irrigazione

“ACQUA & AMBIENTE: L’IRRIGAZIONE CHE GENERA IL PAESAGGIO”

QUANTO VALE ECONOMICAMENTE IL PAESAGGIO

PER GLI ITALIANI?

 A questa domanda risponde, per la prima volta, una

 RICERCA – CHOICE EXPERIMENT I.N.E.A.

(Istituto Nazionale Economia Agraria)

 commissionata dal Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali e che sarà presentata

 

GIOVEDI’ 11 SETTEMBRE p.v. ALLE ORE 10.00

 in apertura della

TAVOLA ROTONDA

“ACQUA & AMBIENTE:

L’IRRIGAZIONE CHE GENERA IL PAESAGGIO”

 che si terrà, nell’ambito di “Flormart” nella

 SALA 8A PADIGLIONE 8 DI PADOVAFIERE

(via Tommaseo, 59 a Padova)

A presentarla

 STEFANIA LUZZI CONTI, Economista I.N.E.A.

MARIANNA FERRIGNO, Ricercatrice Ingegnere Ambientale I.N.E.A.

Interverranno:

ANNA MARIA MARTUCCELLI, Direttore A.N.B.I.

ULDERICO BERNARDI, Docente Università di Venezia e scrittore

GIANLUCA CARRARO, Presidente Federazione Dottori Agronomi e Forestali Veneto

ERICA BOSCHIERO, Cantautrice

GIUSEPPE ROMANO, Presidente Unione Veneta Bonifiche

ANDREA CRESTANI, Direttore Unione Veneta Bonifiche

 

POTENZIARE L’IRRIGAZIONE PER RILANCIARE L’ECONOMIA DEL PAESE

“300 milioni in 7 anni, derivanti dal Piano Organizzativo Nazionale per le infrastrutture irrigue, sono troppo pochi per garantire un’irrigazione di qualità, in quanto sufficiente a finanziare solo pochi interventi in Veneto, peraltro già individuati dal precedente Piano Irriguo Nazionale. Dobbiamo ricordarci che le acque irrigue costituiscono una priorità strategica per il rilancio della nostra economia.”

Questo, quanto  dichiara il Presidente di Unione Veneta Bonifiche, Giuseppe Romano, a margine della Conferenza Nazionale Irrigua a Roma.

“Il 70% della produzione agricola italiana è irrigua. L’acqua, fornita dai Consorzi di bonifica all’agricoltura, è un elemento dominante del made in Italy ed il comparto agroalimentare ha segnato, nel 2013, un +4,1% con un giro di affari di oltre 33 miliardi. Sono numeri, da cui deve partire una riflessione.”
Secondo Romano, investire in irrigazione significa garantire un’agricoltura competitiva e conservare una notevole risorsa ambientale, costituita anche dai benefici effetti arrecati soprattutto per la “ricarica” delle falde ed alla produzione di energia idroelettrica.
“Alla luce dell’esclusione dei Consorzi di bonifica dal Piano di Sviluppo Rurale adottato gli scorsi giorni, abbiamo chiesto alla Regione del Veneto di integrarvi prossimamente le nostre proposte, al fine di realizzare specifici piani irrigui d’area per l’ammodernamento e l’ampliamento delle reti irrigue nelle zone strutturate, nonchè risolvere i problemi di approvvigionamento nelle aree, dove l’irrigazione è solo di soccorso. Confidiamo inoltre in un’integrazione finanziaria attraverso le risorse provenienti dal Fondo di Coesione Nazionale.”

 

 

DOMANI, A ROMA, INIZIA LA CONFERENZA NAZIONALE ACQUE IRRIGUE

PER LA CRESCITA E IL LAVORO:

A CONFRONTO POLITICI, ESPERTI ED ACCADEMICI

 Inizierà, alle ore 15.00 di Martedì 15 Luglio prossimo, la Conferenza Nazionale Acque Irrigue per la crescita ed il lavoro, organizzata a Roma (Centro Congressi Hotel Parco dei Principi) dall’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) in vista dell’EXPO 2015, dove l’uso dell’acqua in agricoltura sarà uno dei temi centrali.

