Tra il 16 e il 21 marzo il Consorzio di Bonifica Brenta (sede a Cittadella, Pd) ha ispezionato per la prima volta, dopo diversi anni, una delle opere idrauliche più importanti del Comprensorio: una colossale condotta a sud di Bassano del Grappa che sottopassa il fiume Brenta e collega idraulicamente la sponda sinistra alla sponda destra.

L’intervento si è reso necessario a causa di un comportamento irregolare del flusso d’acqua all’interno della condotta che si registrava da alcuni mesi: per far transitare la portata necessaria si doveva infatti alzare il livello d’acqua a monte in modo anomalo.

Lungo un chilometro e avente un diametro interno pari a 2,7 metri, il “tubone” sotterraneo è stato realizzato nel 1970 per alimentare diversi canali che in precedenza derivavano acqua direttamente dal Brenta. Numerose escavazioni di materiale inerte in alveo avvenute soprattutto dopo la Seconda Guerra mondiale avevano infatti comportato l’abbassamento del letto fluviale impedendo a ben 14 prese, che ormai si trovavano ad una quota troppo alta, di derivare acqua irrigua, potabile e usata come forza motrice.

Per porre rimedio a questa situazione si decise di convogliare parte l’acqua del Brenta in un unico punto dal quale i canali potessero derivare facilmente, dismettendo definitivamente le ormai inadeguate prese storiche. A tal scopo tornò utile il canale Medoaco, realizzato negli anni ’30 per alimentare la centrale idroelettrica in località San Lazzaro. Il Medoaco – che prende il nome del fiume Brenta – deriva acqua dal fiume poco a valle del ponte degli Alpini, in centro a Bassano, e giunge a San Lazzaro, distante circa 2 chilometri. Qui le acque si dividono: parte di esse viene derivata dai vari canali sulla sinistra orografica, parte invece prosegue in un condotto che proprio da San Lazzaro inizia un tragitto parallelo al Brenta, prima all’aperto poi sotterraneo (1 chilometro), sottopassando a un certo punto il fiume e riemergendo in località Marchese, dove inizia il Canale Unico che alimenta tutta la destra del Brenta.

La chiusura della derivazione e la conseguente ispezione ha permesso di comprendere e risolvere la causa del problema. Alcune grosse radici avevano infatti ostruito in parte il condotto che si trovava inoltra fare i conti con l’erosione soprattutto sul fondo. Dopo il taglio e l’asportazione delle radici e le stuccature si è proceduto a un rilievo topografico di precisione così da poter ricostruire la posizione precisa della tubazione e poter provvedere,in un secondo momento, a eliminare all’esterno la vegetazione infestante.

Si tratta di un intervento a cui capita poche volte di assistere”, riferisce il direttore del Consorzio, Umberto Niceforo, “e percorrere un chilometro all’interno di una tubazione, sapendo che si passa sotto il fiume Brenta, al buio e con l’ausilio solo delle torce, fa sempre un certo effetto. La sicurezza era massima ma siamo pur sempre uomini. Era tuttavia fondamentale farlo, e quello che abbiamo trovato ci ha dato ragione. Ci ero già stato dentro quando ero più giovane, accompagnando all’epoca l’ex direttore del Consorzio ing. Alberto Vielmo, che in questi giorni mi ha ricordato interessanti particolari tecnici esecutivi, avendo lui personalmente  ha seguito la realizzazione dell’opera. Mi hanno accompagnato anche alcuni collaboratori, e molti altri avrebbero voluto venire, ma ovviamente abbiamo dovuto limitare la presenza; nel nostro lavoro si tratta infatti di un’attività del tutto straordinaria.

Abbiamo ereditato grandi opere dai nostri predecessori, e questa è tra le più importanti ma anche molto delicata –  ha affermato il presidente del Consorzio, Enzo Sonza – . Il Consorzio c’è sempre, anche in questi periodi critici: l’acqua deve essere continuamente accompagnata e tutte le attività di pulizia e manutenzione in asciutta dei canali ricadono proprio in questo periodo. Non sono rinviabili, perché si avvicina la stagione irrigua, e le temperature tra l’altro sono molto più alte delle medie stagionali, e non piove da tempo. La legge ci classifica come enti che erogano servizi pubblici essenziali e il nostro personale sta dimostrando dedizione e impegno straordinario, pur dovendosi turnare per motivi di sicurezza.