ricalibratura con ripristino e presidio delle scarpate in modo sia opportunamente fronteggiata la crescente domanda irrigua di zone sempre più vaste dell’area dell’Alto Polesine.

A distanza di 100 anni dalla costruzione le opere richiedono con evidenza un adeguamento per conservare l’efficienza e per conformarle alle nuove esigenze riscontrate.

Il Cavo Maestro attraversa infatti terreni di diversa natura ed in corrispondenza degli strati sabbiosi o torbosi l’alveo si restringe e si ostruisce ulteriormente a causa di numerosi franamenti delle sponde. Lo stesso canale è soggetto per tutto l’anno ad un intenso esercizio: durante i mesi da ottobre a marzo è sottoposto alle piene autunnali e primaverili, da maggio a settembre è in permanente massimo livello per esigenze irrigue. In tali condizioni d’esercizio le sponde vengono pesantemente sollecitate dal carico e scarico delle escursioni d’acqua. A ciò si aggiunge la devastante attività di dissesto e pericolo per la sicurezza provocato da diverse specie di animali, quali nutrie o gamberi.

I numerosissimi affluenti apportano abbondanti depositi di terreni provenienti dal dilavamento superficiale originato dalle piogge e dall’irrigazione, largamente praticata. L’alveo originale risulta pertanto ostruito e bisognoso di completo espurgo, le sponde necessitano di ampio ripristino e rinforzo con adeguati presidi, i manufatti, pure essi sollecitati dall’intenso esercizio e ormai vecchi di oltre 100 anni abbisognano di radicali ripristini e di adeguamento alle attuali esigenze dei carichi stradali.

Il primo progetto riguarda il completamento della sistemazione del Cavo Maestro per un tratto di circa 5.330 metri tra il ponte Dosso Ramina in comune di Ceneselli e il ponte Cavallazzo in comune di Salara, che risulta intermedio a tratti sui quali il Consorzio è già intervenuto nel recente passato.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–        il risezionamento del canale nel tratto suindicato;

–        la realizzazione di presidi di sponda a monte e valle dei manufatti per dare maggiore stabilità alle scarpate;

–        la costruzione di chiaviche in sostituzione delle esistenti in corrispondenza degli affluenti principali;

–        il rialzo arginale del tratto più a monte per assicurare la sicurezza idraulica del territorio;

–        il ripristino della continuità arginale del canale tramite l’inserimento di tubazioni in PVC in corrispondenza dell’immissione degli scoli;

–        il ripristino dei manufatti esistenti nel succitato tratto di canale nel rispetto dell’attuale configurazione architettonica con interventi di riparazione delle murature ammalorate (ponti: “Dosso Ramina”, “Magherino”, “Croce”, “S.P.n.1”, “Veratica”, “Cavallazzo”);

–        la sistemazione ed il consolidamento di tratti di piste di servizio poste in sommità arginale per una lunghezza complessiva di circa 2 km.

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “lavori idraulici”, in corso di ultimazione (foto 1), e il secondo è relativo ai “lavori edili e stradali” e verrà avviato successivamente per dare sistemazione e funzionalità al tronco interessato dai prioritari lavori idraulici.

 

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Il secondo progetto sul Cavo Maestro del Bacino Superiore riguarda la sistemazione del tratto più a monte per un’estesa di circa 13 km compreso tra il sostegno Dondazzi in Comune di Melara e il ponte sostegno Canova in Comune di Castelnovo Bariano. La tipologia degli interventi è analoga a quella del progetto precedente.

Nei tratti ove non è possibile il transito sulle sommità arginali è prevista la formazione di una banchina per l’accesso dei mezzi di manutenzione, mentre in altri tratti è prevista la formazione muri di sostegno.

Il volume complessivo di scavo ammonta a circa 200.000 mc dei quali parte viene reimpiegato nei lavori, parte viene steso sui terreni prospicienti.

Sono inoltre previste le seguenti opere:

–    interventi di ripristino di 24 ponti;

–    costruzione di manufatti di raccordo ai ponti e sistemazione della canaletta irrigua Cavallotti-Arginino.

–    demolizione e ricostruzione di chiaviche di sbocco, chiavichette e tombini secondari;

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “Movimenti terra, presidi, opere stradali”, la cui esecuzione è iniziata nelle scorse settimane con 2 cantieri a Castelnovo Bariano lungo via Canova SP 52 (foto 2) e via Argine Valle (foto 3), e il secondo relativo ai “Manufatti ed opere di carpenteria metallica” che verrà avviato a breve.

 

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Per quanto riguarda il canale Ceresolo il progetto prevede la sistemazione del tratto di monte del canale Ceresolo per un’estesa di circa 14 km tra le località Badia Polesine e Lusia oltre al completamento dell’opera di bacinizzazione del canale stesso mediante la sistemazione dei numerosi manufatti esistenti e l’installazione di paratoie metalliche in grado di regolare in modo ottimale il deflusso delle acque verso il mare sfruttando al massimo la risorsa idrica derivata dall’Adige.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale (dalla progressiva 0 alla 13.674 m);

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo,

–   la costruzione di manufatti di scarico dei canali affluenti del Ceresolo con inserimento di elettropompe di emergenza;

–   la fornitura e posa in opera di paratoie metalliche da installare in parte su sostegni già esistenti ed in parte su nuovi manufatti;

–   la sistemazione dei numerosi ponti e sostegni esistenti lungo il canale e la realizzazione di piste di servizio per la manutenzione del corso d’acqua;

–   il ripristino degli accessi ai fondi e della continuità arginale del canale;

Il progetto prevede l’esecuzione di 4 appalti relativi a lavori “idraulici”, “ edili”, “ stradali” ed “elettromeccanici”.

Sono già state effettuate le gare relative ai lavori idraulici e a quelli edili.

Il progetto relativo all’ex Alveo Adigetto prevede il ripristino a scopo irriguo dell’alveo, attualmente in disuso e privo dell’arginatura in destra idraulica, per un tratto di circa 5 km,. In particolare gli interventi previsti in questo appalto riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale;

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo;

–   la costruzione di derivazioni irrigue;

–   il ripristino degli accessi ai fondi;

–   fornitura e posa in opera di apparecchiature elettromeccaniche (motopompe, tubazioni, valvole e paratoie).

I lavori, già appaltati, sono in fase di avvio.

Infine l’intervento nel bacino San Pietro di Cavarzere prevede la fase finale della sistemazione a scopo di miglioramento del sistema di distribuzione irrigua del bacino San Pietro mediante la ricalibratura e presidio delle sponde del canale Valgrande Padovani per un estesa di circa 5 km.

Il progetto prevede l’esecuzione delle seguenti tipologie di lavori:

–       il risezionamento del canale Valgrande Padovani;

–       la realizzazione di presidi di sponda con pietrame;

–       la realizzazione di un sifone a cavaliere d’argine.

I lavori sono già in fase di ultimazione, essendo iniziati nel marzo del 2013, consentendo così di completare un sistema irriguo integrato nel bacino. (foto 4 e 5)

 

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