Padova, 20 dicembre. Terre “evolute”, perché frutto di un secolare processo di evoluzione e miglioramento produttivo, economico e sociale, e terre “volute”, perché fortemente desiderate, ritenute indispensabili per le esigenze di una popolazione in continua crescita. È dunque un gioco di parole il nome del progetto scientifico Terrevolute. Valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nelle aree di bonifica del Veneto realizzato dal Laboratorio di storia orale del Dipartimento di Scienze Storiche Geografiche e dell’Antichità dell’Università di Padova sotto la responsabilità scientifica della prof.ssa Elisabetta Novello, con il cofinanziamento di Consorzio di bonifica Bacchiglione e Consorzio di bonifica Adige Euganeo e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, i cui risultati sono stati presentati oggi nel corso di un convegno a Palazzo Bo, sede centrale dell’Ateneo patavino.

Progetto pilota che ha preso il via dagli archivi storici dei Consorzi di bonifica Bacchiglione e Adige Euganeo, il lavoro di ricerca ha portato innanzitutto alla creazione del Portale Terrevolute, finanziato da ANBI Veneto, una piattaforma culturale che permette la consultazione online simultanea di cinque database: documenti, testimonianze, immagini, cartografie e architetture, un patrimonio materiale e immateriale raccolto e catalogato nel corso degli anni. Custodi della storia del nostro territorio, gli archivi conservano infatti documenti risalenti al XV secolo, cartografie storiche, progetti tecnici e fotografie, a cui si aggiungono preziose fonti orali, schede di manufatti e architetture, tutti elementi indispensabili per l’analisi dell’evoluzione economica, sociale, tecnica e architettonica delle terre di bonifica.

L’intervista

Gli obiettivi

img_1076Il nostro interesse è quello di far conoscere la nostra storia, che è quella del nostro territorio. Proprio per questo credo sia opportuno promuovere strumenti come il portale Terrevolute, grazie al quale è possibile individuare e consultare documenti, immagini, cartografie, fonti orali e molte altre informazioni relative al territorio di bonifica. Il progetto che presentiamo oggi riguarda i due Consorzi Bacchiglione e Adige Euganeo, ma questo è solo un punto di partenza per coinvolgere anche gli altri Consorzi del Veneto” afferma Giuseppe Romano, Presidente di ANBI Veneto.

Non si può certo negare quanto il Veneto debba la sua fortuna all’attività di bonifica che ha reso la nostra campagna abitabile e coltivabile e lo rende ancora oggi. Ecco i nostri archivi sono i custodi di tutto questo patrimonio che fa parte della nostra tradizione: le carte, i progetti, che abbiamo conservato possono raccontarci come si è evoluto il territorio, le fotografie, magari fatte per un uso tecnico, hanno fermato sulla carta eventi importanti, in alcuni casi anche catastrofici” afferma Paolo Ferraresso, Presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione.

 

Come si è sviluppato

Oltre al lavoro di inventariazione del patrimonio materiale degli archivi storici condotto al fine di mettere a disposizione di studenti e studiosi tutti i dati della documentazione, il progetto si è infatti sviluppato anche su altre linee di ricerca: la creazione di una cartografia comparativa che permetta di esaminare i cambiamenti geo-morfologici (e quindi ambientali ed ecologici) in relazione alla cronologia delle modifiche di uso del territorio; la scansione e l’indicizzazione delle fotografie, ora rese disponibili per la creazione di esposizioni o video documentari come La lezione del ’66, la mostra itinerante organizzata dal Consorzio di bonifica Bacchiglione dedicata al cinquantesimo anniversario della grande alluvione; il recupero e la tutela del patrimonio culturale immateriale attraverso la creazione di un archivio audio-visivo della memoria della trasformazione del territorio che raccoglie le voci di quanti hanno vissuto in prima persona le principali fasi di trasformazione della campagna (contadini, tecnici, idrovoristi, agronomi, ingegneri) e di testimoni di eventi catastrofici come le alluvioni; la ricostruzionedell’architettura del lavoro attraverso l’individuazione delle infrastrutture, dei manufatti architettonici, delle innovazioni tecnologiche e idrauliche legate alle opere di bonifica, che ha permesso di aprire una via di ricerca ancora poco esplorata sull’Industrial Heritage dei territori di bonifica.

Il progetto ha adottato un approccio innovativo nell’analisi della trasformazione della campagna, esaminandone l’evoluzione attraverso il modificarsi del rapporto tra ruolo economico e ruolo sociale della bonifica, in una prospettiva che dallo studio del passato permette di identificare possibili scenari futuri.

Frutto di un lavoro di ricerca scientifica e strumento per futuri studi storico-sociali ed economici, Terrevolute ha avuto come obiettivo però quello di restituire in forma divulgativa a tutti coloro che vivono e lavorano in queste aree il patrimonio storico-culturale dei Consorzi di bonifica. Grazie ai materiali documentari ora disponibili sarà possibile rinnovare strutture museali già presenti nel territorio, parteciparea network culturali legati al mondo della bonifica e della gestione delle acque, sviluppare strumenti tecnologici a supporto di itinerari storico-culturali e ambientali nelle aree di bonifica in collaborazione con gli istituti scolastici e formativi locali e divulgare attraverso produzioni multimediali il ruolo fondamentale dei Consorzi nel territorio.

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Gabriele Pasetti

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