sicurezza idraulica

Canale Dosson in sicurezza

Alveo allargato, percorso corretto e vasca di laminazione da 8mila metri quadri

Sicurezza idraulica del rio “Dosson”. A Frescada di Preganziol si vedono già i primi risultati del progetto di sistemazione del canale consortile ad opera del Consorzio di Bonifica Piave. Un intervento da 2.2 milioni di euro finanziati dalla Regione. Erano attesi da anni i lavori di messa in sicurezza idraulica del rio “Dosson” che bagna i territori di Treviso, Preganziol e Casier. I primi a tirare un sospiro di sollievo sono stati gli abitanti di via Bassa a Frescada Ovest alle prese da anni con il problema della periodiche esondazioni dal canale, che passa a pochi metri dalla scuola primaria “Comisso”. (altro…)

Un bacino di laminazione per gli effetti dei nubifragi

PORTO VIRO – I responsabili dell’amministrazione comunale, del Consorzio di bonifica e di Polesine acque ieri hanno fatto il punto sulle cause e sugli interventi necessari a far fronte all’emergenza meteo che nelle ultime settimane ha creato particolari disagi in città. Solo mercoledì ci si è trovati a fare i conti con una precipitazione che in un’ora ha visto scendere 48 millimetri di acqua. (altro…)

Consorzio Veronese di Bonifica, 10 milioni per il territorio

Tomezzoli: “Ancora molto da fare per contenere il rischio idrogeologico”

Verona, 18 luglio 2014. Maltempo e territorio, consorzi di bonifica protagonisti. Chiamati a partecipare alla nuova struttura contro il rischio idrogeologico voluta dal Governo Renzi, i consorzi tornano a battere il tasto sulla necessità di intervenire subito nelle situazioni a rischio.

“Il Governo ha riconosciuto quanto sia strategico il nostro ruolo sul territorio per cercare di affrontare i cambiamenti climatici in atto – commenta Antonio Tomezzoli, presidente del Consorzio di Bonifica Veronese – tanto che lo stesso ministro , Martina si è impegnato a reperire maggiori fondi in sede europea per il piano irriguo nazionale. I 300 milioni attualmente stanziati sono davvero una goccia nel mare. Analoga aspettativa abbiamo nel confronti della Regione Veneto, l’assessore Conte ha indicato il riassetto e la messa in sicurezza del territorio come prioritari: aspettiamo di vedere quanto lo saranno”.

Maurizio Martina e Maurizio Conte sono intervenuti all’annuale assemblea dell’associazione dei Consorzi di bonifica nazionali, l’Anbi.

“Siamo consci che 300 milioni in 7 anni non siano molti – ha detto Martina – ma è meglio averli, piuttosto che no. Quello dell’acqua è uno dei fronti più esposti nei rapporti fra i Paesi: i modelli di gestione delle acque sono oggetto di continui confronti, a livello internzionale. In Italia c’è ancora da lavorare per ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche anche se possiamo vantare esperienze innovative e d’avanguardia che faremo valere in sede europea. L’Expo sarà una straordinaria opportunità per presentarle”.

Dello stesso tenore l’intervento di Conte che si è intrattenuto a lungo con i presidenti dei Consorzi Veneti sulle criticità più urgenti.

“C’è solo un modo di affrontare le bombe d’acqua – continua Tomezzoli – che purtroppo non sono più emergenza, ma quotidianità: realizzare sistemi di raccolta delle acque in eccesso per limitare la portata dei canali. Casse di laminazione quindi. Il Consorzio ne sta realizzando tre, nelle zone in cui sono a maggior rischio di allagamenti gli abitati: Bardolino, Bionde di Salizzole e Bovolone. Investimenti modesti, tutti sotto il milioni, cui partecipano anche i Comuni interessati”.

Investimenti modesti perché il Consorzio ci mette la progettazione, affidata ad uno staff interno di ingegneri in grado di progettare qualsiasi manufatto idraulico, incluse piccole centrali idroelettriche, nonché le risorse umane e i mezzi di movimentazione terra.

