contratti di fiume

“I contratti di fiume in Italia – dall’emergenza alla gestione condivisa”

La  gestione pattizia dei beni collettivi e l’adozione di strumenti come i contratti di fiume (CdF) rappresentano oggi in Italia, una concreta alternativa al perdurare del rischio ed all’apparentemente “inevitabile” e progressivo degrado del territorio e dell’ambiente. Rappresentano una spinta dal basso pacifica e democratica, una ri-assunzione di responsabilità collettiva, una forma di democrazia diretta. Il successo dei contratti di fiume risiede, a mio parere, nel fatto che dalle piccole comunità locali fino al Governo Nazionale, si sta ormai facendo strada la consapevolezza che per trovare nuovi modelli di gestione servono nuovi strumenti governance. La gestione dell’emergenza, certamente aggravata dai cambiamenti climatici, è necessaria per tutelare vite e beni esposti al rischio, come i drammatici eventi che hanno colpito l’Italia in questi giorni dimostrano, ma altrettanto importante è la parallela costruzione di percorsi di prevenzione, di cambiamento reale, che ci consentano di ridurre e progressivamente uscire proprio da quel rischio. Una rinascita potrà avvenire solo se saremo in grado di ricercare nuovi valori collettivi, reagendo a quella sorta di “blackout della ragione”, verificatosi in poco meno di un secolo, all’interno della nostra società. Non è sufficiente costruire nuovi depuratori efficienti in una città, se le aree residenziali ed i distretti industriali a monte dello stesso fiume continuano a sverzare grandi quantità di inquinanti, se l’agricoltura non riduce l’uso di fertilizzanti chimici, se non si da il giusto valore alla continuità degli ecosistemi ed al loro ruolo depurativo naturale. (altro…)

IX TAVOLO NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME

Stato, Regioni, Comuni, enti territoriali, Consorzi di bonifica, ma anche società civile e privati, insieme per raggiungere obiettivi di sistema per la sicurezza del nostro Paese: è questo il messaggio lanciato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio nel corso dei recenti Stati Generali contro il Dissesto Idrogeologico; un messaggio che ben si sposa con il significato, che assumono i Contratti di Fiume anche per il nostro territorio come strumento di pianificazione partecipata, un’innovativa opportunità “dal basso”  per rispondere al crescente dissesto idrogeologico ed alla precarietà in un territorio reso drammaticamente vulnerabile dalla eccessiva cementificazione.

A tal proposito, ci si tornerà ad incontrare dopo un anno di esperienza e di crescita esponenziale in occasione del

IX TAVOLO NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME

che vedrà nella giornata di MARTEDì 18 NOVEMBRE, ore 14.30, presso l’Aula Tafuri, Palazzo Badoer, Scuola di Dottorato – Università IUAV di Venezia, la premiazione delle esperienze più significative dello scorso anno e

nella giornata di MERCOLEDÌ  19 NOVEMBRE, dalle 9.00,  presso la sala centro congressi dell’HOTEL LAGUNA PALACE, A VENEZIA MESTRE(viale Ancona, 2) il convegno sul tema “Un patto per i nostri fiumi:dalla politica dell’emergenza alla prevenzione”

presenti, tra gli altri, i rappresentanti dei Ministeri “Ambiente”, “Politiche Agricole Alimentari e Forestali”, “Sviluppo Economico” e della Struttura di Missione  #italiasicura presso la Presidenza del Consiglio, di cui ci sarà il capostruttura, Erasmo D’Angelis; è confermata anche la partecipazione di Chiara Braga, Responsabile Ambiente del Partito Democratico.