I lavori saranno aperti dagli interventi di Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I.; mons. Mario Toso, Segretario Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; Erasmo D’Angelis, capostruttura Unità di Missione contro il Rischio Idrogeologico.

La prima sessione (“Risorse idriche disponibili e fabbisogni irrigui) conterà sui contributi di Riccardo Valentini, docente Università della Tuscia; Francesco Puma, Segretario Generale Autorità di Bacino Fiume Po; Simone Severini, docente Università della Tuscia.

La seconda sessione (“Istituzioni”) vedrà, invece, relatori: Cesare Mirabelli, Presidente Emerito Corte Costituzionale; Paola Grossi, Coldiretti; Antonio Ragonesi, A.N.C.I.

La prima giornata di lavori si concluderà con la sessione “Innovazioni ed informazione”, di cui saranno protagonisti: Paolo Mannini, Direttore Generale Canale Emiliano Romagnolo; Enrico Marone, docente Università Firenze.

Il giorno dopo, Mercoledì 16 Luglio, i lavori alle ore 9.30 saranno aperti da Gian Vito Graziano, Presidente Consiglio Nazionale Geologi.

Seguirà la sessione sul tema “Direttiva Europea: Piani di Gestione e costo dell’acqua”, su cui si confonteranno: Antonio Massarutto, docente Università Udine; Vera Corbelli, Segretario Generale Autorità di Bacino Fiumi Liri, Garigliano, Volturno; Giorgio Zampetti, Legambiente; Anna Maria Martuccelli, Direttore Generale A.N.B.I..

L’ultimo panel interesserà il tema “Infrastrutture irrigue: investimenti”; ne parleranno: Nicola Lamaddalena, Ciheam-IAMB; Fabrizio De Filippis, Docente Università Roma Tre; Marco Arcieri, Segretario Generale ITAL-ICID; Pellegrino Solimene, Registro Italiano Dighe.

Le conclusioni, al termine della mattinata, saranno affidate al Presidente A.N.B.I., Massimo Gargano.

Ai lavori interverranno anche

 MAURIZIO MARTINA

Ministro Politiche Agricole Alimentari Forestali

 Giovanni Legnini, Sottosegretario Ministero Economia e Finanze; Barbara Degani, Sottosegretario Ministero Ambiente; Giuseppe Castiglione, Sottosegretario Mi.P.A.A.F.; Giuseppe Marinello, Presidente Commissione Ambiente Senato; Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente Camera; Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti; Mario Guidi, Presidente Confagricoltura; Dino Scanavino, Presidente C.I.A.; Paolo De Castro, Europarlamentare.

Nel pomeriggio di Martedì 16 Luglio, si terrà anche l’Assemblea elettiva A.N.B.I. .

 

IL FUTURO DEL SISTEMA IRRIGUO SARA’ PROTAGONISTA DEL CONGRESSO ANBI

VERSO L’EXPO

 ACQUA PER IRRIGAZIONE: – 25% GRAZIE AD IRRIFRAME

Il 48% della superficie irrigabile, gestita dai Consorzi di bonifica in Italia, è oggi servita dal “sistema esperto” Irriframe, voluto dall’ANBI  per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura; ciò significa che su circa 1.600.000 ettari è possibile risparmiare fino al 25% del fabbisogno idrico. Le regioni interessate sono Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio Abruzzo, Puglia, Basilicata e Calabria.