“Tanto per dare un’idea dello sforzo che profondiamo sul territorio – spiega il Direttore Generale, Roberto Bin – nel 2013 abbiamo investito 10 milioni di euro nel miglioramento e manutenzione della rete di canali, lunga oltre 2mila chilometri. Questo a fronte di un di un finanziamenti pubblico di 1,5 milioni di euro. Abbiamo impegnato altri 2 milioni dei fondi consortili e impegnato in ore lavoro del personale ben 6,5 milioni di euro. 35.700 giornate di lavoro. Purtroppo alcune migliorie, come con la conversione dei sistemi irrigui dall’irrigazione a scorrimento a quella a pressione richiedono investimenti cospicui cui non si può fare fronte solo con la gestione “in-house” e quindi attendiamo le risorse del piano irriguo. Irrigare a pressione vuol dire risparmiare il 30% d’acqua e dare alle aziende agricole la possibilità di gestire l’acqua come un qualsiasi altro fattore produttivo, impiegandola quando serve e nelle quantità adeguate grazie a sistemi computerizzati”.

L’acqua è, infatti, il principale fattore produttivo dell’agricoltura che contribuisce in modo determinante al Pil del Made in Italy: “Pil che nel 2013 ha raggiunto un giro d’affari di oltre 33 miliardi di euro. Occorre un nuovo modelli di sviluppo che abbia il territorio al proprio centro – ha concludo il presidente Anbi, Massimo Gargano – che è il terzo brand più conosciuto al mondo, dopo Coca Cola e Visa”.

 

Maddalena Faedo

 

 

Conselve: Incontro sulla sicurezza idraulica

Un gruppo spontaneo di cittadini ha chiesto e ottenuto un incontro sulla sicurezza idraulica del territorio stasera alle 20.30 nella sede del
Consorzio di Bonifica “Adige Euganeo” in via dell’Industria. In primo piano il sistema dei canali a sud del Bacchiglione e i rischi di piene, esondazioni e allagamenti e le possibili contromisure. Partecipano tecnici della difesa
del suolo della Regione e del Consorzio di Bonifica.

4 MILIONI DI EURO PER LA SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA DI SOTTOMARINA

Conclusi i lavori del Consorzio Bacchiglione nel Bacino del Lusenzo 

Conclusi dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione, in anticipo rispetto ai tempi previsti, gli interventi affidati al consorzio nell’ambito del programma per il disinquinamento del bacino del Lusenzo. Un’importante opera, che sarà inaugurata alla presenza dell’Assessore Renato Chisso (Assessore alle Infrastrutture e alle Politiche della Mobilità Regione del Veneto) e di Mariano Carraro (Commissario delegato per l’emergenza idraulica 2007), di Giuseppe Casson (Sindaco di Chioggia ), di Eugenio Zaggia e ing. Francesco Veronese ( Presidente e Direttore del Consorzio di bonifica Bacchiglione) lunedì 26 maggio alle ore 11.00 proprio nel sito dei lavori (Impianto idrovoro, via Foscarini, Chioggia).

Il programma dei lavori previsti dall’Accordo di Programma sottoscritto fra Commissario Delegato per l’emergenza idraulica di settembre 2007, Magistrato alle Acque di Venezia, Ministero dell’Ambiente, Regione Veneto, Veritas , Comune di Chioggia e Consorzio di bonifica Bacchiglione, prevede una serie coordinata di interventi a Sottomarina con l’obiettivo del disinquinamento della laguna del Lusenzo attraverso la riqualificazione della intera rete idraulica per consentire la riduzione dell’attuale condizione di rischio di allagamento e di salvaguardia ambientale, per un investimento complessivo di 22 milioni di euro di cui oltre 10 milioni di euro finanziati dal Ministero dell’Ambiente.

