agricoltura

Siccità | la situazione di Adige e Po

Le portate dell’Adige, a Boara Pisani, sono sui 70 mc/s, il livello idrometrico invece è pari a -3,83 m (ore 9:30). È importante ricordare che sotto ai -3,50 metri la barriera anti intrusione del cuneo salino va in crisi.
La portata del Po, a Pontelagoscuro, è invece di 474,4 mc/s, con un livello idrometrico pari a -6,40 m (ore 10:00). Anche per il Po i livelli sono preoccupanti.
 
Questo ha comportato la chiusura di tutte le derivazioni nel tratto compromesso dal sale, che ha risalito la corrente dei fiumi per circa 10 km. E’ una situazione che perdura ormai da aprile e solo una portata d’acqua importante può lavare via il sale che finora ha risalito il fiume, con le relative conseguenze per l’agricoltura e gli impianti idropotabili.
Per fare un paragone, lo scorso luglio la portata media del fiume era intorno ai 600 metri cubi al secondo.

SICCITA’. DICHIARATO LO STATO DI CRISI IN VENETO

Nonostante le precipitazioni di questi giorni persiste una grave carenza di disponibilità idrica in Veneto. A causa delle anomale condizioni meteoriche, con un’ordinanza del presidente della Regione è stato perciò dichiarato lo stato di crisi idrica su tutto il territorio regionale, che avrà validità da oggi al 15 maggio 2017, con riserva di modifica dei contenuti in relazione all’andamento meteorologico.

Viene anzitutto stabilito che non potranno essere superati determinati valori delle portate derivate o subderivate dal fiume Adige, nel cui bacino si registra la situazione più critica. In particolare per quanto riguarda il Consorzio di Bonifica Veronese, il valore è di 28 metri cubi/secondo complessivi, con una riduzione per singola derivazione di almeno il 40% rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione; per il Consorzio di secondo grado L.E.B. il valore da non superare è di 14 mc/s complessivi. (altro…)

#LEBisgreen – Giornata dell’irrigazione 2017

Il canale L.E.B. può diventare una grande opportunità per l’agricoltura del Veneto centrale e le sue coltivazioni di pregio, in quanto arteria irrigua per eccellenza di un’area che si estende su 82 mila ettari, che oggi si trova ad affrontare la problematica dell’inquinamento da pfas nelle falde sotterranee.

Il Consorzio di bonifica di II grado L.E.B., in data 15 marzo, metterà in luce i benefici di questa opera irrigua nel corso della Giornata dell’irrigazione veneta 2017.

L’evento è realizzato in collaborazione con Anbi Veneto e i tre consorzi di bonifica Alta Pianura, Adige Euganeo e Bacchiglione.

Il programma prevede alle ore 9.30 un convegno dal titolo “#LEB is green”, che si terrà presso la sala Bressan della sede Coldiretti di Cologna Veneta, in via Serenissima/Strada provinciale, 7.

La conferenza terminerà con l’apertura delle paratoie del canale L.E.B., alle ore 12.30, in via Tiro a segno 7, dando il via ufficiale alla stagione irrigua 2017.  

La locadina dell’evento

Il programma della giornata

PROGRAMMA

9.30

Introduzione
Luciano Zampicini
Presidente Consorzio LEB

Manuel Scalzotto
Sindaco di Cologna Veneta

Giuseppe Romano
Presidente ANBI Veneto

Matteo Dani
Consorzio LEB

Alessandro Manzardo
Università di Padova

Giuseppe Pan
Assessore all’Agricoltura Regione del Veneto

Francesco Vincenzi
Presidente ANBI

12.30

Apertura delle paratoie del canale LEB

A SCUOLA DI TERRITORIO

É stato firmato ieri al FLORMART, storica fiera dedicata al florovivaismo in scena a PadovaFiere, un protocollo d’intesa tra ANBI Veneto e la rete delle scuole agrarie e forestali del Triveneto.

Gli obiettivi dono quelli di promuovere negli Istituti agrari l’educazione alla tutela del paesaggio, della biodiversità, dell’uso corretto del suolo e delle risorse irrigue. Si stimolerà la conoscenza del territorio del Veneto, le sue fragilità e il fondamentale ruolo rivestito dell’agricoltura. Si elaboreranno quindi per gli studenti metodologie di apprendimento attivo con utilizzo di attività laboratoriali, attività di alternanza scuola-lavoro e sperimentazione diretta di processi ecologici.

Queste attività porteranno a realizzare progetti sperimentali di ricerca-azione che potranno essere utilizzati come modello di educazione all’uso corretto del territorio da parte di altre strutture educative e formative regionali e nazionali.