E’ quanto emerge dai riscontri resi noti dall’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.). (altro…)

INIZIATA COL CALDO L’IRRIGAZIONE

Con l’arrivo del caldo aumentano di giorno in giorno le richieste che pervengono al Consorzio per l’irrigazione dei terreni.
Gli impianti pluvirrigui sono già in funzione al 70% della loro potenzialità mentre nelle zone irrigate a scorrimento la percentuale è più bassa, ma c’è da aspettarsi a breve un netto incremento dopo lo sfalcio dei prati, che è attualmente in corso.
Quest’anno si ha la fortuna di avviare la stagione irrigua con buone premesse, nel senso che il fiume Brenta ha ancora portate abbondanti, il lago del Corlo è pieno e le falde sono ancora ricche; ma questa rosea situazione non è detto che possa cambiare a seconda dell’andamento climatico.
L’irrigazione delle nostre campagne è possibile grazie al fiume Brenta ed al capillare sistema di canali di cui è fonte; impianti e manufatti basati sulle strutture idrauliche realizzate ai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, oggi in gestione al Consorzio di bonifica Brenta, in un’area compresa tra la fascia pedemontana e il Bacchiglione, tra Astico e Muson dei Sassi. Sono coinvolti 54 Comuni, da Bassano del Grappa alle porte di Padova. (altro…)

30 milioni per 5 progetti di sistemazione idraulica irrigua nel Polesine

Sta avanzando a ritmo serrato la realizzazione dei lavori del Consorzio di bonifica Adige Po finanziati con il Piano Irriguo Nazionale.

Il Consorzio è destinatario di finanziamenti statali su 5 progetti di sistemazione idraulico-irrigua per un importo complessivo di 29,4 milioni di euro.

I lavori vanno ad interessare la sistemazione del Cavo Maestro del Bacino Superiore con 2 progetti rispettivamente di 2 e di 12 milioni di euro nei comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Salara, il rinforzo delle arginature del Ceresolo per la formazione di un serbatoio irriguo per un importo di 10,4 milioni di euro nei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia, Rovigo, il ripristino dell’ex alveo abbandonato del canale Adigetto per la creazione di un serbatoio irriguo per 3,8 milioni di euro nei comuni di Adria, Loreo e Cavarzere ed infine il completamento dei lavori per la costruzione di un sistema irriguo integrato nel bacino San Pietro per 1,2 milioni di euro nei comuni di Cavarzere e Chioggia.

L’intero pacchetto di interventi si sviluppa in 10 appalti articolati per categorie, essendo previsti lavori idraulici, edili, elettromeccanici e stradali.

L’avanzamento degli stessi è quindi diversificato, risultando alcune lavorazioni prioritarie rispetto ad altre.

Anche l’attività di acquisizione delle aree finalizzate alla realizzazione degli interventi è in avanzata fase di esecuzione e a buona parte degli “espropriati” è già stato erogato l’acconto pari all’80% dell’indennità.

Nel dettaglio la situazione risulta la seguente.

Per quanto riguarda il cavo Maestro del Bacino Superiore si tratta di 2 interventi di manutenzione straordinaria di un canale realizzato più di un secolo fa che necessità di una ricalibratura con ripristino e presidio delle scarpate in modo sia opportunamente fronteggiata la crescente domanda irrigua di zone sempre più vaste dell’area dell’Alto Polesine.

A distanza di 100 anni dalla costruzione le opere richiedono con evidenza un adeguamento per conservare l’efficienza e per conformarle alle nuove esigenze riscontrate.

Il Cavo Maestro attraversa infatti terreni di diversa natura ed in corrispondenza degli strati sabbiosi o torbosi l’alveo si restringe e si ostruisce ulteriormente a causa di numerosi franamenti delle sponde. Lo stesso canale è soggetto per tutto l’anno ad un intenso esercizio: durante i mesi da ottobre a marzo è sottoposto alle piene autunnali e primaverili, da maggio a settembre è in permanente massimo livello per esigenze irrigue. In tali condizioni d’esercizio le sponde vengono pesantemente sollecitate dal carico e scarico delle escursioni d’acqua. A ciò si aggiunge la devastante attività di dissesto e pericolo per la sicurezza provocato da diverse specie di animali, quali nutrie o gamberi.

I numerosissimi affluenti apportano abbondanti depositi di terreni provenienti dal dilavamento superficiale originato dalle piogge e dall’irrigazione, largamente praticata. L’alveo originale risulta pertanto ostruito e bisognoso di completo espurgo, le sponde necessitano di ampio ripristino e rinforzo con adeguati presidi, i manufatti, pure essi sollecitati dall’intenso esercizio e ormai vecchi di oltre 100 anni abbisognano di radicali ripristini e di adeguamento alle attuali esigenze dei carichi stradali.

