Ben 400 tonnellate di pietrame per mettere in sicurezza tre rogge situate tra Montecchio Precalcino e Dueville, nel Vicentino. Questi i numeri relativi agli interventi che il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta ha da poco concluso alle rogge Franzana ed Igna a Montecchio Precalcino e Negri a Dueville. Gli interventi sono conseguenti al normale fenomeno di erosione che l’acqua provoca sulle sponde dei corsi d’acqua. Accanto a tale irrisolvibile problema, si aggiunge il costante pericoloso traforo eseguito dalle nutrie, che non ha ancora trovato un’efficace soluzione.

“I lavori in questione sono stati eseguiti con uomini e mezzi del Consorzio – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise – e rientrano nell’attività di manutenzione ordinaria che l’ente attua nel territorio di competenza, costituito da ben 98 Comuni tra Padova, Verona e Vicenza. L’attenzione è sempre alta e la collaborazione stretta con le amministrazioni comunali appare fondamentale per la salvaguardia e sicurezza del territorio”. Per l’intervento di consolidamento spondale della Roggia Franzana sono state impiegate 35 tonnellate di pietrame e 18 metri cubi di calcestruzzo.

Nel caso del torrente Igna, invece, il consolidamento spondale ha riguardato un’estensione di 150 metri, ed è stato possibile grazie all’impiego di 300 tonnellate di pietrame. Infine, al Rio Negri a Dueville l’attività di messa in sicurezza è stata effettuata con l’impiego di 45 tonnellate di pietrame e 300 pali, posati su una lunghezza di 150 metri.

“I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte da personale altamente specializzato – aggiunge il componente del CdA del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Pier Davide De Marchi – e l’utilizzo di pietrame fa sì che le sponde riescano a sopportare maggiormente l’azione erosiva costante dell’acqua, che nell’area interessata rappresenta un fenomeno non raro”. Non meno seria e grave, però, è la pericolosità rappresentata dalle nutrie, più volte evidenziata dal Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta: “abbiamo ripetutamente denunciato la necessità di porre rimedio alla proliferazione delle nutrie, ma ad oggi non risultano adottate metodologie efficaci a ridurre la presenza di questo animale la cui pericolosità è altissima ed i cui effetti sugli argini sono tanto subdoli quanto difficilmente individuabili. Occorrerà agire al più presto, in quanto gli interventi che i Consorzi possono eseguire nel territorio sono difficilmente preventivi”.