Unione Veneta Bonifiche è stata premiata al IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume. Questo a seguito del grande impegno svolto per valorizzare questo strumento di condivisione su base volontaria di cui i Consorzi di bonifica veneti sono assoluti protagonisti nella loro realizzazione e diffusione, nelle sue varie forme, Foce, Falda, Fiume, Vallio Meolo Musestre, e Adige Euganeo.
A tal proposito la Regione del Veneto, ha istituito il Tavolo Regionale di Coordinamento dei Contratti di Fiume a cui siederà anche Unione Veneta Bonifiche in rappresentanza dei Consorzi di bonifica.
I Consorzi di bonifica, per la loro natura di enti democratici, eletti dai consorziati, dotati di autogoverno e autonomia finanziaria, realizzano di fatto un sistema di concertazione ed equilibrio degli interessi espressi dai cittadini che rappresentano e quindi soggetti rilevanti per l’attuazione di uno strumento come il Contratto di Fiume.
AUTORI: Andrea Crestani1, Lisa Milan2, Gabriele Pasetti3
SESSIONE 1 / TEMA A
1 Direttore di Unione Veneta Bonifiche
2 Responsabile Centro Studi di Unione Veneta Bonifiche
3 Responsabile Ufficio Comunicazione di Unione Veneta Bonifiche
RIASSUNTO _Unione Veneta Bonifiche, in accordo con i Consorzi di bonifica del Veneto che associa, ha fortemente voluto partecipare ad un importante confronto di conoscenza su un tema innovativo qual’ è “il Contratto di fiume” che ha il proprio fondamento sull’importanza del rapporto stretto con il territorio e sul coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali.
Il Territorio, infatti, è sempre stato il punto di forza dell’attività dei Consorzi di bonifica che oggi, anche alla luce della riorganizzazione operata dalla Legge Regionale del Veneto n.12/2009, e delle più ampie funzioni ad essi assegnate, risultano importanti attori nella gestione delle tematiche che vanno dal rischio idraulico alla difesa del suolo, fino a ricomprendere il più ampio concetto di tutela ambientale della risorsa idrica.
Tra le molte realtà nazionali coinvolte, ciò che può rendere unica l’esperienza del Veneto è la peculiarità del suo territorio che, oltre ad essere solcato dai due maggiori fiumi italiani, Adige e Po, con i loro estesi sbocchi a mare, e da una capillare rete idrografica, presenta anche un’ampia fascia di risorgiva compresa tra Pedemontana e bassa pianura ed un altrettanto estesa fascia costiera che affaccia sul mare Adriatico, comprensiva dei sistemi vallivo-lagunari e litoranei, soggiacente al livello del medio mare.
INTRODUZIONE _L’argomento della gestione della risorsa idrica e del territorio risulta essere quanto mai attuale ed al centro degli interessi pubblici e privati, trattandosi entrambi di “beni comuni” da preservare nel tempo e nello spazio, come peraltro previsto a livello comunitario, in particolare dalla Direttiva 2000/60.
Il Contratto di Fiume rappresenta, a tutti gli effetti, un “patto territoriale volontario”, che deve partire dal basso, attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti che vivono in un’area geografica ben definita e ricercano gli stessi obiettivi di tutela, riqualificazione e sostenibilità.
A livello territoriale, i Consorzi di bonifica agiscono in qualità di gestori storici e consolidati della rete idrografica regionale di pianura e collina, con ben 18 mila km di corsi d’acqua di propria competenza.
È evidente, quindi, che qualunque processo riguardante la rete idrografica regionale risulta imprescindibile dal coinvolgimento dei Consorzi di bonifica che possono offrire un contributo strategico, anche in termini di gestione ambientale dei corsi d’acqua, alla luce della grande esperienza e operatività maturata negli anni. Basti pensare ai numerosissimi progetti di carattere ambientale e alla realizzazione di oasi e aree di fitodepurazione, nonché alla ricarica della falda, al contrasto alla subsidenza e alla risalita del cuneo salino, alla vivificazione di aree vallivo lagunari, alla valorizzazione del paesaggio e dell’architettura rurale di bonifica.
I Consorzi di bonifica, risultando profondi conoscitori delle dinamiche dei territori, rappresentano il riferimento più vicino ai cittadini e alle imprese, in materia di gestione della risorsa idrica. Tale rapporto diventa ancor più evidente nelle emergenze idrauliche, durante le quali il Consorzio di bonifica rappresenta il punto di contatto diretto degli Enti locali e della popolazione.
Al fine di affrontare e risolvere problematiche non solo di tipo idraulico ma anche paesaggistico-ambientale, si è rafforzata negli anni sempre di più la collaborazione tra Enti locali e Consorzi; lo dimostrano le centinaia di accordi stipulati che hanno portato, nel 2012, al protocollo d’intesa sottoscritto da UVB con A.N.C.I. Pertanto, i Consorzi di bonifica, forti del loro stretto rapporto con il territorio, sono vocati ad essere i soggetti proponenti nonché responsabili a livello locale dei processi partecipativi finalizzati alla sottoscrizione dei Contratti di Fiume.