Il primo progetto riguarda il completamento della sistemazione del Cavo Maestro per un tratto di circa 5.330 metri tra il ponte Dosso Ramina in comune di Ceneselli e il ponte Cavallazzo in comune di Salara, che risulta intermedio a tratti sui quali il Consorzio è già intervenuto nel recente passato.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–        il risezionamento del canale nel tratto suindicato;

–        la realizzazione di presidi di sponda a monte e valle dei manufatti per dare maggiore stabilità alle scarpate;

–        la costruzione di chiaviche in sostituzione delle esistenti in corrispondenza degli affluenti principali;

–        il rialzo arginale del tratto più a monte per assicurare la sicurezza idraulica del territorio;

–        il ripristino della continuità arginale del canale tramite l’inserimento di tubazioni in PVC in corrispondenza dell’immissione degli scoli;

–        il ripristino dei manufatti esistenti nel succitato tratto di canale nel rispetto dell’attuale configurazione architettonica con interventi di riparazione delle murature ammalorate (ponti: “Dosso Ramina”, “Magherino”, “Croce”, “S.P.n.1”, “Veratica”, “Cavallazzo”);

–        la sistemazione ed il consolidamento di tratti di piste di servizio poste in sommità arginale per una lunghezza complessiva di circa 2 km.

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “lavori idraulici”, in corso di ultimazione (foto 1), e il secondo è relativo ai “lavori edili e stradali” e verrà avviato successivamente per dare sistemazione e funzionalità al tronco interessato dai prioritari lavori idraulici.

 

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Il secondo progetto sul Cavo Maestro del Bacino Superiore riguarda la sistemazione del tratto più a monte per un’estesa di circa 13 km compreso tra il sostegno Dondazzi in Comune di Melara e il ponte sostegno Canova in Comune di Castelnovo Bariano. La tipologia degli interventi è analoga a quella del progetto precedente.

Nei tratti ove non è possibile il transito sulle sommità arginali è prevista la formazione di una banchina per l’accesso dei mezzi di manutenzione, mentre in altri tratti è prevista la formazione muri di sostegno.

Il volume complessivo di scavo ammonta a circa 200.000 mc dei quali parte viene reimpiegato nei lavori, parte viene steso sui terreni prospicienti.

Sono inoltre previste le seguenti opere:

–    interventi di ripristino di 24 ponti;

–    costruzione di manufatti di raccordo ai ponti e sistemazione della canaletta irrigua Cavallotti-Arginino.

–    demolizione e ricostruzione di chiaviche di sbocco, chiavichette e tombini secondari;

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “Movimenti terra, presidi, opere stradali”, la cui esecuzione è iniziata nelle scorse settimane con 2 cantieri a Castelnovo Bariano lungo via Canova SP 52 (foto 2) e via Argine Valle (foto 3), e il secondo relativo ai “Manufatti ed opere di carpenteria metallica” che verrà avviato a breve.

 

Foto2 320x240                Foto3 308x240

 

 

 

Per quanto riguarda il canale Ceresolo il progetto prevede la sistemazione del tratto di monte del canale Ceresolo per un’estesa di circa 14 km tra le località Badia Polesine e Lusia oltre al completamento dell’opera di bacinizzazione del canale stesso mediante la sistemazione dei numerosi manufatti esistenti e l’installazione di paratoie metalliche in grado di regolare in modo ottimale il deflusso delle acque verso il mare sfruttando al massimo la risorsa idrica derivata dall’Adige.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale (dalla progressiva 0 alla 13.674 m);

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo,

–   la costruzione di manufatti di scarico dei canali affluenti del Ceresolo con inserimento di elettropompe di emergenza;

–   la fornitura e posa in opera di paratoie metalliche da installare in parte su sostegni già esistenti ed in parte su nuovi manufatti;

–   la sistemazione dei numerosi ponti e sostegni esistenti lungo il canale e la realizzazione di piste di servizio per la manutenzione del corso d’acqua;

–   il ripristino degli accessi ai fondi e della continuità arginale del canale;

Il progetto prevede l’esecuzione di 4 appalti relativi a lavori “idraulici”, “ edili”, “ stradali” ed “elettromeccanici”.

