Acqua, agricoltura, ambiente. A unire queste tre parole è un rapporto virtuoso: l’acqua utilizzata per l’agricoltura genera infatti paesaggio e servizi ecosistemici a beneficio di tutti i cittadini. Il tema è stato oggetto di un seguitissimo incontro, venerdì 29 giugno, al Villaggio Coldiretti di Venezia, dal titolo “Acqua amica” promosso da Coldiretti stessa, con ANBI e ANBI Veneto.

Ne hanno parlato insieme il presidente di ANBI Francesco Vincenzi, il responsabile dell’Area Ambiente e Territorio di Coldiretti Stefano Masini e il docente di Idrologia dell’ Università di Padova Marco Borga.  Moderatore, Andrea Crestani, direttore di ANBI Veneto che nell’introdurre gli ospiti ha anche delineato il perimetro della conversazione. Il contesto del confronto è duplice, ha spiegato Crestani, da un lato il cambiamento climatico con i dati – presentati dal prof. Borga – che denotano un aumento evidente di eventi estremi sia nel senso di precipitazioni violente, grandinate e trombe d’aria sia nel senso opposto dei periodi siccitosi sempre più lunghi; dall’altro la recente approvazione, in sede di Consiglio Europeo, della Legge sul Ripristino della Natura che risente, per certi aspetti, di un pregiudizio che vede la contrapposizione tra ambiente e agricoltura.
Il tema è subito al centro dell’analisi del presidente di ANBI Francesco Vincenzi: “Oggi siamo al Villaggio Coldiretti per un’operazione culturale: ribadire il rapporto virtuoso tra acqua e agricoltura. Dalla risorsa irrigua deriva lavoro e produzione agricola ma anche ambiente, paesaggio, servizi ecosistemici.” Vincenzi ha posto subito l’accento sui concetti fondamentali che vedono la rete dei Consorzi di Bonifica a fianco di Coldiretti. “Il cambiamento climatico – affermato Vincenzi – richiede politiche di adattamento per le quali sono necessarie infrastrutture per efficientare la distribuzione della risorsa e per aumentare la capacità di immagazzinarla.” “L’innovazione tecnologica – continua Vincenzi – è altro aspetto indispensabile per rispondere alle esigenze ed emergenze velocemente e puntualità. È un efficientamento che va di pari passo con l’aggiornamento tecnologico ad opera delle aziende per le quali sistemi di consiglio irriguo, come Irriframe, portano ad ridurre anche del 40% l’uso dell’acqua. Vi è poi sfida del riciclo e della qualità dell’acqua. Preziosa è la certificazione volontaria “Goccia verde” che riconosce l’utilizzo sostenibile dell’acqua per la produzione dell’agroalimentare italiano.”
“L’acqua è nostra amica, e non un problema come spesso viene raccontata – conclude Vincenzi – . Ma per trarre il massimo beneficio da questa rapporto è necessario porre tra le priorità dell’agenda politica strategie di adattamento che si basano sull’innovazione, sulle infrastrutture necessarie a trattenere ed efficientare la risorsa, sul riutilizzo della stessa. Insomma su una pianificazione e non sull’emergenza”.