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UN ANNO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO VENETO. VENERDI’ A PIAZZOLA SUL BRENTA STATI GENERALI SULL’AMBIENTE

Gli impegni presenti e futuri per la tutela del territorio. Questo l’argomento che verrà approfondito venerdì 13 dicembre dalle ore 9.30 presso Villa Contarini, in un evento organizzato da Regione Veneto in collaborazione con Unione Veneta Bonifiche, Arpav e Argav. Dicembre, è tradizionalmente tempo di bilanci.
A partecipare all’incontro, oltre agli enti regionali e altri soggetti impegnati nelle attività a difesa dell’ambiente veneto, tra cui l’Assessore Regionale alle politiche ambientali del Veneto Maurizio Conte e Carlo Emanuele Pepe, Direttore Generale ARPAV, Giuseppe Romano, Presidente di Unione Veneta Bonifiche, che analizzerà il lavoro svolto dai Consorzi di bonifica dalla riorganizzazione ad oggi per la salvaguardia idraulica del territorio.

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Conferenza stampa di presentazione del progetto scuola U.V.B.

Domani, mercoledì 27 novembre alle ore 11.00, presso Palazzo Balbi a Venezia, l’Unione Regionale dei Consorzi di Bonifica, in collaborazione con la Regione del Veneto, presenterà ufficialmente, nel corso di una conferenza stampa, il progetto per la scuola “ACQUA, AMBIENTE E TERRITORIO, ALLA SCOPERTA DEI CONSORZI DI BONIFICA”. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i ragazzi sui principali temi ambientali inerenti la tutela e la salvaguardia idraulica del territorio e l’uso della risorsa idrica. A conclusione del progetto, i partecipanti saranno protagonisti di un grande evento in Fiera a Padova, a maggio, in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione e della Settimana veneta dell’Ambiente 2014.
A presentare il progetto ci saranno il presidente dell’Unione Veneta Bonifiche Giuseppe Romano e l’Assessore Regionale all’Ambiente Maurizio Conte.

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Dalla Sardegna un grido d’allarme

È questa l’affermazione di Giuseppe Romano, mentre il Paese è nuovamente alle prese con le alluvioni, questa volta in Sardegna, che mettono in evidenza come la mancanza di risorse per mettere al sicuro un territorio così fragile sia la vera priorità nazionale, Giuseppe Romano, Presidente Unione Veneta Bonifiche: “Innanzitutto esprimiamo la grande solidarietà dei nostri consorzi alla popolazione della regione Sardegna così gravemente colpita. Sono importanti le grandi opere, ma dobbiamo ricordare che non esistono solo quelle e i grandi fiumi. Non si può di fare sicurezza idraulica dimenticando gli interventi sulla rete idraulica minore, che costituisce ben l’85% dell’idrografia di pianura e collina.
I consorzi veneti gestiscono una rete di 26 mila chilometri di canali su cui dobbiamo garantire anche la manutenzione ordinaria. Per questa attività investiamo circa 120 milioni di euro derivanti dai contributi dei proprietari di terreni e immobili. Oltre a ciò i Consorzi di bonifica intervengono con manutenzioni straordinarie su reti e opere idrauliche. Negli ultimi anni, per effetto dei vincoli sul Patto di Stabilità, i tempi di pagamento sulle opere realizzate in concessione dalla Regione hanno generato notevoli difficoltà finanziarie anche ai Consorzi, che anticipano i pagamenti alle imprese. (altro…)

ACQUA, AMBIENTE E TERRITORIO PARTE IL PROGETTO SCUOLA DEI CONSORZI DI BONIFICA DEL VENETO

Nasce il progetto scuola dell’Unione Regionale dei Consorzi di bonifica, dal titolo “Acqua, Ambiente e Territorio, alla scoperta dei Consorzi di bonifica”. Sono cinque gli Istituti Comprensivi coinvolti in Veneto; un’esperienza che mobiliterà circa 400 bambini. Si parlerà del ruolo e l’attività dei Consorzi di bonifica, toccando temi di interesse come la salvaguardia idraulica del territorio, l’uso della risorsa idrica a fini irrigui, i cambiamenti climatici, le innovazioni realizzate in campo ambientale e l’energia idroelettrica, al fine di comprenderne la rilevanza ed adottare, di conseguenza, comportamenti improntati alla sostenibilità e alla conservazione dell’ambiente in cui viviamo, con particolare riferimento alla gestione e al consumo consapevole dell’acqua, dando visibilità e valore alle azioni quotidiane dei soggetti che operano tutto l’anno sul territorio, come i Consorzi di bonifica.