Sono già state effettuate le gare relative ai lavori idraulici e a quelli edili.

Il progetto relativo all’ex Alveo Adigetto prevede il ripristino a scopo irriguo dell’alveo, attualmente in disuso e privo dell’arginatura in destra idraulica, per un tratto di circa 5 km,. In particolare gli interventi previsti in questo appalto riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale;

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo;

–   la costruzione di derivazioni irrigue;

–   il ripristino degli accessi ai fondi;

–   fornitura e posa in opera di apparecchiature elettromeccaniche (motopompe, tubazioni, valvole e paratoie).

I lavori, già appaltati, sono in fase di avvio.

Infine l’intervento nel bacino San Pietro di Cavarzere prevede la fase finale della sistemazione a scopo di miglioramento del sistema di distribuzione irrigua del bacino San Pietro mediante la ricalibratura e presidio delle sponde del canale Valgrande Padovani per un estesa di circa 5 km.

Il progetto prevede l’esecuzione delle seguenti tipologie di lavori:

–       il risezionamento del canale Valgrande Padovani;

–       la realizzazione di presidi di sponda con pietrame;

–       la realizzazione di un sifone a cavaliere d’argine.

I lavori sono già in fase di ultimazione, essendo iniziati nel marzo del 2013, consentendo così di completare un sistema irriguo integrato nel bacino. (foto 4 e 5)

 

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Consorzio Adige Po, 6 milioni in tre interventi per sicurezza e manutenzione

Quasi sei milioni che in tempi di crisi non son certo poca cosa. Tanto verrà stanziato infatti dal Consorzio di bonifica Adige Po per opere di consolidamento su tre diverse direttrici di intervento: la cifra complessiva ammonta a 5.899.287,91 euro, fondi previsto e messi a disposizione dal Piano irriguo nazionale per il centronord dal Ministero delle Politiche agricole, alimentati e forestali.
Il primo intervento, il più cospicuo – poco più di tre milioni – interessa i territori comunali di Castelnovo Bariano e Melara. Si tratta di un appalto che riguarda la realizzazione di uno stralcio del completamento dei lavori di sistemazione idraulica-irrigua del Cavo maestro del Bacino superiore, nello specifico i quasi 13 chilometri compresi tra il ponte “Canova” a Castelnovo Bariano e il nodo idraulico “Dondazzi” a Melara. Le opere riguardano scavo e risezionamento del canale, realizzazione di presidi di sponda a tratte saltuarie per dare maggiore stabilità alle scarpate ed esecuzione di opere complementari quali consolidamento del piste di servizio e ripristino di strade interrotte.
Il secondo tra gli interventi finanziati – 2.006.944,79 euro – riguarda un’area compresa tra Adria, Cavarzere e Loreo: l’opera punta al ripristino dell’ex alveo noto come ex Adigetto, un tratto di circa 5 chilometri che si punta a utilizzare come strumento utile per l’accumulo di acqua ad uso irriguo. Gli interventi riguarderanno scavo e risezionamento dell’ex alveo, presidi di sponda e fornitura e posa di apparecchiature elettroidrauliche.
A chiudere la serie, i lavori che interesseranno Badia, Lendinara e Luisa: quasi 900mila euro per il rinforzo e la bacinizzazione del tratto di monte del canale Ceresolo per assicurare il fabbisogno irriguo della zona grazie anche alla costruzione di vie di scarico dei canali affluenti e la manutenzione delle murature esistenti nel tratto principale.

IRRIGAZIONE: NON SOLO ACQUA

I cambiamenti climatici degli ultimi anni, di cui oltre agli eventi alluvionali come quelli che hanno colpito l’Italia in questi ultimi giorni, anche quelli di forte siccità, (2003, 2006 e 2012), hanno spinto il settore agricolo ad affrontare importanti criticità nell’utilizzo della risorsa idrica.

