Con una prima metà dell’anno dove si sono riviste le piogge, il rischio principale è che la situazione di grave e prolungata siccità che ha caratterizzato il Veneto nei due anni precedenti passi nel dimenticatoio. Di fatto sebbene maggio sia stato un mese più piovoso rispetto alla media (+52% ), con un trend confermato anche nella prima metà del mese di giugno, la situazione riguardante la disponibilità di risorsa è tutt’altro che risolta. Il deficit accumulato nei mesi di siccità, che ha visto le falde in grave sofferenza, è ancora lontano dall’essere recuperato.

Intanto però, per quanto riguarda questi primi giorni d’estate, la situazione nelle campagne è nettamente migliore rispetto a quella di un anno fa anche perché la pioggia è scesa abbondante in un momento importante per la crescita delle piante.

Nella prima metà del mese sul Veneto sono caduti 77 millimetri di pioggia (l’anno scorso erano stati 33): il valore medio storico di giugno è di 97 nell’intero mese, quest’anno l’80 per cento è arrivato in sole due settimane.

L’attenzione rimane comunque alta, i deflussi dei principali fiumi, nei primi quindici giorni di giugno sono: -1% sul Brenta,-21% sull’Adige, -25% sul Po -48% sul Bacchiglione.

Se dovessimo confrontare le portate dei fiumi in rapporto a una normale annata, saremmo in stato di attenzione e l’estate è appena iniziata ragione per cui è presto per dire che la stagione irrigua è salva.