L’opera realizzata dal Consorzio di bonifica Bacchiglione, costata circa 4 milioni di euro (800.000,00 € in prefinanziamento da parte del Consorzio) consiste in 2 interventi principali: la realizzazione di un nuovo canale di bonifica e il potenziamento – ampliamento dell’attuale impianto idrovoro di Brondolo, in modo da garantire il deflusso delle acque piovane verso il fiume Brenta (e quindi direttamente nel mare Adriatico) invece che nella Laguna del Lusenzo come avveniva fino ad oggi. Il nuovo canale di scolo, della lunghezza di 2 km, segue il tracciato della nuova viabilità prevista dal Piano Regolatore Generale del Comune di Chioggia (nel Parco degli Orti) situandosi a sud –ovest di Sottomarina, al di fuori dall’area residenziale, partendo dall’area dei campeggi per confluire nella zona di Brondolo.

Il potenziamento dell’impianto idrovoro ha permesso l’ampliamento dell’ esistente impianto idrovoro di Brondolo – che si trova lungo l’argine sx del Brenta, vicino a via Foscarini – attraverso il posizionamento di 4 pompe idrovore di 1,5 m³/s che, aggiungendosi alle due pompe già installate, consentiranno infatti di sollevare (e scaricare nel fiume Brenta) un totale di 6.600 litri di acqua al secondo.

La configurazione del nuovo canale del Lusenzo, con l’inserimento laterale di golene lungo la quasi totalità della lunghezza del collettore e di un bacino di fitobiodepurazione, consentirà sia di aumentare la capacità di invaso del collettore sia di garantire la massimizzazione del beneficio ambientale atteso poiché l’aumento dei tempi di residenza delle acque favorisce infatti i naturali processi di fitobiodepurazione, con consistente diminuzione degli apporti di nutrienti (soprattutto azoto) che attualmente invece vengono riversati in laguna, a vantaggio dell’intero ecosistema lagunare.

CONCLUSI I LAVORI ALL’EX MULINO DI VIA MAGLIO A S. MARTINO DI LUPARI

Il Consorzio di bonifica ripristina il muro di contenimento del collettore Rio Macello-Rio Borghetto che aveva fatto segnare un cedimento

 

Il consorzio di bonifica Acque Risorgive è intervenuto di recente nel comune di San Martino di Lupari per ripristinare il muro di contenimento del collettore Rio Macello/Rio Borghetto. L’area interessata dai lavori è quella dell’ex mulino in via Maglio, dove la muratura in mattoni aveva fatto segnare un cedimento.

“L’intervento eseguito – spiega il direttore del Consorzio, Carlo Bendoricchio – è stato particolarmente delicato. Si è provveduto infatti a smontare la muratura senza demolirla, a rimuovere il terreno posto dietro il muro stesso ed a infiggere una decina di palancole di 4 metri. Successivamente si è ricostruito il muro fino alla quota originaria, recuperando i mattoni preesistenti e provvedendo, infine, alla ripulitura e stuccatura della porzione restante della esistente muratura fino al fabbricato”.

L’impresa che ha eseguito i lavori ha poi provveduto a ripristinare il prato e ricostruire il tratto di recinzione asportata.

 

Mestre, 19 maggio 2014

 

 

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IL CONSORZIO METTE IN SICUREZZA TRATTO DI RIO BORGHETTO

Si sono conclusi nei giorni scorsi, in comune di San Martino di Lupari, i lavori che hanno interessato un tratto lungo via Passerella oggetto di recente di allagamenti

Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive ha portato a termine in questi giorni l’intervento di sistemazione della sponda destra del canale Rio Borghetto in comune di San Martino di Lupari. In particolare i lavori hanno interessato un tratto lungo 100 metri a ridosso della strada comunale via Passerella finito più volte sott’acqua in occasione di recenti eventi di piena.
“Dopo aver verificato che gli episodi di esondazione erano dovuti principalmente ad un abbassamento del livello della strada – spiega il direttore del consorzio, Carlo Bendoricchio – si è deciso di realizzare un rialzo del ciglio destro del Rio Borghetto con un muro di calcestruzzo che collegasse le sommità più elevate. In questo modo abbiamo mitigato un problema che creava disagi alla viabilità”.
Tecnicamente si è proceduto all’infissione sul terreno del tratto interessato di pali in legno, alla costruzione di un muro di contenimento in calcestruzzo armato, al posizionamento nel fossato che scarica attualmente nel collettore di una condotta del diametro di 60 cm con un paratoia a vento per evitare il rigurgito delle acque di piena e infine al posizionamento di una rete di smaltimento delle acque piovane provenienti dalla strada con 4 pozzetti con caditoia in ghisa e altrettanti pozzetti di raccordo. L’intervento si è concluso con l’asfaltatura del tratto di via Passerella interessata dai lavori.

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ALLUVIONE NELLA BASSA PADOVANA

Intense precipitazioni hanno colpito i territori della Bassa Padovana dal tardo pomeriggio di Domenica 27 Aprile fino alla mattinata di martedì 29 aprile. L’acquazzone ha inizialmente coinvolto una ventina di comuni della bassa padovana situati nell’area del montagnanese, dell’estense e del monselicense, con successivo spostamento verso est coinvolgendo anche i territori comunali di Conselve, Tribano, Bagnoli, San Pietro Viminario e Agna.

Dai dati ARPA Veneto risulta che a Sant’Elena d’Este, le piogge hanno raggiunto in due giorni un quantitativo di 274 mm (46 mm il giorno 27 aprile e 228 mm il giorno 28), pari a quasi un terzo della piovosità media annua registrata nel comprensorio consortile.

Antonio Salvan, Presidente Consorzio di bonfiica Adige Euganeo: L’intensità e i quantitativi di pioggia caduti sono stati tali da superare le capacità di smaltimento delle reti fognarie urbane e le capacità di invaso e collettamento delle affossature provinciali/comunali e delle reti di fossi privati, causando l’allagamento improvviso e tumultuoso dei territori. Tutto questo è avvenuto  nonostante le operazioni preventive poste in essere del Consorzio di bonifica già dal pomeriggio di domenica 27 aprile, al fine di affrontare nel miglior modo possibile la situazione critica che si stava delineando”.

Gli uomini del Consorzio sono stati così impegnati nella rimozione delle panconature e attraverso l’apertura delle paratoie di regolazione per alleggerire tutta la rete dei canali e degli scoli consortili di bonifica, attivando la maggior parte dei 58 impianti idrovori in gestione.

“Il controllo dei manufatti di regolazione e il funzionamento delle idrovore – continua Salvan – è continuato e sta continuando ininterrottamente 24 ore su 24 ai massimi regimi per favorire il deflusso delle acque dalle aree interessate da allagamenti, anche se, a causa dell’assoluta eccezionalità dell’evento e dell’estesa degli allagamenti stessi, la situazione tende a migliorare molto lentamente. Solo per citare le principali idrovore in funzione, si ricordano: Vampadore, Cavariega, Taglio, Cà Giovanelli, Beolo, ma anche l’idrovora di Cà Bianca e lo scarico in laguna attraverso la Botte delle Trezze a Chioggia che stanno consentendo un graduale smaltimento delle rilevanti portate d’acqua convogliate nella rete dei canali di bonifica.”

Gli estesi allagamenti hanno coinvolto, oltre alle campagne coltivate, anche infrastrutture viarie, abitazioni civili, fabbricati ad uso artigianale e industriale: quasi tutti i sottopassi viari sono ora allagati, moltissime strade comunali e vicinali sono tuttora inagibili, ma i danni e i disagi più pesanti sono riferiti alle abitazioni, ai capannoni e agli altri immobili produttivi (in alcuni comuni con interi quartieri sommersi).