I Consorzi di bonifica, che annualmente provvedono a fornire acqua ad un territorio da 600 mila ettari (200mila ettari con irrigazione strutturata e 400mila con irrigazione di soccorso), hanno più volte evidenziato la necessità di una più moderna ed efficiente gestione dell’irrigazione in agricoltura, in quanto primo fattore di produzione e di valorizzazione dell’ambiente. Giuseppe Romano, Presidente Unione Veneta Bonifiche: “L’agricoltura viene vista sempre come maggior responsabile dei consumi della risorsa acqua, con un’incidenza a livello mondiale pari a circa il 70% dei consumi, quando invece, attraverso l’irrigazione, genera ambiente, paesaggio e contribuisce alla ricarica delle nostre falde.” Proprio per questo l’impronta idrica dei prodotti, sia agricoli che non (Water Foot Print), e la loro provenienza, apre una grande riflessione sulla sostenibilità dei consumi di questa importante risorsa.”

 

PRODOTTO

IMPRONTA IDRICA

1 foglio di carta

13 litri

1 fetta di pane

48 litri

1 mela

82 litri

1 tazza di caffè

132 litri

1 fetta di formaggio

152 litri

1 birra

170 litri

1 pizza margherita

1.216 litri

1 barretta di cioccolato

1.720 litri

1 hamburger

2.393 litri

1 T-shirt

2.495 litri

1 kg di riso

2.497 litri

1 paio di scarpe

8.547 litri

1 paio di jeans

9.982 litri

1 kg di carne di manzo

15.415 litri

 

Un chilo di carne di manzo ha un’impronta idrica ben più elevata di tanti altri prodotti, perché derivante dal consumo diretto di acqua da parte dei bovini e da quella utilizzata per l’irrigazione delle foraggere di cui si nutrono, ma è ancora più significativo che i beni materiali di non “prima necessità” come scarpe, abbigliamento, carta (1 solo foglio = 13 litri), ma anche caffè, cioccolata e birra, ormai di uso quotidiano, se sommati producano sicuramente un’impronta idrica ben maggiore di quella agricola. “Sono dati su cui invitiamo a riflettere. Non è certamente nostra intenzione sostenere una politica finalizzata a mantenere gli attuali consumi irrigui, quanto piuttosto sostenere adeguate politiche di gestione dell’acqua, volte all’ampliamento ed ammodernamento delle reti irrigue nelle zone strutturate, nonché all’infrastrutturazione delle aree dove si pratica l’irrigazione di soccorso. Un adeguato sostegno ai sistemi irrigui potrebbe derivare dalla realizzazione di bacini interaziendali per l’accumulo della risorsa; in alcune zone del Veneto, inoltre, il recupero e riutilizzo delle cave potrebbe trasformarle in grandi serbatoi con la duplice funzione di garantire approvvigionamento idrico nei periodi più aridi e di laminazione delle piene.”

Continua Romano: “Una migliore disponibilità d’acqua, sulla base delle esperienze degli ultimi anni, ha comportato modifiche colturali, differenti turnazioni, migliore strutturazione ed efficienza delle aziende agricole. Ad esempio, un’eventuale riconversione da seminativo a colture specializzate porta un incremento medio di produzione lorda vendibile di 14.500 euro/ha (tra grano/mais nei confronti di melo/pero/vite) e un aumento medio di giornate lavorative pari a 90 gg/ha.”

 

 

Esistono poi altrettanto importanti esperienze come il “Sistema Intelligente Irriframe”, una piattaforma informatica a supporto delle aziende agricole, che fornisce, attraverso l’invio di mail o sms, un consiglio irriguo puntuale e preciso su ogni tipologia di coltura.

