Degli 880 i milioni di euro previsti nel PNRR per “investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche” il sistema dei Consorzi di Bonifica del Veneto si candida a portarne a casa una quota che ammonta a 370 milioni, ben oltre il 30% delle risorse complessive.

Grazie alla riconosciuta capacità progettuale, i Consorzi hanno infatti presentato alla Regione del Veneto, ente di raccordo tra governo e territorio nell’assegnazione delle risorse, ben 14 schede progettuali che riguardano la riconversione irrigua verso infrastrutture ad alto efficientamento e bacini per l’immagazzinamento della risorsa (altre schede progettuali riguardano la prevenzione al dissesto idrogeologico).

Se è ancora presto per capire in che misura le richieste dei Consorzi verranno soddisfatte, è lecito prevedere che le risorse saranno significative. Tra i criteri di assegnazione degli investimenti, infatti, oltre agli ovvi aspetti legati alla sostenibilità ambientale, vi è la capacità di rispettare i tempi previsti, e il sistema veneto della bonifica, sotto questo punto di vista, ha pochi rivali a livello nazionale.

Efficientamento irriguo dunque, preservando però nella rete idraulica dei consorzi veneti – 26mila km di corsi d’acqua vale a dire l’85% dei corsi d’acqua che solcano la pianura veneta – la necessaria quantità di risorsa di cui necessita il territorio per mantenersi vivo, nutrire la biodiversità, mitigare i cambiamenti climatici e garantire il paesaggio e le attività dell’uomo.

Al sottile ma fondamentale equilibrio che mette in rapporto irrigazione e paesaggio, anche in relazione alle risorse del PNRR, ANBI, ANBI Veneto e Consorzio di Bonifica Piave hanno dedicato un convegno, tenutosi ieri, 28 giugno, presso la sede della Provincia di Treviso, dal titolo “Veneto: opportunità PNRR, per l’efficientamento irriguo e per la tutela del paesaggio”, organizzato in collaborazione con le organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e CIA e moderato dal direttore dell’Informatore Agrario Antonio Boschetti.

Le dichiarazioni

È importante parlare di acqua ed è importante farlo con competenza perché l’ambiente si sostiene sul fragile equilibrio tra le esigenze dell’agricoltura e le esigenze di un territorio nato dalla pratica irrigua – ha affermato Gianpaolo Vallardi, presidente della Commissione Agricoltura del Senato, che ha colto in questo evento l’opportunità di un momento di confronto tra politica nazionale, regionale, consorzi di bonifica e agricoltura.

Se vogliamo uscire meglio dalla crisi dobbiamo lavorare in squadra – ha spiegato il presidente nazionale di ANBI Francesco Vincenzi -, per la gestione dell’acqua la partita più importante è quella che può essere vinta dalla competenza degli operatori dell’agricoltura e della bonifica”.

Vorrei che a livello nazionale passasse il concetto che le risorse si assegnano a chi ha progetti pronti da eseguire, uscendo quindi da logiche meramente politiche di spartizione intese ad accontentare tutti al di là degli effettivi meriti. La competizione deve essere sulla capacità dei territori di progettare, aprire i cantieri e inaugurare i lavori realizzati. In questo senso il “sistema Veneto”, la cui efficienza è riconosciuta da tutti, avrebbe davvero pochi rivali nel riuscire ad attrarre le risorse del PNRRR” ha aggiunto Federico Caner, assessore Agricoltura Regione del Veneto.

Gli ha fatto eco il presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro che facendo riferimento al concetto di sostenibilità ha affermato che “La Transizione ecologica passa anche per una gestione oculata della risorsa idrica nel territorio. Il nostro paesaggio Veneto è stato generato dalla pratica irrigua.

Il presidente del Consorzio di Bonifica Piave, Amedeo Gerolimetto, si è invece soffermato sulle criticità legate al Deflusso Ecologico, disposizione prevista nella direttiva Quadro Acque che prevede una diminuzione dei prelievi dei canali di bonifica per mantenere più acqua nei fiumi. “Non devono essere tenute in considerazioni solo le necessità dei fiumi – ha affermato il presidente Gerolimetto – bisogna pensare anche ai territori che traggono beneficio dalla pratica irrigua e dall’acqua trasportata dai canali di bonifica; bisogna avere una visione che tenga in conto dell’ecosistema, del paesaggio e delle attività produttive, a partire dall’agricoltura.

Per il sottosegretario al MIPAAF Gian Marco Centinaio “parlare di acqua irrigua significa parlare di territori, dobbiamo tutelare e programmare gli interventi in difesa del territorio e l’utilizzo della risorsa irrigua, senza mai perdere di vista le esigenze di ambiente e paesaggio.

Al convegno sono intervenuti anche il nuovo segretario generale dell’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali Marina Colaizzi alla sua prima uscita pubblica, Massimo Gargano e Andrea Crestani, rispettivamente direttore generale di ANBI e direttore di ANBI Veneto, il presidente ella provincia di Treviso Stefano Marcon (che ospita l’incontro), il vicesindaco di Treviso Andrea De Checchi, la vice presidente vicaria di ANCI Veneto Maria Rosa Pavanello, il prorettore dell’Università di Padova Fabrizio Dughiero e i rappresentanti delle tre organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura, Cia. Tutti hanno concordato sull’importanza di preservare l’acqua che scorre nei canali di bonifica sia ai fini dell’irrigazione che per la tutela del paesaggio.

Il convegno è visibile sulla pagina www.facebook.com/AnbiVeneto