Conclude Salvan: “Dalle prime valutazioni sommarie, si può ritenere che l’evento meteorologico – in rapporto alla quantità di pioggia, tempi ed aree interessate – possa essere paragonato al nubifragio che ha colpito Mestre nel settembre del 2007 e che per far fronte ai danni e alle necessarie riparazioni e rimesse in efficienza delle infrastrutture viarie e idrauliche e degli immobili colpiti, occorra sollecitare la Regione del Veneto a porre in atto strategie d’intervento di carattere straordinario e d’urgenza, tese non solo a contribuire alla gestione del post-allagamento, ma anche ad attivare nuove opere idrauliche per ridurre il rischio del territorio e poter fronteggiare eventi meteorici anche di carattere eccezionale.

Il personale e la struttura consortile stanno operando con impegno e professionalità e in stretto contatto con la Regione del Veneto, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco per attenuare i disagi per la collettività e ripristinare al più presto condizioni di “normalità” sul territorio.”

I COMUNI COLPITI:

Montagnana, Megliadino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Santa Margherita d’Adige, Ponso, Carceri, Vighizzolo, Villa Estense, Este, Sant’Elena, Granze, Monselice, Boara Pisani, Solesino e Pozzonovo, Conselve, Tribano, Bagnoli, San Pietro Viminario e Agna.

 

Frane e smottamenti, interventi del Consorzio di bonifica Adige Po

Prosegue senza sosta la messa in sicurezza del territorio da parte del Consorzio di bonifica Adige Po. Si chiude infatti il 6 maggio prossimo la gara per la seconda tranche dei lavori di ripristino di alcuni tratti arginali, interventi resisi necessari a seguito di frane e smottamenti che mettono a rischio la tenuta stessa dei corsi d’acqua.
L’importo dei lavori, circa mezzo milione di euro, fa parte di una cosiddetta trattativa negoziata, ovvero riservata e a invito – le aziende contattate sono una quindicina – e rientra in un intervento più ampio e copartecipato già dal Consorzio per un ammontare complessivo di un milione: la quota riservata all’Ente e’ già stata ripartita ed appaltata in quattro tranche differenti.
Gli interventi di cui sopra sono destinati a fare il paio con gli ultimi annunciati già settimana scorsa ovvero il semaforo verde per il rilancio dell’idrovora San Marco di Sarzano, che presto diventerà una sorta di museo della memoria dei consorzi di bonifica ospitandone l’archivio storico dal ‘400 a oggi, e gli ultimi 3 milioni e mezzo circa ancora a gara – bando disponibile sul sito www.adigepo.it – per i manufatti (ponti, chiuse e sostegni) lungo il tratto arginale del Cavo maestro tra Castelnovo Bariano e Melara.

30 milioni per 5 progetti di sistemazione idraulica irrigua nel Polesine

Sta avanzando a ritmo serrato la realizzazione dei lavori del Consorzio di bonifica Adige Po finanziati con il Piano Irriguo Nazionale.

Il Consorzio è destinatario di finanziamenti statali su 5 progetti di sistemazione idraulico-irrigua per un importo complessivo di 29,4 milioni di euro.

I lavori vanno ad interessare la sistemazione del Cavo Maestro del Bacino Superiore con 2 progetti rispettivamente di 2 e di 12 milioni di euro nei comuni di Melara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Salara, il rinforzo delle arginature del Ceresolo per la formazione di un serbatoio irriguo per un importo di 10,4 milioni di euro nei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia, Rovigo, il ripristino dell’ex alveo abbandonato del canale Adigetto per la creazione di un serbatoio irriguo per 3,8 milioni di euro nei comuni di Adria, Loreo e Cavarzere ed infine il completamento dei lavori per la costruzione di un sistema irriguo integrato nel bacino San Pietro per 1,2 milioni di euro nei comuni di Cavarzere e Chioggia.

L’intero pacchetto di interventi si sviluppa in 10 appalti articolati per categorie, essendo previsti lavori idraulici, edili, elettromeccanici e stradali.