Il sistema permetterà di ottimizzare l’utilizzo d’acqua, risparmiandone il consumo (fino al 30%), riducendo i costi di produzione e, in prospettiva futura, poter migliorare il sistema delle turnazioni rendendole più efficienti e razionali.  I Consorzi sono inoltre molto impegnati in interventi per preservare il buono stato dell’acqua, con aree di fitodepurazione per la riduzione dei carichi di nutrienti in Laguna di Venezia, azioni per la ricarica della falda acquifera e lo scongiurare della scomparsa delle risorgive, come le A.F.I. e i pozzi bevitori, aree di vivificazioni lagunari, creazione di aree umide e opere di sbarramento anti-sale contro la risalita del cuneo salino nelle aree a fronte mare. Conclude Romano: “Siamo inoltre grandi produttori di energia pulita, idroelettrica per la precisione: nel 2013 i 34 impianti idroelettrici e fotovoltaici consortili disseminati sul territorio hanno prodotto 36 milioni di kW/h annui.”

Il 2014, sarà inoltre un anno di grandi discussioni attorno al tema dell’acqua come fattore di produzione, infatti, aderendo al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, i Consorzi di bonifica del Veneto, in collaborazione con i G.A.L. (Gruppi d’Azione Locale) della regione, parteciperanno all’importante appuntamento con un progetto mirato alla conoscenza delle vie d’acqua e delle peculiarità di un vasto territorio, che va dal Delta Po al litorale del Veneto Orientale.

FOTO DELL’EVENTO

VIDEO DELL’EVENTO

 

 

 

Conferenza Stampa “IRRIGAZIONE: NON SOLO ACQUA”

In occasione della Pre Conferenza Organizzativa dei Consorzi di bonifica di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, giovedì 23 gennaio 2014, presso il Move Hotel di Mogliano Veneto (TV), l’Unione Veneta Bonifiche terrà una conferenza stampa, con inizio alle ore 10.00, in cui si parlerà dell’irrigazione veneta, tra sviluppi futuri, problematiche, investimenti e impronta idrica.

I Consorzi di bonifica, che annualmente provvedono a fornire acqua ad un territorio da 600 mila ettari, hanno più volte evidenziato la necessità di una più moderna ed efficiente gestione dell’irrigazione in agricoltura, in quanto primo fattore di produzione e di valorizzazione dell’ambiente.

Il nostro territorio è ricco d’acqua (grandi fiumi, laghi etc.) ma negli ultimi anni, durante i periodi estivi, si sono verificate delle crisi idriche importanti. L’agricoltura viene vista sempre come maggior responsabile dei consumi della risorsa acqua, quando invece, attraverso l’irrigazione, genera ambiente, paesaggio e contribuisce alla ricarica delle nostre falde. Proprio per questo l’impronta idrica dei prodotti, sia agricoli che non (Water Foot Print), e la loro provenienza, apre una grande riflessione sulla sostenibilità dei consumi di questa importante risorsa.

La prossima esposizione internazionale EXPO2015, dal titolo “Nutrire il pianeta – energia per la vita”, ha come elementi di congiunzione, al fine di unire i territori del mondo, il cibo e l’acqua. Le vie d’acqua venete, quindi, potranno diventare uno scenario meraviglioso per mettere in mostra il nostro territorio e le nostre eccellenze naturalistiche e architettoniche per i visitatori di tutto il mondo.

A testimoniare l’importanza dell’atto, saranno presenti il Presidente, Massimo Gargano ed il Direttore Generale A.N.B.I. (Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni), Anna Maria Martuccelli, unitamente ai presidenti delle organizzazioni agricole venete.

 

APPROVATO IL BILANCIO PREVENTIVO: UN ARTICOLATO PIANO DI INTERVENTI SENZA AUMENTI CONTRIBUTIVI

Ammonta a € 13.854.425,00 (di cui € 11.687.347,00 derivanti dalla contribuenza di circa 200.000 consorziati) il bilancio preventivo 2014 del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, approvato a maggioranza dall’Assemblea. Di tale cifra poco più di 9 milioni interesserà la salvaguardia idrogeologica, il restante servirà all’irrigazione. L’anno prossimo è prevista la sistemazione idraulica di 3.353 chilometri di corsi d’acqua. (altro…)