È stato deciso di investire sui giovani sviluppando un progetto che sappia accompagnargli per tutta la durata dell’anno scolastico attraverso laboratori multimediali, lezioni in aula, visite guidate ai luoghi di bonifica. Alla lezione inaugurale verrà loro consegnato il “Diario di Alex e Flora – Alla scoperta del meraviglioso mondo dell’acqua”: un vero e proprio supporto che verrà consegnato alle scuole aderenti al progetto per aiutarle nelle loro attività extra scolastiche.

Giuseppe Romano, presidente dell’U.V.B.: “i ragazzi impareranno a conoscere più approfonditamente l’ambiente in cui vivono, e di esso scopriranno e apprezzeranno aspetti inattesi e inimmaginati. Se, come auspico, sapremo dare continuità ai nostri propositi e alle nostre progettualità, allora potremo dire di aver gettato le basi di una futura e matura consapevolezza sulla quale costruire l’ideale convivenza tra l’uomo e il suo territorio”.

A conclusione del progetto, i partecipanti saranno protagonisti di un grande evento da organizzarsi nella Fiera Campionaria di Padova, a Maggio, in occasione della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione e della Settimana Veneta dell’Ambiente 2014.

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UNA PARTECIPAZIONE DAL BASSO PER LA GESTIONE DELLA RISORSA IDRICA

“Il Contratto di Fiume rappresenta, a tutti gli effetti, un “patto territoriale volontario”, che deve partire dal basso, attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti che vivono in un’area geografica, ben definita e ricercano gli stessi obiettivi di tutela, riqualificazione e sostenibilità del territorio e della risorsa idrica”. Questo il messaggio lanciato da Giuseppe Romano, Presidente di Unione Veneta Bonifiche.

Questa esperienza innovativa, che vede i Consorzi di bonifica in prima fila, forti del loro stretto rapporto con il territorio, rappresentano il riferimento più vicino ai cittadini e alle imprese, in materia di gestione della risorsa idrica. Per questo, intendono diventare attori principali all’interno di questo nuovo percorso di concertazione a livello locale.

Al fine di affrontare e risolvere problematiche non solo di tipo idraulico ma anche paesaggistico-ambientale, si è rafforzata negli anni sempre di più la collaborazione tra Enti locali e Consorzi; lo dimostrano le centinaia di accordi stipulati che hanno portato, nel 2012, al protocollo d’intesa con A.N.C.I.. Pertanto Enti locali e Consorzi si candidano a diventare, insieme, attori principali per la gestione di un territorio e fornire, sinergicamente, linfa vitale a questo nuovo patto territoriale.

Andrea Crestani, direttore UVB: “Il Contratto di Fiume, declinato nelle sue specificità “Foce”, “Falda” e “Lago”, ha l’obiettivo di diventare uno strumento partecipato dal basso alla salvaguardia e alla corretta gestione della risorsa idrica, dell’acqua e dell’ambiente e delle attività economiche e sociali ad esse connesse.

In questo modo, la comunità è chiamata a elaborare una visione 

e  sociali ad esse connesse.In questo modo  la comunità è chiamata a elaborare una visione condivisa facendo emergere i conflitti, gli interessi, ma anche le vocazioni territoriali e le capacità di “fare sistema”, promuovendo il dialogo tra i soggetti a vario titolo portatori di interesse e l’integrazione dei diversi strumenti di programmazione, di pianificazione territoriale e di tutela ambientale. Quattro le esperienze venete: il Contratto di Foce presentato dal Consorzio di bonifica Delta del Po, il Contratto di Falda del Consorzio Brenta, il Contratto di Fiume sul Marzenego dal Consorzio Acque Risorgive e il caso studio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo nel suo comprensorio. Ecco quindi che le esperienze dei Contratti di Fiume, che i Consorzi di bonifica si apprestano a realizzare, se opportunamente coordinate da una regia regionale per la quale UVB ha già richiesto l’istituzione di uno specifico Tavolo, potrebbero contribuire ad avviare una nuova fase di concertazione a supporto della pianificazione territoriale. “Il Contratto di Fiume –conclude Romano-, che si deve integrare ed essere coerente con i diversi livelli di pianificazione, in un processo verticale che parte della Regione, che passa dall’Autorità di bacino fino ad arrivare all’Ente locale, ai portatori di interesse e quindi ai cittadini, non deve essere un’ulteriore aggravio normativo-procedurale ma deve porsi come uno strumento operativo a supporto della pianificazione e non un mero esercizio di concertazione”.

