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Torna l’incubo della subsidenza, il Polesine chiede aiuto al Veneto

Nel pomeriggio di lunedì 27 marzo tutti i sindaci del Polesine, nella sala consigliare di Palazzo Celio, per assistere alla presentazione al pubblico del progetto Teodorico, fatta da una delegazione della società Po Valley responsabile del progetto. Si tratta di una piattaforma che sorgerà come definisce la legge, ad oltre 12 miglia dalla linea di costa nel ravennate, ma troppo vicina secondo le istituzioni polesane, al nostro territorio. Secondo i tecnici del progetto che si avvalgono del parere di un esperto dell’Università di Padova, l’estrazione non sarà impattante per le nostre coste. Ma il direttore generale del consorzio di bonifica Adige Po, Giancarlo Mantovani, smentisce le osservazioni della società responsabile del progetto e chiede il parere di una commissione di esperti. Presenti, oltre ai sindaci del Polesine, anche l’onorevole Diego Crivellari ed i consiglieri regionali Patrizia Bartelle e Graziano Azzalin che si faranno promotori in Regione sicuri di ottenere tutto l’aiuto necessario. (altro…)

Estrazioni autorizzate in Emilia

L’allarme lanciato dal direttore dei consorzi di bonifica

Mantovani: «Riattiveranno pozzi nel Ferrarese. La subsidenza è in agguato»

Quello che si temeva è alla fine accaduto! Mentre la Regione Veneto si sta opponendo alla ricerca di idrocarburi, la Regione Emilia Romagna ha revocato la sospensione delle trivellazioni decisa nel 2014. Questo ha comportato che è stata in poco tempo autorizzata la trasformazione di due pozzi esplorativi in pozzi di estrazione di metano a Copparo e Formignana, in provincia di Ferrara. «Meraviglia che proprio la Regione Emilia Romagna – commenta l’ingegnere Giancarlo Mantovani, direttore dei due consorzi di bonifica polesani – che ha usufruito per anni dei fondi nazionali per il ripristino dei danni causati dalla subsidenza ora dimentichi il tutto ed autorizzi le estrazioni di metano condannando il territorio ad ulteriore abbassamento. È pur vero che ciò sta avvenendo in un’altra regione ma la subsidenza non conosce confini amministrativi ». Aggiunge Mantovani: «Ricordo che proprio la Regione Veneto e il Ministero per l’Ambiente, con Decreto ministeriale del 3 dicembre 1999 dichiararono che per i singoli progetti di coltivazione deve
essere fissata ad una distanza pari ad almeno 10 chilometri dalla costa la soglia prudenziale in corrispondenza della quale non debba essere previsto dai modelli matematici previsionali più di 1 centimetro di subsidenza. Questo esclude di fatto che le estrazioni possano avvenire a terra». Ed ancora: «Tecnici e politici illuminati di allora hanno  (altro…)