L’avanzamento degli stessi è quindi diversificato, risultando alcune lavorazioni prioritarie rispetto ad altre.

Anche l’attività di acquisizione delle aree finalizzate alla realizzazione degli interventi è in avanzata fase di esecuzione e a buona parte degli “espropriati” è già stato erogato l’acconto pari all’80% dell’indennità.

Nel dettaglio la situazione risulta la seguente.

Per quanto riguarda il cavo Maestro del Bacino Superiore si tratta di 2 interventi di manutenzione straordinaria di un canale realizzato più di un secolo fa che necessità di una ricalibratura con ripristino e presidio delle scarpate in modo sia opportunamente fronteggiata la crescente domanda irrigua di zone sempre più vaste dell’area dell’Alto Polesine.

A distanza di 100 anni dalla costruzione le opere richiedono con evidenza un adeguamento per conservare l’efficienza e per conformarle alle nuove esigenze riscontrate.

Il Cavo Maestro attraversa infatti terreni di diversa natura ed in corrispondenza degli strati sabbiosi o torbosi l’alveo si restringe e si ostruisce ulteriormente a causa di numerosi franamenti delle sponde. Lo stesso canale è soggetto per tutto l’anno ad un intenso esercizio: durante i mesi da ottobre a marzo è sottoposto alle piene autunnali e primaverili, da maggio a settembre è in permanente massimo livello per esigenze irrigue. In tali condizioni d’esercizio le sponde vengono pesantemente sollecitate dal carico e scarico delle escursioni d’acqua. A ciò si aggiunge la devastante attività di dissesto e pericolo per la sicurezza provocato da diverse specie di animali, quali nutrie o gamberi.

I numerosissimi affluenti apportano abbondanti depositi di terreni provenienti dal dilavamento superficiale originato dalle piogge e dall’irrigazione, largamente praticata. L’alveo originale risulta pertanto ostruito e bisognoso di completo espurgo, le sponde necessitano di ampio ripristino e rinforzo con adeguati presidi, i manufatti, pure essi sollecitati dall’intenso esercizio e ormai vecchi di oltre 100 anni abbisognano di radicali ripristini e di adeguamento alle attuali esigenze dei carichi stradali.

Il primo progetto riguarda il completamento della sistemazione del Cavo Maestro per un tratto di circa 5.330 metri tra il ponte Dosso Ramina in comune di Ceneselli e il ponte Cavallazzo in comune di Salara, che risulta intermedio a tratti sui quali il Consorzio è già intervenuto nel recente passato.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–        il risezionamento del canale nel tratto suindicato;

–        la realizzazione di presidi di sponda a monte e valle dei manufatti per dare maggiore stabilità alle scarpate;

–        la costruzione di chiaviche in sostituzione delle esistenti in corrispondenza degli affluenti principali;

–        il rialzo arginale del tratto più a monte per assicurare la sicurezza idraulica del territorio;

–        il ripristino della continuità arginale del canale tramite l’inserimento di tubazioni in PVC in corrispondenza dell’immissione degli scoli;

–        il ripristino dei manufatti esistenti nel succitato tratto di canale nel rispetto dell’attuale configurazione architettonica con interventi di riparazione delle murature ammalorate (ponti: “Dosso Ramina”, “Magherino”, “Croce”, “S.P.n.1”, “Veratica”, “Cavallazzo”);

–        la sistemazione ed il consolidamento di tratti di piste di servizio poste in sommità arginale per una lunghezza complessiva di circa 2 km.

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “lavori idraulici”, in corso di ultimazione (foto 1), e il secondo è relativo ai “lavori edili e stradali” e verrà avviato successivamente per dare sistemazione e funzionalità al tronco interessato dai prioritari lavori idraulici.

 

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Il secondo progetto sul Cavo Maestro del Bacino Superiore riguarda la sistemazione del tratto più a monte per un’estesa di circa 13 km compreso tra il sostegno Dondazzi in Comune di Melara e il ponte sostegno Canova in Comune di Castelnovo Bariano. La tipologia degli interventi è analoga a quella del progetto precedente.