 

L’EVENTO PIU’ ATTESO SUI CONTRATTI DI FIUME

Il Veneto si candida ad essere protagonista assoluto in materia di Contratti di Fiume, strumento di programmazione condivisa per gli Enti locali di un territorio che vede una partecipazione negoziata dal basso, con i cittadini e i portatori di interessi coinvolti nella gestione e la tutela della risorsa idrica.
Per questo, l’Unione Veneta Bonifiche promuove VENERDI’ 8 NOVEMBRE p.v. DALLE ORE 9.30 l’organizzazione dell’ EVENTO “CONTRATTI DI FIUME: PRINCIPI ED ESPERIENZE” nel Centro Congressi dell’ HOTEL LAGUNA PALACE, A VENEZIA MESTRE (in viale Ancona, 2), dove, per l’intera giornata, si confronteranno esperti regionali e nazionali, focalizzando l’attenzione su quanto sta interessando il fiume Marzenego, il Delta del Po, l’Alta Pianura Vicentina ed il comprensorio Adige Euganeo.

 

ps. Il programma dell’evento è possibile scaricarlo nella barra laterale in alto del sito.

CONTRATTI DI FIUME: UN’ESPERIENZA ALL’AVANGUARDIA IN VENETO

L’Unione Veneta Bonifiche è impegnata nell’organizzazione di un importante evento informativo riguardante i Contratti di Fiume con lo scopo di illustrarne i principi ispiratori e le esperienze avviate in Veneto. Il grande evento si terrà il giorno 8 novembre presso la sala congressi dell’Hotel NH Laguna Palace di Mestre (VE) e vedrà coinvolte numerose Autorità pubbliche, nazionali, regionali e locali, associazioni economico-sociali, gli ordini professionali ed i tecnici del settore. In materia di acque, la normativa comunitaria di riferimento richiede, entro il 2015, il raggiungimento di un giudizio di qualità “buono” per tutti i fiumi europei. All’interno di uno scenario legislativo nazionale sull’acqua che pone come obiettivi fondamentali la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento nonché l’attuazione del risanamento dei corpi idrici, oltre a ripristinare il concetto di integrazione tra difesa del suolo e tutela delle acque, proprio delle norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo, la gestione sostenibile, integrata, territorializzata nonché partecipata delle risorse idriche diventa assolutamente strategica. Questa può concretizzarsi attraverso specifici strumenti di governance quali i Contratti di Fiume, di Foce, di Falda e di Lago. Il Contratto di Fiume, in particolare, introdotto e definito nel II Forum Mondiale dell’Acqua (L’Aja, Marzo 2000), permette di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale intervengono in modo paritario nella ricerca di soluzioni efficaci per il governo di un bacino fluviale.  La condivisione di un sistema di regole presuppone l’attivazione di processi di partecipazione a livello locale che coinvolgano cittadini, istituzioni, attori sociali ed economici interessati alla gestione e alla fruizione dei bacini idrografici. Tali Contratti rappresentano dunque uno strumento di gestione negoziata tra più soggetti, che si integra con i processi di pianificazione strategica, al fine di perseguire obiettvi come la riqualificazione dei sistemi ambientali, paesistici ed insediativi afferenti ai corridoi fluviali, la salvaguardia dal rischio idraulico, l’uso sostenibile delle risorse idriche, il riequilibrio del bilancio idrico, la riduzione dell’inquinamento delle acque, la condivisione delle informazioni e diffusione della cultura dell’acqua. Andrea Crestani, Direttore UVB: “Nello scenario europeo, Francia e Belgio presentano già da tempo esperienze consolidate di Contratti di Fiume, basate su leggi nazionali che prevedono la promozione di accordi volontari per la riqualificazione e la valorizzazione dei bacini fluviali. In Italia, i Contratti di Fiume, pur essendosi diffusi solo recentemente e mancando uno specifico riferimento normativo, risultano, ad oggi, più di 60 e coinvolgono buona parte delle regioni.  Ciò che però rende unica l’esperienza del Veneto, è la peculiarità del suo territorio che, oltre ad essere solcato da numerosi corsi d’acqua, tra cui i due maggiori fiumi italiani, Adige e Po con i loro estesi sbocchi a mare, presenta anche un’ampia fascia di risorgiva compresa tra Pedemontana e bassa pianura.  I Consorzi di bonifica veneti avviano, quindi, la prima ed unica esperienza italiana relativa ai Contratti di Fiume, Foce e Falda.”

