All’Assemblea nazionale di ANBI, tenutasi a Roma il 4 e 5 luglio 2023, il sistema veneto della Bonifica ha unito la sua voce a quella dell’ANBI nel chiedere alle Istituzioni meno burocrazia e tempi certi per le risorse, per tracciare al meglio il percorso di adattamento ai cambiamenti climatici.

Tutte le Istituzioni intervenute all’Assemblea, a partire dal ministro all’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, hanno ricordato che le risorse finanziare ci sono e non costituiscono un problema. Ma allora perché è così difficile calarle nei territori? Ci troviamo di fronte alla solita questione italiana: per vedere i finanziamenti e avviare i cantieri devono verificarsi situazioni estreme come la siccità o, peggio, l’alluvione in Romagna, e nominare così un Commissario che sburocratizzi la situazione. Dobbiamo costruire le condizioni perché si operi normalmente, in tempi ragionevoli. Noi siamo pronti, lo è altrettanto la politica?

Ad affermarlo è Francesco Cazzaro, presidente di ANBI Veneto, l’associazione che riunisce i Consorzi di Bonifica regionali, ai margini dell’Assemblea Nazionale di ANBI tenutasi a Roma presso l’Hotel Sheraton Parco De’ Medici il 4 e il 5 luglio. L’appuntamento ha visto la partecipazione di tutti i Consorzi di Bonifica d’Italia – comprese le delegazioni di tutti gli 11 Consorzi di Bonifica del Veneto -, e delle ANBI regionali per due giorni di confronto con le Istituzioni e i rappresentanti nazionali dell’agricoltura (con il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e di CIA Cristiano Fini) e dell’impresa. Presenti, tra gli altri, i ministri all’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro all’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

Un’assemblea che, nelle parole del presidente nazionale di ANBI Francesco Vincenzi, “ha ribadito la centralità del tema acqua nella discussione nazionale ed europea riguardante i cambiamenti climatici.”

A fronte delle piogge di queste settimane – spiega Cazzaro – siamo ancora in deficit idrico con situazioni difficili nelle falde, che sono il nostro bacino di accumulo naturale sotterraneo e che richiederanno molto tempo per tornare su valori normali. La siccità, inoltre, è destinata a tornare, in un quadro generale di cambiamenti climatici.”

Gli fa eco Andrea Crestani, direttore di ANBI Veneto: “I consorzi di bonifica sono gli unici enti che fin qui hanno portato a cantiere il 100% delle risorse del PNRR assegnate. Siamo operativi nelle situazioni di emergenza, e l’esempio più recente è dato dall’alluvione in Romagna, ma anche protagonisti nelle progettualità per una gestione sempre più efficiente della risorsa idrica. Abbiamo però bisogno che le Istituzioni ci supportino con risorse e tempi certi perché l’adattamento al cambiamento Climatico richiede pianificazione.”

Tra i momenti più toccanti della due giorni, il ricordo dell’alluvione in Romagna e il riconoscimento dato ai Consorzi di Bonifica del Paese in supporto ai colleghi delle aree disastrate. Nell’occasione, tutti i Consorzi del Veneto hanno dato il contributo in termine di uomini e mezzi, il riconoscimento è stato dato ad ANBI Veneto in rappresentanza di tutto il sistema regionale.