DALL’EMERGENZA ALLA PREVENZIONE

Lavorare in sinergia quando gli obiettivi sono unitari. Questo il messaggio ampiamente condiviso dalle Regioni, Consorzi di bonifica, Sindaci, Regioni, Stato, articolazioni della Repubblica, ma anche società civile e privati nel corso dei recenti lavori sugli Stati generali contro il dissesto idrogeologico, andati in scena martedì a Roma. Giuseppe Romano, Presidente Unione Veneta Bonifiche: “Un messaggio che ben si sposa con il significato che assumono i Contratti di Fiume per il nostro territorio, in quanto strumento di pianificazione partecipata del territorio, costituenti un’occasione di innovazione “dal basso”  per rispondere al preoccupante diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà in un territorio reso drammaticamente vulnerabile dalla crescente cementificazione.” (altro…)

IX TAVOLO NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME

“Un patto per i nostri fiumi:

dalla politica dell’emergenza alla prevenzione”

VENEZIA

18/19 novembre 2014

 

La presente è per informare che, nei giorni 18 e 19 Novembre p.v., Venezia sarà sede del IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (CdF).

I Contratti di Fiume (anche Contratti di Lago, Falda, Foce, Costa, Paesaggio Fluviale), che sono uno strumento di pianificazione partecipata del territorio, costituiscono un’occasione di innovazione “dal basso”  per rispondere al preoccupante diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà in un territorio reso drammaticamente vulnerabile dalla crescente cementificazione.

La Comunità dei contratti di fiume torna così ad incontrarsi dopo un anno di crescita esponenziale sia in termini di numero che di  ampiezza evolutiva e di complessità dei processi.

La giornata del 18 novembre, che si terrà nella sede universitaria IUAV, sarà dedicata alla presentazione, nonchè alla premiazione delle esperienze e delle ricerche più significative per il 2014.

Il giorno dopo, all’hotel Laguna Palace di Mestre, i responsabili dei Contratti di Fiume presenteranno i risultati raggiunti e le attività sul territorio in un confronto con Regioni, rappresentanti dei Ministeri (Ambiente; Politiche Agricole Alimentari e Forestali; Sviluppo Economico), Unità di Missione  «Italia sicura» presso la Presidenza del Consiglio.

CONTRATTI DI FIUME 18-19 NOVEMBRE 2014

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IL PROGRAMMA DEL 18 NOVEMBRE

IL PROGRAMMA DEL 19 NOVEMBRE

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 ATTENZIONE!!

Per i poster riguardanti le vostre esperienze, ci si deve attenere alla misura di 100 h x 70 b.

IL CONTRATTO DI FIUME – IX TAVOLO NAZIONALE

Dopo Umbertide, Rimini, Arezzo, Roma, Milano,Torino, Bologna e Firenze il IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume (cdF) vede la Regione Veneto e Venezia come città ospitante per il 2014. Il IX Tavolo arriva dopo un anno di crescita esponenziale per i Contratti di Fiume, sia in termini di numero che di ampiezza evolutiva e di complessità dei processi. Nel contesto nazionale i Contratti di Fiume, anche sottoforma di Contratti di Lago, Falda, Foce, Costa, Paesaggio Fluviale, sembrano sempre più manifestarsi come una risposta dal basso al continuo diffondersi del dissesto idrogeologico e della precarietà di un territorio reso sempre più drammaticamente vulnerabile dall’eccessiva antropizzazione e dalla carenza di manutenzione del territorio. I Contratti di Fiume intendono, innanzi tutto, contribuire a superare la logica dell’emergenza mettendo in campo una politica integrata e pattizia che coinvolga tutti i soggetti interessati, verso una prevenzione attiva ed in grado di produrre indubitabili conseguenze positive anche sul piano economico. L’esperienza italiana sta dimostrando come attraverso i Contratti di fiume sia possibile far governance delle acque e dei suoli in modo partecipato e sussidiario, contribuendo all’attuazione della direttiva 2000/60 (che prefigura politiche sistemiche di riqualificazione delle acque superficiali e sotterranee) e della direttiva 2007/60 (relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni), che indicano come irrinunciabile la qualità partecipativa dei processi da avviare per raggiungere in modo efficace gli obiettivi di tutela dei territori fluviali. Grandi passi in avanti si sono fatti anche sul piano istituzionale e del riconoscimento di questo strumento sia a livello nazionale che regionale. L’emendamento approvato a settembre, dalla Commissione Ambiente della Camera, per l’inserimento dei CdF nel collegato ambientale (d.lgs. n. 152/2006 T.U. ambiente) alla legge di stabilità, le 7 Regioni che hanno aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume e le altre 5 in corso di adesione ne sono prova. Nel corso del 2014 Il Tavolo Nazionale dei CdF ha inteso fornire un sempre maggiore supporto ai processi in atto, attraverso la creazione di quattro gruppi di lavoro tematici: Riconoscimento dei CdF a scala nazionale e regionale, definizione di criteri di
qualità; sostegno ai Contratti di Fiume (risorse ed opportunità); Strategie di attuazione dei CdF; Informazione, Promozione, Disseminazione ed internazionalizzazione dei Contratti di Fiume. Nel dare il benvenuto a Venezia alla comunità dei Contratti di Fiume, auspichiamo che attraverso i contributi che verranno presentati al Premio, le presentazioni ed i momenti di dibattito che si alterneranno in queste due giornate, si possano avere ulteriori importanti confronti ed avanzamenti.