AZIONI E METODI _I Consorzi di bonifica veneti hanno avviato la prima ed unica esperienza italiana di contratto relativo a tre diverse tipologie di gestione della risorsa idrica (Foce, Falda, Fiume), diventando “pionieri” nella formulazione di tali strumenti, ovvero:
- Contratto di Foce per il Delta del Po,
- Contratto di Falda per l’Alta Pianura Vicentina,
- Contratto di Fiume del Marzenego-Osellino,
- Contratto di Fiume del Consorzio Adige Euganeo che interessa il territorio compreso fra i fiumi Adige, Gorzone, Brenta, Bacchiglione.
Considerata l’importanza dello strumento ed in considerazione dei numerosi contratti già avviati o in fase di avvio a livello regionale, al fine di coordinare tali iniziative, Unione Veneta Bonifiche ha promosso presso la Giunta Regionale del Veneto l’istituzione di un Tavolo Regionale di Coordinamento dei Contratti di fiume, con lo scopo di:
- individuare azioni di coordinamento e di indirizzo per l’attuazione delle diverse tipologie di Contratto e fornire il supporto ai diversi strumenti di pianificazione territoriale ed ambientale vigenti;
- verificare i requisiti minimi e di qualità dei processi in atto, orientando le nuove iniziative;
- fissare gli obiettivi generali che ogni tipologia di strumento (fiume, foce, falda, lago) dovrà declinare in obiettivi specifici per il territorio coinvolto;
- formulare proposte per lo sviluppo economico dei territori oggetto di Contratto di fiume, anche attraverso l’utilizzo dei fondi strutturali 2014-2020;
- promuovere la comunicazione e diffusione dello strumento a livello regionale;
- intrattenere i rapporti con le regioni limitrofe per la gestione integrata dei contratti di scala interregionale.
Tra le iniziative volte alla diffusione dei Contratti di Fiume, Unione Veneta Bonifiche, allo scopo di illustrarne i principi ispiratori e le esperienze avviate in Veneto, ha realizzato un importante evento informativo dal titolo “I Contratti di Fiume: Principi ed Esperienze” che si è tenuto il giorno 8 novembre 2013, a Mestre (Ve). Tale convegno ha registrato la partecipazione di un’eterogenea platea di circa 150 stakeholders sia di cittadini che di professionisti del settore, associazioni ambientaliste, rappresentanti della politica locale.
Unione Veneta Bonifiche ha inoltre organizzato, nell’ambito della Settimana dell’Ambiente Veneto (13 maggio 2014), un workshop propedeutico al “IX TAVOLO NAZIONALE DEI CONTRATTI DI FIUME – VENEZIA 2014” per la presentazione delle tematiche dei gruppi di lavoro, al quale hanno partecipato i più importanti referenti dei Contratti di Fiume di livello nazionale e regionale.
RISULTATI _Proprio a seguito della richiesta di Unione Veneta Bonifiche, anche alla luce dell’impegno dei Consorzi di bonifica nella realizzazione e diffusione di tali strumenti e nella loro volontà di esserne attori principali, la Regione del Veneto, con Delibera della Giunta n. 2796 del 30/12/2013, ha istituito il Tavolo Regionale di Coordinamento dei Contratti di Fiume a cui siederà anche Unione Veneta Bonifiche in rappresentanza dei Consorzi di bonifica.
CONCLUSIONI _I Consorzi di bonifica, per la loro natura di enti democratici, eletti dai consorziati, dotati di autogoverno e autonomia finanziaria, realizzano di fatto un sistema di concertazione ed equilibrio degli interessi espressi dai cittadini che rappresentano. Di fatto tali enti possono fornire un utile contributo proprio alla scala locale dei territori garantendo, nei processi finalizzati alla sottoscrizione dei Contratti di Fiume, il fondamentale coinvolgimento e la partecipazione attiva da parte degli stakeholders che intervengono nelle diverse forme della programmazione negoziata.
BIBLIOGRAFIA _Bastiani(M) 2011, Contratti di Fiume. Pianificazione Strategica e Partecipata dei Bacini Idrografici. Approcci Esperienze Casi Studio D. Flaccovio Palermo – Magnaghi (A) 2007 Scenari strategici. Visioni identitarie per il governo del territorio. Alinea, Firenze. – Mosca(L) e Mantovani(G) 2012, Territori all’interfaccia fiume-mare: verso un Contratto di Foce fra Brenta, Adige, Po di Levante, Po e Adriatico Paper premiato al VII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Bologna 2012, in www.nuke.a21fiumi.eu – Gasparetto (G) e Mosca (L) 2013, Verso un Contratto di Fiume Adige Euganeo per i territori compresi fra Adige, Brenta-Bacchiglione e Laguna di Venezia: da criticità ad opportunità. Paper premiato al VIII Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, Firenze 2013, in www.nuke.a21fiumi.eu
La Sessione Accademia e Ricerca della CALL FOR PAPERS del IX Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume ha riconosciuto meritevole di una speciale SEGNALAZIONE quale riconoscimento dei contenuti del lavoro svolto.