Nei tratti ove non è possibile il transito sulle sommità arginali è prevista la formazione di una banchina per l’accesso dei mezzi di manutenzione, mentre in altri tratti è prevista la formazione muri di sostegno.

Il volume complessivo di scavo ammonta a circa 200.000 mc dei quali parte viene reimpiegato nei lavori, parte viene steso sui terreni prospicienti.

Sono inoltre previste le seguenti opere:

–    interventi di ripristino di 24 ponti;

–    costruzione di manufatti di raccordo ai ponti e sistemazione della canaletta irrigua Cavallotti-Arginino.

–    demolizione e ricostruzione di chiaviche di sbocco, chiavichette e tombini secondari;

Il progetto prevede l’esecuzione di due appalti: il primo riguarda i “Movimenti terra, presidi, opere stradali”, la cui esecuzione è iniziata nelle scorse settimane con 2 cantieri a Castelnovo Bariano lungo via Canova SP 52 (foto 2) e via Argine Valle (foto 3), e il secondo relativo ai “Manufatti ed opere di carpenteria metallica” che verrà avviato a breve.

 

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Per quanto riguarda il canale Ceresolo il progetto prevede la sistemazione del tratto di monte del canale Ceresolo per un’estesa di circa 14 km tra le località Badia Polesine e Lusia oltre al completamento dell’opera di bacinizzazione del canale stesso mediante la sistemazione dei numerosi manufatti esistenti e l’installazione di paratoie metalliche in grado di regolare in modo ottimale il deflusso delle acque verso il mare sfruttando al massimo la risorsa idrica derivata dall’Adige.

In particolare gli interventi previsti riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale (dalla progressiva 0 alla 13.674 m);

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo,

–   la costruzione di manufatti di scarico dei canali affluenti del Ceresolo con inserimento di elettropompe di emergenza;

–   la fornitura e posa in opera di paratoie metalliche da installare in parte su sostegni già esistenti ed in parte su nuovi manufatti;

–   la sistemazione dei numerosi ponti e sostegni esistenti lungo il canale e la realizzazione di piste di servizio per la manutenzione del corso d’acqua;

–   il ripristino degli accessi ai fondi e della continuità arginale del canale;

Il progetto prevede l’esecuzione di 4 appalti relativi a lavori “idraulici”, “ edili”, “ stradali” ed “elettromeccanici”.

Sono già state effettuate le gare relative ai lavori idraulici e a quelli edili.

Il progetto relativo all’ex Alveo Adigetto prevede il ripristino a scopo irriguo dell’alveo, attualmente in disuso e privo dell’arginatura in destra idraulica, per un tratto di circa 5 km,. In particolare gli interventi previsti in questo appalto riguardano:

–   lo scavo ed il risezionamento del canale;

–   la realizzazione di presidi di sponda per l’intera estesa interessata dallo scavo;

–   la costruzione di derivazioni irrigue;

–   il ripristino degli accessi ai fondi;

–   fornitura e posa in opera di apparecchiature elettromeccaniche (motopompe, tubazioni, valvole e paratoie).

I lavori, già appaltati, sono in fase di avvio.

Infine l’intervento nel bacino San Pietro di Cavarzere prevede la fase finale della sistemazione a scopo di miglioramento del sistema di distribuzione irrigua del bacino San Pietro mediante la ricalibratura e presidio delle sponde del canale Valgrande Padovani per un estesa di circa 5 km.

Il progetto prevede l’esecuzione delle seguenti tipologie di lavori:

–       il risezionamento del canale Valgrande Padovani;

–       la realizzazione di presidi di sponda con pietrame;

–       la realizzazione di un sifone a cavaliere d’argine.

I lavori sono già in fase di ultimazione, essendo iniziati nel marzo del 2013, consentendo così di completare un sistema irriguo integrato nel bacino. (foto 4 e 5)

 

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