UNA PARTECIPAZIONE DAL BASSO PER LA GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA

“Il Contratto di Fiume rappresenta, a tutti gli effetti, un “patto territoriale volontario”, che deve partire dal basso, attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti che vivono in un’area geografica, ben definita e ricercano gli stessi obiettivi di tutela, riqualificazione e sostenibilità del territorio e della risorsa idrica”. Questo il messaggio lanciato da Giuseppe Romano, Presidente di Unione Veneta Bonifiche.

Questa esperienza innovativa, che vede i Consorzi di bonifica in prima fila, forti del loro stretto rapporto con il territorio, rappresentano il riferimento più vicino ai cittadini e alle imprese, in materia di gestione della risorsa idrica. Per questo, intendono diventare attori principali all’interno di questo nuovo percorso di concertazione a livello locale.

Al fine di affrontare e risolvere problematiche non solo di tipo idraulico ma anche paesaggistico-ambientale, si è rafforzata negli anni sempre di più la collaborazione tra Enti locali e Consorzi; lo dimostrano le centinaia di accordi stipulati che hanno portato, nel 2012, al protocollo d’intesa con A.N.C.I.. Pertanto Enti locali e Consorzi si candidano a diventare, insieme, attori principali per la gestione di un territorio e fornire, sinergicamente, linfa vitale a questo nuovo patto territoriale.

Andrea Crestani, direttore UVB: “Il Contratto di Fiume, declinato nelle sue specificità “Foce”, “Falda” e “Lago”, ha l’obiettivo di diventare uno strumento partecipato dal basso alla salvaguardia e alla corretta gestione della risorsa idrica, dell’acqua e dell’ambiente e delle attività economiche e sociali ad esse connesse.

In questo modo, la comunità è chiamata a elaborare una visione 

e  sociali ad esse connesse.In questo modo  la comunità è chiamata a elaborare una visione condivisa facendo emergere i conflitti, gli interessi, ma anche le vocazioni territoriali e le capacità di “fare sistema”, promuovendo il dialogo tra i soggetti a vario titolo portatori di interesse e l’integrazione dei diversi strumenti di programmazione, di pianificazione territoriale e di tutela ambientale. Quattro le esperienze venete: il Contratto di Foce presentato dal Consorzio di bonifica Delta del Po, il Contratto di Falda del Consorzio Brenta, il Contratto di Fiume sul Marzenego dal Consorzio Acque Risorgive e il caso studio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo nel suo comprensorio. Ecco quindi che le esperienze dei Contratti di Fiume, che i Consorzi di bonifica si apprestano a realizzare, se opportunamente coordinate da una regia regionale per la quale UVB ha già richiesto l’istituzione di uno specifico Tavolo, potrebbero contribuire ad avviare una nuova fase di concertazione a supporto della pianificazione territoriale. “Il Contratto di Fiume –conclude Romano-, che si deve integrare ed essere coerente con i diversi livelli di pianificazione, in un processo verticale che parte della Regione, che passa dall’Autorità di bacino fino ad arrivare all’Ente locale, ai portatori di interesse e quindi ai cittadini, non deve essere un’ulteriore aggravio normativo-procedurale ma deve porsi come uno strumento operativo a supporto della pianificazione e non un mero esercizio di concertazione”.