APRA 3 – Servono nuove politiche atte al contenimento del consumo del suolo ed interventi di mitigazione del rischio idraulico

 I Consorzi di bonifica del Veneto chiedono quindi nuove politiche atte al contenimento del consumo del suolo ed interventi di mitigazione del rischio idraulico a fronte di adeguati finanziamenti che permettano ai Consorzi di continuare e migliorare il presidio sul territorio, anche attraverso l’attribuzione di nuove funzioni atte a contenere il dissesto idrogeologico.

Questo il messaggio lanciato da Unione Veneta Bonifiche alla terza Audizione Pubblica sull’Acqua, a Verona.

Il consumo di suolo agricolo che, in concomitanza con i cambiamenti climatici degli ultimi anni (piogge intense e prolungati periodi di siccità), si è tradotto in fenomeni sempre più frequenti di allagamento ed alluvione.

Andrea Crestani, Direttore Unione Veneta Bonifiche: “Le cause di tali eventi non possono essere responsabilità dei Consorzi di bonifica ma si devono primariamente imputare ad errate e reiterate politiche espansionistiche che hanno condotto ad una eccessiva urbanizzazione del territorio veneto, all’accentuarsi del fenomeno dello sprawl urbano (penetrazione degli abitati nelle campagne tramite costruzioni diffuse, spesso disordinate) (altro…)

APRA 3 – Consumo della risorsa idrica: cosa permette alle nostre aziende agricole di essere grandi

Interventi di riconversione irrigua e di ammodernamento delle reti di distribuzione per il risparmio della risorsa idrica oltreché la realizzazione di nuove reti nelle aree non servite dall’irrigazione consortile; Interventi per l’accumulo della risorsa idrica (bacini di accumulo interaziendale, riuso delle cave) e per la laminazione delle piene; Realizzazione di barriere antisale e interventi per il contrasto alla salinizzazione delle falde e dei suoli; Interventi di ricarica della falda e tesaurizzazione della risorsa idrica.

Queste le risposte di Unione Veneta Bonifiche per ridare futuro ai sistemi eco-acquatici, presentate sul tavolo della terza Audizione Pubblica Regionale sull’Acqua, in corso a Verona.

In relazione al consumo della risorsa, occorre considerare l’importanza della corretta gestione irrigua che permette alle nostre aziende agricole di soddisfare i fabbisogni interni e di produrre colture tipiche riconosciute con marchi DOC, DOP, IGT, IGP largamente apprezzati sul mercato globale. L’idea comunemente diffusa rimane quella che l’agricoltura sia tra i principali imputati dell’impronta idrica con un’incidenza a livello mondiale pari a circa il 70% dei consumi. Sulla base di questo concetto, la nuova programmazione regionale di sviluppo rurale (PSR 2014-2020) vorrebbe incentivare la razionalizzazione, l’efficientamento ed il risparmio idrico attraverso interventi volti principalmente al monitoraggio dei consumi e alla riconversione produttiva verso colture cosiddette meno idro-esigenti. (altro…)

APRA 3 – Cosa propone Unione Veneta Bonifiche

Il percorso intrapreso dalle APRA si conclude con l’ultimo appuntamento di Verona che ha lo scopo di analizzare le problematiche relative alla risorsa acqua a livello regionale. Nel proporre le linee di azione regionale, è necessario considerare che la gestione o governance della risorsa è strettamente correlata a due fondamentali macrofattori di pressione, quali il consumo di suolo agricolo che, in concomitanza con i cambiamenti climatici degli ultimi anni (piogge intense e prolungati periodi di siccità), si è tradotto in fenomeni sempre più frequenti di allagamento ed alluvione e gli elevati consumi nei diversi settori finalizzati alla crescita economica, allo sviluppo industriale e alle accresciute esigenze civili legate alla diffusione del benessere collettivo. (altro…)

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