Giuseppe Romano, Presidente Anbi Veneto: “In occasione dell’Expo, l’Associazione nazionale bonifiche ed irrigazioni (ANBI), ha presentato lo slogan “La terra nutre, l’uomo la divora” che in poche parole esprime la drammatica situazione del nostro territorio, sempre più cementificato, antropizzato e sottoposto anche alla notevole pressione del mutamento climatico e ai sempre più eccezionali eventi metereologici.” (altro…)

ANBI VENETO – MAIS, COLTURA IDROESIGENTE O SIMBOLO DI IDENTITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE

La coltura del mais in Veneto è un simbolo che da sempre ne caratterizza l’identità culturale legata alle sue tradizioni. Nel tempo il mais ha contribuito ad alimentare le filiere più importanti della nostra Regione come quella zootecnica da carne e da latte, oltre a concorrere alla produzione di farina necessaria alla produzione dell’alimento simbolo della cucina veneta: la polenta.  Se consideriamo il Veneto, la superficie coltivata a mais da granella risulta essere pari a circa 234.000 ettari, ovvero circa il 30% della SAU (Superficie Agricola Utilizzata) con Padova che si conferma la prima provincia per investimenti, seguita da Rovigo e Venezia. Il mais, pur rappresentando ancor oggi una grande risorsa economica per il nostro paese, viene considerata una coltura a forte consumo di acqua, cosiddetta idroesigente, e si trova al centro del dibattito internazionale sullo spreco di acqua da parte dell’agricoltura, dimenticandosi completamente che il mais, in Italia, alimenta filiere agroalimentari di pregio che vanno dai formaggi ai salumi, alle carni delle razze italiane. Inoltre, nell’ultimo decennio, il mais è stato sotto i riflettori per le battaglie sugli organismi geneticamente modificati.

Questo il tema che ha trattato ANBI Veneto (Unione Regionale Consorzi Gestione e Tutela del Territorio e Acque Irrigue) nel corso di un incontro/dibattito presso la grande manifestazione universale EXPO MILANO 2015,  lunedì 19 ottobre al Roof Garden di AgriEXPO, Palazzo Italia.

Giuseppe Romano, Presidente ANBI Veneto: “Quindi, se vogliamo mantenere il legame fra le grandi produzioni agricole di base come il mais e i prodotti pregiati dell’alimentare italiano dobbiamo rovesciare questo paradigma a favore di un agricoltura che non consuma l’acqua ma la utilizza, la restituisce all’ambiente ricaricando le falde, la migliora qualitativamente e contribuisce a mantenere il paesaggio agrario e rurale che caratterizza il nostro territorio. Inoltre i nostri Consorzi stanno lavorando per rendere sempre più sostenibile l’utilizzo della risorsa idrica, attraverso investimenti nel migliorare la distribuzione e i tecnologie avanzate come la piattaforma di IRRIFRAME, che attraverso un consiglio irriguo informatizzato all’agricoltore permette di risparmiare circa il 25/30 % della acqua irrigua”

“Se l’agricoltura italiana – conclude Romano – fosse chiamata ad abbandonare o comunque a ridurre la presenza delle colture più idroesigenti, quindi anche il mais, al fine di preservare la risorsa idrica come indicato anche dalla Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60, la filiera agroalimentare zootecnica subirebbe gravissimi danni economici spingendo gli operatori del mercato ad avviare un pericoloso processo di delocalizzazione che riguarderebbe in un primo tempo l’approvvigionamento delle materie prime per alimentare gli allevamenti zootecnici da paesi esteri e in secondo tempo, analogamente a quanto avvenuto in altri ambiti produttivi, il trasferimento delle fasi di lavorazione e trasformazione nei Paesi di produzione delle stesse materie prime.”

Il legame fra le grandi produzioni agricole di base come il mais e i “gioielli” dell’alimentare italiano è molto forte e di tipo funzionale all’esistenza e al mantenimento del modello di sistema agroalimentare italiano.

Le due componenti non sono dunque antitetiche, anzi complementari. “Ciò porta a concludere che anziché essere allentata l’attenzione, come per il mais, essa debba essere rafforzata per fare in modo di assicurare al resto della filiera agrozootecnica ciò che le permette di funzionare e di produrre ricchezza.”

 

IRRIGAZIONE INDISPENSABILE PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURA VENETA

Piogge intense fino a maggio, alternate da un brusco aumento delle temperature che ci stanno accompagnando in quest’estate torrida, hanno messo in luce le difficoltà irrigue delle aziende agricole nelle aree dove l’irrigazione di soccorso viene meno per mancanza d’acqua e di una più efficiente strutturazione, oltre che nelle zone dove non si è mai irrigato.
I Consorzi di bonifica del Veneto distribuiscono, ogni anno, circa 5 miliardi di metri cubi di acqua utile all’irrigazione di 600 mila ettari di campagne, di cui 200 mila strutturati e 400 mila di soccorso. Tutto ciò è possibile grazie ad un’efficace e quotidiana gestione di una rete di canali ad uso esclusivamente irriguo da 8.425 km, oltre a circa 10.000 km di rete promiscua (scolo e irrigazione). (altro…)